Il riccio si guarda nervosamente attorno, chiedendosi dove sia finita la mora, quando la vede arrivare a passo svelto, guardandosi attorno con circospezione.
"Dove diamine eri finita?" Domanda lui, cercando di mantenere il tono basso. Lei lo fulmina con lo sguardo.
"Quando ho detto al prof che dovevo andare in bagno, lo intendevo davvero. Scusa se dovevo fare pipì." Ribatte lei. Sul viso di Sam si apre un sorriso
"Davvero Tessa? Fare pipì?" Ridacchia lui, beccandosi un leggero schiaffo sul braccio da lei, che gli intima di stare zitto.
"Be'? È vero, e lo fai anche tu, quindi non vedo cosa ci sia di strano." Commenta lei, trascinandolo dentro l'infermeria per non farsi beccare dagli insegnanti che fanno la ronda in corridoio durante le lezioni.
"Ma nessuno lo avrebbe mai detto con così tanta leggerezza." Fa lui, facendole alzare gli occhi al cielo.
"Sam? Tessa? Che ci fate qui?" Domanda Siria, aggrottando le sopracciglia.
"Scusa Sir, dovevamo parlare senza che Connor ci scoprisse. Puoi mantenere il segreto?" Sam le sorride angelicamente, facendo alzare un sopracciglio all'infermiera e beccandosi un secondo colpo da Tessa. "Morris, vedi che non diventi un vizio." Ringhia verso la mora, facendole stringere le labbra per trattenere un sorriso.
"Siria, Sam mi ha detto che a breve cadrà l'anniversario di qualcosa di molto triste per Connor, anche se non ha voluto dirmi di cosa si tratti, e mi ha chiesto di aiutarlo. È per questo che siamo qui ora." Spiega brevemente la ragazza alla donna.
"Oh. Non lo sai?" Aggrotta le sopracciglia quest'ultima.
"Cosa dovrei sapere?" Chiede Tessa, proprio mentre Sam domanda "Perché dovrebbe saperlo?" Siria sospira, chiedendosi come possa il destino essere così crudele con due ragazzi che hanno già sofferto molto.
"Tessa, ciò che riguarda Connor è strettamente collegato a ciò che riguarda te." Mormora la donna, facendo aggrottare le sopracciglia a Sam e facendo sbiancare Tessa.
"Cosa-"Inizia il biondo, ma viene interrotto dall'amica.
"Sam, puoi uscire un attimo?" Lui annuisce ed esce, restando però vicino alla porta in modo da poter rientrare nonappena nota qualche professore avvicinarsi.
Sente le due parlare, ma non capisce le parole, nè s'impegna per farlo. Sa già troppe cose di Tessa senza che lei gliele abbia rivelate, meglio non tirare troppo la corda.
Butta lo sguardo fuori dalla finestra, riflettendo. Mancano solo tre giorni all'anniversario di Kevin, spera solo che Connor lascerà entrare Tessa quel giorno.
Lui non ci è mai riuscito, non è mai riuscito a stare con il suo migliore perché questo lo rifiutava, è l'unico grande rimorso che Sam avrà per tutta la vita, non aver potuto esserci per Connor in quei giorni, nonostante fosse proprio lui a non volerlo.
Il ricordo di Kevin basta per fargli abbassare la guardia, tanto che non si rende conto dell'avvicinamento del Coach.
"Parker, che ci fai fuori dall'aula?" Domanda subito lui, guardandolo criticamente.
Non ci vuole che un attimo a ricordare la scusa preparata.
"Sono uscito per andare in bagno, quando ho trovato un'amica che si sentiva poco bene, quindi ho pensato fosse bene accompagnarla in infermeria, signore." Risponde, mentre con la mano nella tasca della felpa fa partire una chiamata per Tessa, il messaggio per far capire che ha beccato un prof.
"E perchè sei fuori, ora?" Chiede ancora, sospettoso.
Il Coach ha sempre odiato Sam, ma è costretto a tenerlo come capitano perchè è il migliore della squadra e perchè nessuno vuole sostituirlo, siccome lo considerano un buon leader.
"Perchè mi è stato richiesto dalla signorina James, siccome avrebbe dovuto chiedere alla mia amica di togliersi la maglia, signore." Sam non può che ringraziare l'universo per l'avere a che fare con Tessa Morris, che è in grado di curare ogni minimo dettaglio del piano in modo che non passi per falso.
"E chi sarebbe questa amica?" Assottiglia lo sguardo l'uomo.
"Tessa Morris, signore."
Il Coach bussa alla porta dell'infermeria."Sì Sam, puoi entrare, Tessa è vestita."
Il Coach apre la porta, trovando Tessa distesa sul lettino e Siria che le prova la pressione.
"Oh, signor Collins, credevo fosse Parker." Aggrotta le sopracciglia la donna.
"Mi scuso per l'intrusione, signorina James, ma quando ho visto il mio capitano qui fuori durante l'orario di lezioni mi sono sentito in dovere di controllarne le motivazioni."
"Capisco, signore. Ora però la prego di uscire, perchè Tessa è abbastanza debole e avere attorno molte persone non è la cosa migliore." Conclude Siria con un falso sorriso, in seguito al quale il Coach di congeda, chiudendosi la porta alle spalle.
"Se n'è andato?" Domanda Tessa, alzando metà busto.
"Andato." Conferma Sam. "Ottima recitazione, Siria, e grazie della copertura." Sorride il biondo, dandole il cinque.
"Lo sai, Sam, per mio cugino e i suoi amici qualunque cosa."
"E grazie a Tessa per il piano perfetto." Il riccio batte il cinque anche alla castana, facendola sorridere.
"Quindi, cos'è che dovrò fare?" Chiede quindi Tessa, facendo riferimento al motivo per cui si trova lì, ovvero capire come tirare su Connor in un brutto momento.
"Be'..."Inizia Sam, per poi lanciarsi in una descrizione dettagliata del suo piano, sotto lo sguardo attento di Siria.
L'infermiera osserva Tessa e le sue reazioni, pensierosa.
Che Connor sappia del filo di dolore che li congiunge? Probabilmente no, o sarebbe corso a chiedere consiglio alla sua cugina preferita, nonchè unica.
Gli occhi grigi della ragazza brillano di determinazione, facendole pensare che, forse, nonostante il pessimo senso dell'umorismo del destino, quei due potrebbero aiutarsi a vicenda, curarsi, salvarsi. Certo, ci vorrà del tempo e molta pazienza, le difficoltà saranno molte, ma in fondo è questo che rafforza un legame.
Le passa per la mente, al volo, l'episodio di alcuni giorni prima, in cui ha conosciuto ufficialmente Tessa, e di come lei e Connor sembrassero completarsi a vicenda, un po' come lo Ying e lo Yang.
Un sorriso le piega le labbra, mentre non può fare a meno di pensare che quei due sembrano fatti l'uno per l'altra.
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Because of the Blue Diary
RomansaConnor Wilson è sempre stato un ragazzo a modo suo. Considerato dagli altri come il classico 'cattivo ragazzo' a causa dei diversi tatuaggi, il piercing al labbro e l'outfit sempre nero, non ha mai voluto avere a che fare con quegli "stupidi e super...