La ragazza si ferma un attimo fuori dal cancello, prendendo un grosso respiro per darsi forza.
È il grande giorno.
Il telefono vibra dalla tasca dei Jeans, è Sam che le conferma che Connor è arrivato ed è seduto sul muretto, dove di solito si incontrano loro tre, con le cuffie nelle orecchie e uno sguardo decisamente cupo.
Un secondo messaggio, sempre da parte del capitano della squadra di basket, la informa che proprio l'autore di quel messaggio oggi sarà tutto il giorno in palestra per gli allenamenti supplementari.
Questo è uno spiacevole imprevisto. Tessa sperava di poter contare sulla presenza di Sam, invece dovrà cavarsela totalmente da sola.
Rimette il cellullare nella tasca posteriore dei jeans, dirigendosi al solito posto, dove trova Sam -in tuta- seduto per terra che intreccia margherite e Connor seduto sul muretto, vestito di nero come sempre, ma con un'aria così scura che -se si trovasse in un cartone animato- probabilmente gli disegnerebbero la nuvoletta grigia con i fulmini sopra la testa.
"Hey ragazzi!" Esclama Tessa con un sorriso, attirando solo l'attenzione del riccio.
"Ciao Tessa!" La saluta tutto felice lui, dando poi un colpo al polpaccio dell'amico.
Il corvino alza gli occhi, posandoli su Tessa. Le fa un breve cenno e poi distoglie lo sguardo, ma quell'attimo in cui i suoi occhi l'hanno toccata sono bastati alla mora per farla rabbrividire. Erano freddi, calcolatori, micidiali. Occhi di un predatore o, ancora peggio, di chi non ha niente da perdere.
Ed proprio quest'ultima impressione a smuovere qualcosa nel profondo del cuore di Tessa. Lei sa cosa si prova a essere soli, a vivere solo per sè stessi e per rispetto di coloro che non hanno potuto vivere.
Una corona di fiori si posa sul capo della castana, facendole ridacchiare.
"Sembri proprio una figlia dei fiori." Sorride Sam, lanciando un'occhiata a Connor.
"Parli tu? Hai una bandana a fiori e una miriade di margherite tra i ricci." Ridacchia lei.
"Mi rendono ancora più sexy, vero Tess?" Domanda lui ammiccando, nel tentativo di attirare l'attenzione dell'amico.
"Ti rendono solo più coglione." Ringhia infatti l'altro, senza staccare lo sguardo dall'mp3.
Tessa aggrotta le sopracciglia, confusa, ma Sam s'illumina, felice che l'amico non resti impassibile anche per quanto riguarda Tessa.
"Certo amico, lo so che anche tu in segreto hai una cotta per me!" Esclama il riccio, facendo ringhiare Connor e ridere la castana. "Devo andare, ho allenamento extra per tutto il giorno. Ci vediamo all'uscita, se non muoio prima. Ciao Tessa, ciao animale ringhiante." Ghigna Sam, prima di fuggire.
Mentre Connor non stacca lo sguardo gelido dall'amico, Tessa sale sul muretto accanto a lui, dandogli un colpetto al braccio per attirare la sua attenzione.
"Eddai Connor, non puoi negare che abbia ragione, oggi." Commenta, lasciando che la sua spalla sfiori quella del ragazzo.
Lui non risponde, ma fa un leggero cenno. Nonostante la freddezza di Connor, la ragazza non demorde. Non ha intenzione di lasciarlo andare con tanta facilità, dunque gli prende l'auricolare e lo infila nel suo orecchio, per sentire che musica stia ascoltando. Lui s'irrigidisce, ma non fa commenti, il che basta alla ragazza per capire di essere sulla buona strada.
Quando la melodia di Wake me up when september ends dei Green Day le accarezza le orecchie, Tessa non può fare a meno di iniziare a canticchiare le parole. Quella canzone è stata la sua ancora per molto tempo.
"As my memory rests
But never forgets what I lost
Wake me up when September ends" canticchia, guardando con la coda dell'occhio Connor.Lui la guarda a sua volta con coda dell'occhio e fa per parlare, quando il suono della campanella lo interrompe. Spegne la musica e, insieme, scendono del muretto, andando in aula, decisamente non pronti ad affrontare un'ora di matematica.
Circa venti minuti dopo, infatti, i due sono seduti uno accanto all'altro, ognuno impegnato a svolgere gli esercizi assegnati dall'insegnante. O almeno, Connor li sta eseguendo, Tessa sta facendo dondolare la matita tra le dita mentre lo sguardo vaga dal quaderno, al libro, alla lavagna.
Con un sospiro la ragazza si appoggia allo schienale della sedia, infastidita dal fatto di non avere idea di come risolvere quell'equazione logaritmica. Quando il ragazzo lascia cadere la matita sul banco, la mora capisce che ha svolto tutti gli esercizi, mentre lei è ancora bloccata al terzo -che non sarebbe male, se non fosse al terzo su venti.
"Connor?" Lo chiama lei in un sussurro, preoccupata di essere ascoltata.
"Tessa, con tutto il mormorio che c'è, non ti si sente nemmeno se parli normalmente." Commenta il corvino, giocherellando con il piercing.
"Sei proprio di buon umore oggi." Sorride lei, facendo toccare amichevolmente le loro spalle.
Lui la fulmina con lo sguardo, ma non risponde sgarbatamente, il che è un bene.
Tessa sospira. "Mi puoi spiegare come si risolve questo esercizio?"
Il ragazzo si volta nella sua direzione, buttando lo sguardo sul quaderno, poi alza gli occhi vuoti su di lei. Il cuore della mora di stringe in una morsa, al vuoto dei suoi occhi azzurri solitamente così pieni di qualsiasi emozione.
Lui prende il quaderno e scrive i passaggi, curandosi di aggiungere la motivazione e la formula adatta.
"E alla fine semolicemente qualsiasi numero elevato a 0 è uguale a 1, quindi torna." Mormora lui, per poi alzare gli occhi su di lei.
Gli occhi grigi di Tessa restano puntati sul quaderno, mentre si porta la matita rosicchiata alle labbra. Le sopracciglia sono aggrottate in un cipiglio di concentrazione, mentre segue con lo sguardo i passaggi.
Connor, che non ha staccato lo sguardo da lei, vede la scintilla accendersi negli occhi della castana, quando finalmente capisce l'esercizio.
Lei alza la testa di scatto, sorridendo felice a Connor e facendolo sciogliere. Si sporge verso di lui e gli lascia un bacio sulla guancia in segno di ringraziamento, per poi appoggiare la testa sulla spalla e, armata di buona volontà, riprende a fare gli esercizi.
Di tanto in tanto, quando si blocca, Connor la aiuta a capire come andare avanti e, venti minuti dopo, Tessa può finalmente lasciar cadere la matita sul banco, gli esericizi di matematica completamente finiti per la prima volta dopo anni.
"Per la prima volta penso davvero di poter essere più di un sei, sai?" Mormora, senza spostare il capo dalla spalla dell'amico.
Lui poggia la sua testa su quella di Tessa, provocandole un sorriso. Forse sta riuscendo nel suo intento, ovvero dimostrare a Connor che ha ancora tanto per cui combattere.
"Grazie, Con." Sospira.
"E di cosa, Tess?" Chiede lui, ma nella sua voce si percepisce un sorriso.
"Di aver iniziato questa amicizia. Di avermi aiutato. Di esserci sempre. Di essere così te stesso." Risponde lei, provocandogli una leggera risata.
"Grazie a te, Tess."
"E di cosa?" Chiede ora lei.
"Di star insistendo anche se non sono al mio meglio."
"So bene che è più importante esserci nei momenti bui, che in quelli luminosi." La campanella suona proprio nel momento in cui Tessa gli bacia la guancia.
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Because of the Blue Diary
RomanceConnor Wilson è sempre stato un ragazzo a modo suo. Considerato dagli altri come il classico 'cattivo ragazzo' a causa dei diversi tatuaggi, il piercing al labbro e l'outfit sempre nero, non ha mai voluto avere a che fare con quegli "stupidi e super...