68. Così cocciuta...

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"Ho conosciuto in te le meraviglie
meraviglie d'amore sì scoperte
che parevano a me delle conchiglie
ove odoravo il mare e le deserte
spiagge corrive e lì dentro l'amore
mi son persa come alla bufera
sempre tenendo fermo questo cuore
che (ben sapevo) amava una chimera."

13 giugno 1944, 9 mesi alla fine

Dopo quella notte, fu ormai ufficiale e definitivo per entrambi il fatto di aver ricominciato la loro relazione.
Adhara a quel punto, grazie a Tom, aveva avuto accesso ad un mondo di cui prima era all'oscuro.
Un mondo fatto di sospiri, di occhi lucidi, labbra gonfie e guance arrossate. Fatto di capelli scompigliati, pelli che si sfiorano, che si mischiano, che si marchiano. Di gemiti ovattati e profumi diversi che diventano uno solo.
Aveva scoperto una nuova parte di lei e non si sarebbe mai immaginata a fare certi tipi di cose con qualcuno che non fosse lui.
Solo a pensarci arrossiva, ma appena si trovava con lui tutto sembrava giusto e usciva una parte di sé stessa che doveva imparare a conoscere.
La voce della loro relazione si era sparsa a macchia d'olio subito dopo il ballo. Qualcuno aveva sentito la conversazione che Adhara e Dean avevano avuto alla festa. Qualcun altro aveva visto tornare Tom e Adhara in Sala Comune solo il mattino dopo e tutti avevano fatto due più due.
Le amiche di Adhara avevano faticato a parlarle a lungo. Non approvavano il trattamento che aveva riservato a Dean e non approvavano che fosse tornata da Tom.
Non appena era rientrata in camera il giorno dopo il ballo, l'avevano tartassata di domande guardandola con severità e facendola sentire una poco di buono, mentre lei avrebbe solo voluto qualcuno con cui gioire di ciò che le era capitato. Aveva quindi adottato anche lei una sorta di mutismo verso di loro, in attesa che si scusassero.
E alla fine avevano ceduto, un pò perché odiavano sentirla lontana, un pò perché non sarebbero mai riuscite a passare gli esami senza le sessioni di studio intensivo con lei.

Quel mattino Adhara e Tom stavano seguendo una delle ultime lezioni prima degli esami e il ragazzo le fece rotolare un bigliettino sotto al gomito che Adhara teneva appoggiato al banco.
La ragazza lo aprì chiedendosi se si trattasse di qualche proposta indecente, ma il bigliettino diceva solamente: "Riunione. Stasera 20.30".
Si chiese cosa avesse di così importante da comunicare a tutti in una giornata in cui non doveva essere prevista una riunione ma non fece obiezioni: se Tom stabiliva un incontro, bisognava esserci.
Dopo cena dunque, si recò alla Stanza delle Necessità e quando entrò la trovò vuota, fatta eccezione per Tom che era seduto come sempre a capotavola.
La ragazza avanzò incerta corrugando la fronte. Solitamente gli altri arrivavano tutti assieme alle riunioni, dunque trovò strano il fatto di essere sola con lui.
Come sempre il ragazzo aveva il suo solito sguardo austero capace di farti venire voglia di scappare urlando. Adorava avere quell'effetto sulle persone, intimorirle e farle sentire inadeguate al suo cospetto.
Adhara si sedette al proprio posto e, una volta che si fu accomodata, vide Tom che la osservava.
-Sono cosí in anticipo?- chiese lei incerta indicando la stanza vuota.
Tom guardò l'orologio a pendolo dietro di se e poi si rivolse nuovamente verso di lei.
-Sei perfettamente in orario.-
-Pensavo ci fosse una riunione.-
-Infatti, c'è.-
-E dove sono gli altri?-
Tom fece un sospiro e poi piantò i suoi occhi scuri in quelli di lei.
-La riunione é tra me e te Flint.-
Adhara alzò un sopracciglio e lui appoggiò i gomiti sul tavolo posizionandosi con il mento sulle mani chiuse.
-Horcrux.- disse solamente.
Adhara ebbe un sussulto quasi impercettibile ed iniziò a squotere la testa. Aveva capito subito quali fossero le sue intenzioni non appena aveva visto il guizzo che avevano avuto i suoi occhi qualche secondo prima di pronunciare quell'orrenda parola.
-No. No. Assolutamente no.- disse lei, categorica.
-Si.-
-No Tom.-
-Si ADHARA.-
Calcò di proposito il nome di lei, scimmiottandola.
Adhara inspirò ed espirò, forte, chiudendo gli occhi e cercando la forza per non iniziare a urlargli in faccia.  Tom, calmo come sempre, era in attesa.
-Non farò l'Horcrux. Non ucciderò qualcuno e non andrò contro natura.- sentenziò riaprendo gli occhi e cercando di controllare la voce.
L'espressione imperturbabile sul volto di Tom ebbe un leggero tremolio, come se vi passasse un lampo di ira: ma fu un attimo.
-Prevedibile.- osservò lui facendo schioccare la lingua.
Adhara fece un sorrisetto e incrociò le braccia.
-Allora perché ancora ne parliamo?-
-Lo sai quanto sono persuasivo.-
-Su questo la tua "persuasione" non funzionerà mai.-
Tom fece una lieve risata, poi tornò subito serio.
-Oh questo si vedrà. Ho troppo da perdere in questo caso. Non ho ancora trovato un'altra ragazza insolente come te. Ma allo stesso tempo così utile e preziosa. Se solo tu usassi bene la tua bocca per rivolgerti a me come la usi per altre cose...- esalò con finto tono malinconico.
Adhara roteò gli occhi infastidita dalle sue parole.
-Doveva essere una specie complimento?- domandò acida vedendo Tom che sorrideva beffardo.
-No, non faccio mai complimenti lo sai. Dovresti conoscermi.-
-Ero ironica. Dovresti conoscermi anche tu.-
Il ragazzo allungò la propria mano e prese tra le dita il mento della ragazza facendo leggermente pressione e continuando a sorridere strafottente.
-Oh ma ti conosco eccome. E so che cederai. Vuoi davvero morire e permettere che qualche altra ragazza di bell'aspetto possa godere della mia compagnia quando tu sarai sotto terra?-
Era oltremodo oltraggioso e Adhara ne ebbe abbastanza.

 Vuoi davvero morire e permettere che qualche altra ragazza di bell'aspetto possa godere della mia compagnia quando tu sarai sotto terra?-Era oltremodo oltraggioso e Adhara ne ebbe abbastanza

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Si liberò dalla presa di Tom con un gesto secco della mano e si alzò di scatto facendo cadere la propria sedia con un tonfo.
-Sei un individuo terribilmente bieco Riddle!-sbraitò incamminandosi verso la porta.
Tom scoppiò a ridere con una delle sue risate taglienti.
-Non la pensavi cosí mentre ti scopavo nella doccia stamattina!-
La ragazza mise la mano sulla maniglia e si voltò con gli occhi sgranati.
-Sei di uno squallore allucinante!- strillò sconvolta, sul punto di pestare i piedi a terra per il nervoso.
-Non la pensavi cosí nemmeno quando ti...-
Il rumore della porta che sbatteva interruppe la sua frase e lui fece un sorrisetto.
-Così cocciuta...- mormorò divertito. Adorava irritarla.
Si allontanò dal tavolo e si lasciò scivolare più in basso sulla sedia.
Adhara avrebbe ceduto.
Ne era sicuro. Doveva solo trovare il punto su cui fare leva.

Amortentia - A Tom Riddle StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora