"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior."Dal diario di Tom Riddle, 20 dicembre 1943
"Nelle ultime settimane le cose hanno preso una piega decisamente interessante.
Dopo un'infinità di tempo in cui vi era una snervante calma piatta, improvvisamente tutto si è capovolto e ha finalmente avuto un senso.
Ciò che ha smosso le cose, come al solito è stato la Flint. E da quel momento è stato come se tutti i tasselli si sistemassero ad uno ad uno, alla perfezione.
Dopo aver scoperto il modo per ovviare al mio problemino di mortalità, con una scusa sono riuscito a strappare a Lumacorno il permesso per consultare il reparto proibito. Ho imparato a memoria il capitolo sugli Horcrux. Sono oggetti decisamente interessanti e possono fare al caso mio. L'unica incognita che mi rimane è se sia possibile o meno crearne più di uno. Mi renderebbe decisamente più tranquillo crearne più di uno ma vorrei evitare di incorrere in spiacevoli effetti collaterali.
Sembra che la Flint sia il mio portafortuna, dunque. Non mi sono mai sbagliato su di lei, sin dal primo momento sapevo che sarebbe stata una svolta.
Dovrò assolutamente fare in modo che anche lei crei degli Horcrux. Perderla sarebbe un vero smacco per me.
Due giorni dopo aver scoperto gli Horcrux, per vie traverse ho avuto informazioni riguardanti i miei consanguinei. A quanto pare, i miei parenti prossimi vivono ancora a Little Hangleton. Questo mi darebbe la possibilità di scoprire qualcosa sulle mie origini, finalmente.
Per prima cosa, devo studiare come fare per andare a trovare la mia "famiglia". Dovrà essere imperativamente dopo il mio compleanno. Quel giorno la Traccia scomparirà e potrò finalmente utilizzare la magia senza che nessuno se ne accorga. Non tenterei mai di andare in quel buco di paese senza la possibilità di difendermi qualora qualcosa andasse storto.
Nel frattempo, pianifico e rifletto."Riddle richiuse il diario e lo allontanò da sé facendolo scivolare sul legno della scrivania.
Guardò la propria immagine riflessa nella finestra di fronte.
Un lieve ghigno gli increspava il volto stanco.
Finalmente tutto era ben delineato nella sua mente, tutto aveva un senso.
Si lasciò sprofondare sulla sedia concedendosi una posizione più rilassata di quella che teneva quando scriveva o leggeva.
Tutto era chiaro a quel punto. Come se ci fosse un disegno predefinito che doveva seguire.
C'era solo un piccolo pensiero in un angolino recondito della sua mente che lo infastidiva.
Non riusciva proprio a scacciarlo.
Quel piccolo pensiero era quella maledetta Adhara Flint e si rese conto che più ci si concentrava, meno piccolo diventava.
Anzi, prendeva dimensioni apocalittiche.
Quel pensiero era in grado di farlo sentire debole e umano, quasi quanto la morte.
Forse nel proprio diario non aveva scritto tutta la verità. Perché lui continuava a convincere se stesso che lei gli servisse solo per i propri scopi e invece non era così.
Non era così da un pezzo.
Gli mancava Adhara Flint.
Dopo quel giorno in camera sua non aveva fatto altro che ripensare a loro due così vicini.
Quando stava accanto a lei a lezione (e lei si ostinava ad ignorarlo!) il suo profumo gli entrava prepotente nelle narici ricordandogli che quel giorno quell'odore gli era rimasto sulla pelle per ore.
Quando la vedeva passarsi le mani tra i capelli ripensava a come gli avevano solleticato la pelle quando lei gli stava addosso su quel letto.
Quando si coricava e sentiva il materasso abbassarsi, ripensava alla sensazione che aveva sentito quando lei gli si era seduta accanto, proprio in quel preciso punto.
Quando la vedeva in biblioteca scrivere i compiti con quella sua grafia fitta fitta, faceva scivolare lo sguardo sulle dita di lei che stringevano la piuma e ripensava a come avevano stretto lui, quelle dita.
Come l'avevano stretto quel giorno, come avevano corso sulla sua pelle, come gli avevano graffiato gli avambracci.
Come gli avevano scavato dei solchi anche nell'anima, solchi fatti di brividi e spine.
Tutto in Adhara sembrava attrarlo a sé. Come se avesse sviluppato una forza di gravitá che gli impediva di starle lontano.
Nonostante la odiasse.
Perché lui la odiava. La detestava. Era infastidito dalla sua presenza, fin dal primo giorno in cui l'aveva vista. Era infastidito dai suoi modi, dalla sua voce, dal modo che aveva di guardarlo a volte, come se lui non avesse importanza. Come se fosse un dettaglio irrilevante nella sua vita perfetta.
Eppure, nonostante tutto questo, ne era irrimediabilmente attratto.
Necessitava di lei per poter arrivare dove voleva.
Decise però in quel momento, che la visita alla propria famiglia l'avrebbe fatta da solo.
Era una cosa che doveva fare da solo.
Era dannatamente divertente e rassicurante averla al proprio fianco durante le sue scorribande, ma forse quella volta sarebbe stato meglio che lei non ci fosse. Che non vedesse.
Non sapeva ancora cosa avrebbe trovato e cosa sarebbe successo in quella casa, dunque, se le cose si fossero messe male, era meglio che Adhara non assistesse.
Rabbrividì al pensiero di avere quell'istinto di protezione verso un essere umano che non fosse se stesso.
A quel punto doveva decisamente andare a letto. Sicuramente dormirci su gli avrebbe fatto bene o per lo meno avrebbe passato qualche ora senza essere tormentato dal pensiero di quella ragazzina.
Purtroppo però, ciò che cerchiamo di scacciare, in un modo o nell'altro trova sempre il modo di ritornare da noi nel mondo dei sogni.E cosí anche il nostro Tom è decisamente confuso, sente il bisogno di lei ma al contempo la detesta. Dice di aver bisogno di lei per i suoi scopi ma al contempo non vuole raggiungerli senza la sua presenza...
Cosa combineranno i nostri eroi?
Nel frattempo vi lascio qua sotto la traduzione della citazione di Catullo iniziale...la adoro e mi sembra adatta a questa sensazione di confusione e smarrimento:
"Odio ed amo.
Perché lo faccia, mi chiedi forse.
Non lo so, ma sento che succede e mi struggo."Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate quindi se avete tempo di lasciarmi un commentino sappiate che mi rendereste molto felice 🥰
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Amortentia - A Tom Riddle Story
Fanfiction...e se il passato fosse differente da come ci è sempre stato raccontato? ...e se nella vita di Lord Voldemort, ci fosse stato un tempo in cui uno spiraglio di luce aveva fatto capolino nell'oscurità? Cosa potrebbe aver spento la luce? Cosa potrebb...