48. I rovi nel tuo sguardo

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10 settembre 1943

Erano giorni che Adhara era tormentata dallo sguardo che le aveva lanciato Tom dopo avergli detto della sua relazione con Dean. Lo vedeva appena chiudeva gli occhi la sera, lo vedeva ogni volta che parlava con Dean, ogni volta che a lezione sentiva Tom prendere posto accanto a lei...ma lei non poteva portare il proprio sguardo sul ragazzo. Già il solo averlo accanto le faceva bruciare la pelle...non osava pensare cosa avrebbe potuto scatenarle dentro il fatto di guardarlo. I suoi occhi continuavano ad occuparle la mente.
Nei ricordi di Adhara, c'era stato un giorno, tempo prima, in cui lui l'aveva guardata esattamente in quel modo, ferendola con i rovi del suo sguardo.
Era successo quando erano finiti in punizione assieme, l'unica volta in cui avevano subito una punizione.

Inizio flashback

Era passato già da molto l'orario del coprifuoco serale. Adhara quella notte non riusciva proprio a dormire e scese in sala comune con un libro in mano, con l'intenzione di leggere per ingannare il tempo.
Si posizionò davanti al camino ed aprì il volume.
Subito si perse dentro le fiabe di Beda il Bardo, un libro che suo padre le leggeva sempre da piccola.
Era arrivata a metà della fiaba di Baba Raba e il ceppo ghignante quando
all'improvviso le sue letture vennero interrotte da un rumore che proveniva poco lontano da lei.
Con la coda dell'occhio vide l'inconfondibile profilo di Tom sgusciare fuori dalla porta con fare circospetto. Non si era accorto della sua presenza in sala.
Adhara posò il libro, immediatamente incuriosita. Doveva seguirlo. Doveva scoprire cosa ci faceva in giro a quell'ora e se ci fosse stato qualche professore avrebbe spifferato tutto. Magari finalmente la gente avrebbe capito che Tom non era perfetto come cercava di apparire.
Il ragazzo camminava lentamente accanto ai muri, come se stesse cercando qualcosa. Adhara sentiva il proprio cuore battere furiosamente contro la cassa toracica e tratteneva il respiro per fare meno rumore possibile.
Svoltarono vari corridoi e fecero una rampa di scale finché non arrivarono di fronte all'aula di difesa contro le arti oscure.
-Non puoi stare qui!- sibilò Adhara quando decise finalmente di rivelare la propria presenza.
Tom si voltò di scatto verso di lei sussultando per lo spavento e roteò gli occhi.
-Fatti gli affari tuoi!- rispose tornando a camminare.
-Lo dirò ai professori.- lo minacciò lei fermandosi in mezzo al corridoio con le braccia conserte.
Riddle si bloccò anche lui e si girò con una scintilla sinistra nello sguardo.
Camminò lentamente verso la ragazza.
-Tu non dirai un bel niente.- la sua voce era fredda e tagliente, come una nebbia nera che avviluppava i sensi rendendo Adhara preda dell'inquietudine. Ma non poteva cedere, non a lui.
-Perché se no cosa mi fai?- lo canzonò la ragazza avvicinandosi anche lei verso di Tom.
-Davvero vuoi scoprirlo?- disse sguainando la bacchetta e puntandogliela tra le clavicole.
Il legno venne a contatto con la sua pelle e la ragazza alzò gli occhi piantandoli in quelli di lui, neri come la pece.
-Non ho paura di te!- esclamò.
Riddle applicò più pressione con la bacchetta avvicinandosi ancora di più a lei. Potevano entrambi sentire il respiro dell'altro sul viso da quanto erano vicini.
All'improvviso un rumore alla loro destra li fece voltare.
Stava arrivando qualcuno.
In un movimento fulmineo Tom prese il polso di Adhara tirandola verso di se e schiacciandosi contro il muro. Lei lasciò andare un leggero strillo dovuto allo spavento per quel gesto e lui le tappò la bocca con la sua mano gelata.
-Zitta o ci farai scoprire!- sibilò al suo orecchio togliendole poi la mano dal viso e pulendosela con fare schifato sulla sua toga.
Restarono in quella posizione per dei momenti che parvero interminabili mentre dei passi si avvicinavano e, infine, una bacchetta illuminata venne puntata verso di loro.
Dietro la bacchetta apparve la professoressa di difesa contro le arti oscure con una faccia che non prometteva nulla di buono.
Solo allora Adhara si accorse che Tom le stringeva ancora il polso. Sentiva le sue dita fredde a contro la propria pelle e accorgersi di quel contatto la fece trasalire. Anche Tom si rese conto della cosa e si allontanarono di scatto uno dall'altra.
-Riddle? Flint? Mai mi sarei aspettata da voi un simile comportamento! Girovagare per il castello dopo il coprifuoco? 50 punti in meno a Serpeverde! E adesso venite subito dal preside con me!- strillò la professoressa. Non era mai stata così arrabbiata ed Adhara si azzardò a voltarsi verso Riddle che la fissava a sua volta, furente.
Vennero scortati dal preside e, dopo una lavata di capo durante la quale Tom dovette trattenersi dall'esplodere e si torturava le mani, venne deciso che avrebbero dovuto subire una punizione. Per lui era totalmente umiliante e fuori luogo dato che era stata tutta colpa di Adhara. Per Adhara invece era tutta colpa di Tom.
La punizione che venne loro accordata fu di passare una serata a lucidare le coppe nella Sala dei trofei, senza l'utilizzo della magia.

Amortentia - A Tom Riddle StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora