33. L'unica persona che avrebbe potuto toccarla era solo e soltanto lui

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La voce di Tom fu come una manna dal cielo, ma fu allo stesso tempo terrificante

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La voce di Tom fu come una manna dal cielo, ma fu allo stesso tempo terrificante. Sentirla le tolse la terra da sotto i piedi. 

Ho desiderato che tu fossi qui e ora ci sei. Ho paura però, una paura folle che tu possa fare qualcosa da cui non c'è ritorno.

Adhara non riusciva nemmeno lontanamente ad immaginare cosa avrebbe potuto fare ad Abraxas. 
Il ragazzo si scostò immediatamente da lei. Lei riabbottonò subito la camicia della divisa con un sospiro di sollievo e si voltò verso Tom, una lacrima le scese sulla guancia.
Tom non la guardava. I suoi occhi erano puntati solo ed esclusivamente su Malfoy, come se non ci fosse altro al mondo in quel momento.
-Nessuno ti ha insegnato le buone maniere Malfoy?- 
-Io...- provò a dire lui, visibilmente agitato.
-Nessuno ti ha insegnato come si trattano le ragazze Malfoy?- incalzò.
Tom serrò la mascella. Come aveva osato toccare ciò che era risaputo fosse suo? Come aveva osato mancarle di rispetto in quel modo? Come aveva osato scavalcare la sua autorità?
-Non intendevo...-
Tom alzò un indice come a volerlo zittire e chiuse gli occhi per qualche istante con un lieve sorriso a increspargli le labbra. Una parola arrivò appena sussurrata dalla sua bocca, come se fosse la parola piú delicata del mondo, come se Tom l'avesse assaporata con tutto se stesso prima di lasciarla andare. Quella parola riempì l'aria con una sorta di dolcezza, in completa contrapposizione con il suo significato. Essa scatenò il finimondo.

-Crucio.- 

Malfoy sbarrò gli occhi e cadde a terra urlando a squarciagola.
Sul volto di Tom a quel punto era stampato un ghigno di soddisfazione. Più urlava più lui era appagato. Erano giorni che attendeva quel momento, se l'era immaginato continuamente, aveva pensato a tutti i possibili scenari...e ora che tutto si stava avverando era perfino meglio di come l'aveva visto nella propria mente.
Adhara era incredula. Non solo aveva usato una delle maledizioni senza perdono, ma pareva anche che ne stesse traendo un godimento estremo. E sicuramente quella non era la prima volta che lo faceva. La ragazza si mise in piedi a fatica e poi si aggrappò al braccio di Tom strattonandolo con violenza.
-Così lo ucciderai!- gridò cercando di sovrastare le urla di Malfoy.
Riddle si voltò verso di lei, un'espressione di fredda crudeltà e apatia sul volto.
-Non era forse questo il tuo volere Flint? Non era questo  che intendevi quando mi hai chiesto di tenere lontani quei "cani" dei miei amici?- le chiese in modo beffardo alzando la voce, citando le parole che la ragazza aveva usato molto tempo prima. Si avvicinò a lei con un ghigno sul volto.
Adhara non riusciva a staccare gli occhi dal ragazzo a terra in preda alle convulsioni.
Le sue urla le entravano perfino nelle ossa.
-Basta! Smettila ti prego!- gridò lei tappandosi le orecchie. 
Tom portò lo sguardo su di lei e vide che soffriva veramente. Per il momento dunque poteva bastare.
Improvvisamente le urla cessarono. L'incantesimo era stato bloccato da Tom. Adhara lo guardò e lui mise via la bacchetta con un gesto lento.
-Con te farò i conti dopo.- sibilò rivolto a Malfoy scandendo ogni sillaba.
Riddle si rivolse a Adhara.
-Se tu non fossi uscita con lui come ti avevo esplicitamente richiesto...-
In realtà non gliel'aveva esplicitamente richiesto ma in quel momento non era il caso di dilungarsi su delle sciocchezze.
-Ah e così la colpa è mia?- sbottò Adhara ancora parecchio scossa dagli ultimi eventi.
-Così impari cosa significa disobbedirmi.-

Amortentia - A Tom Riddle StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora