Capitolo 48

2.8K 123 17
                                    


Lisbona, ore 08:55

Il suono insistente e fastidioso della sveglia poggiata sul comodino, interruppe quel poco silenzio, che a quell'ora, poteva esserci in una camera d'albergo. Le donne delle pulizie già stavano iniziando il giro, dividendosi i piani. La cubana si era già assicurata di appendere il cartello "non disturbare" sulla maniglia, anche se di li a poco, avrebbe dovuto lasciare comunque la stanza.

Non aveva per nulla dormito, in quanto, oltre ai mille pensieri che quasi non la lasciavano nemmeno respirare, era stata al telefono tutto il tempo con la sua famiglia e sua sorella. Apparentemente sembrava essere tutto normale, ma sapeva, che dietro a quella quiete, sarebbe arrivata la tempesta, da cui, forse, questa volta, non ne sarebbe uscita indenne. Quella donna aveva i mezzi, le conoscenze ed i soldi per fare ciò che voleva e lei, non avrebbe mai potuto competere.

In più, l'unica persona al mondo per cui avrebbe dato anche la vita, non le credeva. La cubana aveva impresso nella mente, lo sguardo di disgusto presente negli occhi di Lauren della sera precedente: la odiava e non aveva alcuna ragione per non farlo. Camila non era riuscita ad affrontarla, a dirle finalmente come quella donna stava giocando con la sua vita e quella della sua famiglia soltanto per colpire lei. Non le aveva ancora detto che era la sua sorellastra, la figlia abbandonata che cercava vendetta su una persona del tutto innocente.

Camila prese tutte le sue cose e si avviò verso la reception. Non aveva ancora visto nessuno dei collaboratori con cui erano arrivate. Non c'era neanche Lauren, che di solito, era sempre la prima a presentarsi.

"Mi scusi? Ma la dottoressa Jauregui e gli altri, hanno già fatto il check out?" - domandò la cubana alla receptionist -

" Sì signorina Cabello. La dottoressa Jauregui è appena salita sulla macchina che la porterà all'aeroporto, la sua è già fuori che la sta aspettando " - la ragazza indicò l'uscita dove vi era parcheggiata un auto nera -

"Okay la ringrazio"

Camila afferrò il suo trolley e si avviò verso la macchina. L'autista scese per metterle la valigia nel bagagliaio ed in modo molto gentile, si accinse ad aprirle la portiera per farla salire. La cubana lo ringraziò, stupita da quel gesto così carino. L'auto sapeva di nuovo, i sedili in pelle erano lucidi,i tappetini perfettamente puliti. Sul portabottiglie, una bottiglia di champagne con un bicchiere ed un biglietto scritto su carta bianca a penna.

" Signorina Cabello, le auguro un meraviglioso viaggio di ritorno. Si goda ogni singola cosa, perché potrebbe essere l'ultima che riuscirà a vedere.
Sempre con te.
C."

Il bigliettino cadde a terra come se, quel pezzo di carta, avesse dato una scossa talmente forte alla cubana, da farla tremare tutta. Sentì un brivido percorrerle tutta la schiena ed il sangue le si raggelò nelle vene.  Subito provò a guardare fuori dal finestrino ma non vide nessuno.

"Mi scusi? Dobbiamo sbrigarci ad arrivare all' aeroporto, è una cosa urgente!" - Camila si rivolse all' autista -

" Ehm scusi? Sta sbagliando strada, il cartello diceva di svoltare a sinistra non a destra!" - precisò la cubana -

" Diciamo che faremo una piccola deviazione signorina Cabello..."
- affermò l'uomo -

E fu in quell' istante che Camila capì di essere di nuovo entrata in una trappola di Clarissa. Quella non era una macchina offerta dall' hotel, era una macchina di quella donna e l'autista, era sicuramente un suo dipendente. In quell' esatto momento chiuse le portiere con un clic, come se la cubana, potesse aprirne una e lanciarsi dall' auto in corsa e scappare.
Camila era bloccata ed ancora non sapeva cosa l'aspettava.

"Mi è stato detto di consegnarle questo.." - l'uomo le porse un altro fogliettino bianco -

" Oggi giocheremo un po' mia cara Camila. A partire da ora sarai costretta a fare delle scelte, scelte che in ogni caso condizioneranno la tua vita. Partiremo da cose facili, fino ad arrivare all' obiettivo finale. Ma non posso rivelare tutto, quindi stai pure comoda sul sedile, che tanto penserò a tutto io.
Leggi pure il prossimo bigliettino e di alta voce cosa hai scelto."

Last Chance   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora