I minuti e le ore continuavano a passare inesorabili, senza che la famiglia Cabello, avesse qualche notizia del loro piccolo angelo. A Camila e sua madre, si aggiunse anche Alejandro, accorso subito dopo aver ricevuto la notizia. Il tempo sembrava non scorrere mai e le persone in sala d'attesa accanto a loro, andavano e venivano come fosse un supermercato. La cubana, che indossava ancora il vestito fradicio con cui aveva partecipato alla serata, sentiva freddo, a causa dell' aria condizionata a palla, usata per rinfrescare l'aria. Nessuno osava dire niente: tutti e tre rimasero in silenzio a guardare il caos che girava intorno a loro. Il padre di Camila, camminava avanti ed indietro di fronte alla porta dove avevano portato Sofia, guardando freneticamente l'orologio come se quel gesto, potesse accelerare le cose. Sua madre invece, fissava un punto davanti a sé, completamente persa nei suoi pensieri. Non l'aveva mai vista in quello stato: gli occhi gonfi e rossi dal pianto, lo sguardo perso e l'espressione esausta di chi è stato consumato dentro. In tutti quegl'anni, la donna non si era mai lamentata di nulla, nonostante prendersi cura di Sofia fosse molto stancante per lei. Era sempre andata avanti, perché l'amore per sua figlia, era così grande ed incondizionato, che niente e nessuno, avrebbe mai potuto fermarla. Avrebbe dato la vita per le sue bambine, così, come suo padre.Camila, nonostante facesse parte di quell' ambiente, al momento, si sentiva un'estranea, un semplice familiare preoccupato, in attesa di risposte. Nessuno le diceva nulla e lei, cominciava a sentirsi inutile.
"Mamma ti porto qualcosa? Un caffè? Una cioccolata?" - domandò la cubana mentre la madre scosse la testa -
"Tu papà?" - suo padre la guardò confuso, come se la sua voce l'avesse risvegliato da un sonno profondo -
"No tesoro, ti ringrazio" - si limitò a dire l'uomo -
Camila, non potendo rimanere seduta ancora un altro minuto in più, andò per l'ennesima volta alle macchinette, dove rimaneva ferma senza comprare mai nulla. Non aveva appetito, lo stomaco le si era chiuso completamente. Le persone la guardavano storto, sicuramente non doveva avere un bell aspetto. Il vestito, essendo molto umido, aveva cominciato ad aderire alla pelle, provocandole parecchio fastidio. Non vedeva l'ora di toglierselo.
Accanto a lei, un bambino di circa sette anni, non riusciva a decidere cosa comprare, indeciso, di fronte a tante cose buone che lo ingolosivano. Continuava a fissare il vetro, stringendo forte la moneta che aveva in mano, come se avesse paura di perderla.
"Prendi la barretta al cioccolato e nocciole. È la migliore!" - gli suggerì la cubana -
Il bambino dapprima la guardò intimorito, non capendo cosa volesse quella ragazza da lui. Camila gli sorrise, facendolo sentire a suo agio ed il piccolo, dopo averci pensato su qualche istante, inserì la moneta nella macchinetta, prendendo ciò che lei, gli aveva detto. Tenne la barretta in mano qualche secondo prima di aprirla, scrutandola per bene. Poi si decise e gli diede un bel morso. La faccia estasiata e felice del bambino, fece divertire Camila, che gli lasciò una leggera spettinata tra i capelli neri come la pece.
"Carlos! Smettila di importunare la signorina! Vieni qui!" - urlò quella che doveva essere sua madre, prendendolo per mano - " Mi scusi.." - le disse poi -
"Si figuri" - Camila fece l'occhiolino al piccolo, che accennò un sorriso, seguendo la madre -
Camila era fatta così, cercava di essere carina e gentile con tutti, mostrava sempre il suo lato più bello alle persone, con la speranza che anche loro, potessero ricambiare. Nonostante molto spesso, era rimasta delusa, non aveva mai pensato di cambiare sé stessa. Credeva che prima o poi, avrebbe trovato qualcuno che l'avesse apprezzata veramente.
"Hey, eccoti finalmente!" - una mano si posò sulla sua spalla -
"Laur....ah no, sei tu" - esclamò la cubana delusa, vedendo Lucy di fronte a sé -
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Last Chance
RandomLauren Jauregui, 30 anni, neurochirurgo prodigio di fama mondiale. Nonostante la giovane età, ha già avuto tra le mani gli interventi più complicati ed impegnativi della storia della medicina con una percentuale di successo del 100%. Ha vinto premi...