Capitolo 28

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"Camila? Allora? Che è successo lì dentro?" - Lauren la fermò subito non appena la incontrò nel corridoio -

"Nulla che ti riguardi!" - la sorpassò la cubana senza darle retta -

" Hey! Fermati!" - la corvina la bloccò per un braccio, costringendola a parlarle -

" E lasciami!" - Camila si divincoló dalla sua presa -

"La smetti di fare la bambina e ne parliamo?" - si lamentò Lauren -

" Spero tu stia scherzando! Io la bambina? Fino a prova contraria sei tu che dici cattiverie in giro e se posso dirtelo, sei proprio una falsa, come tutti mi avevano detto!" - Camila alzò il tono di voce tanto che la gente iniziò a voltarsi -

"Tutti? E chi sarebbero questi tutti? Quella che sembra essere diventata la tua migliore amica? Lucy?" - esclamò schifata la corvina -

"Almeno lei fa qualcosa per aiutarmi, invece di dare soltanto fiato alla bocca come qualcun altro!" - urlò la cubana nel bel mezzo del corridoio -

Quelle parole colpirono profondamente Lauren che invece stava cercando di tutto, anche l'inesistente, per poter aiutare sua sorella. Tutti i colleghi cominciarono a bisbigliare, incuriositi da ciò che stava accadendo.

"Possiamo parlarne nel mio ufficio per cortesia?" - domandò Lauren in imbarazzo -

" Te lo ripeto per l'ennesima volta, non ho nulla da dirti!" - disse la cubana scocciata -

" Io invece si, quindi ora vieni con me che tu voglia o meno!"

La corvina prese Camila per un polso e la trascinò con lei fino a raggiungere il suo ufficio. Chiuse la porta ed anche le tendine, sicura che occhi indiscreti ne avrebbero approfittato.

"Ma che fai!! Ora mi rinchiudi anche senza la mia volontà?" - si lamentò la cubana - "Fammi uscire!" - alzò la voce -

"Sta zitta!" - imprecò Lauren dandole un bacio sulle labbra senza che potesse neanche avere il tempo di reagire - " Ti vuoi calmare per cortesia?" - le prese il viso tra le mani, guardandola dritta negli occhi -

L'espressione di Camila in quel momento era contrastante: da un lato, nei suoi occhi, si leggeva tutta la rabbia e la frustrazione che provava nei confronti della donna di fronte a lei, dall' altro sprigionavano tutto il desiderio e la passione che provava quando ce l aveva vicino. Non si era mai sentita così, in conflitto persino con sé stessa ed i suoi sentimenti. Quella donna le aveva sconvolto letteralmente la vita.

"Non pensare che con due baci e due carezze, sia tutto risolto. Ho sentito ciò che hai detto!" - tuonò dura la cubana allontanandosi -

"Non penso quelle cose Camila e dovresti saperlo!" - spiegò la corvina -

"Io non so proprio nulla. Io ascolto quello che esce dalla tua bocca! Tante belle parole stamattina e poi quello. Sapevo che non potevo fidarmi di te.." - concluse amareggiata Camila -

"Tu non sai proprio niente e se pensi che mai ti farei del male, sei proprio sulla strada sbagliata! Ho detto quelle cose semplicemente perché non volevo che due persone viscide e cattive come Lucy e Jack sapessero di noi. Tu non li conosci e non sai quanto quell' informazione avrebbe potuto essere usata contro di noi! Quindi prima di trarre conclusioni affrettate definendomi una bugiarda, prova a pensare al motivo che c'è dietro alle cose." - spiegò alterata Lauren -

"Oh.." esclamò semplicemente la cubana - " quindi non le pensi?" - cercò di nuovo conferma -

"Secondo te? Ti avrei portato a casa mia, avremmo fatto l'amore e sarebbe stata una delle notti migliori della mia vita? Ragiona Camila per Dio!" - la redarguí la donna -

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