Capitolo 8

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"Dottoressa Jauregui?" -Lauren sentì la voce di una delle sue specializzande-

"Che ci fai qui?" - domandò sorpresa di vederla lì -

A Camila sembrò ovvio il suo ruolo in quel momento e probabilmente la domanda fatta dal suo capo, era solo retorica. Comunque le mostrò il blocchetto che teneva in mano e la maglietta nera che indossava con stampato sopra il logo del locale.

"Lavoro qui..."- precisò poi la cubana -

"Oh.." - disse sorpresa Lauren -

In quell istante cadde un silenzio imbarazzante. Entrambe non sapevano che dire, scioccate ancora da questo incontro inaspettato. Camila non avrebbe voluto che si venisse a sapere, non in ospedale e tanto meno dal suo capo, non perché si vergognasse di fare la cameriera o cose del genere, ma semplicemente perché non voleva si pensasse che prendesse il suo lavoro di medico sottogamba.

Fare entrambe le cose non era affatto semplice perché dopo una giornata pesante in ospedale, era costretta a venire qui dentro e lavorare altrettanto duramente. Ma questo lavoro le serviva, le dava i soldi necessari per non chiedere nulla ai genitori ed essere quindi indipendente.

"Lauren non fare la maleducata, non si presentano le amiche?" - intervenne Keana che ancora non si era fatta sentire -

"Piacere Keana Issartel.." - le porse la mano gentilmente -

"Piacere Camila Cabello..." - si pulí la mano sul grembiule prima di stringergliela -

"Resti qui con noi a chiaccherare un po'?" - propose Keana -

Lauren e Camila si rivolsero subito uno sguardo, spiazzate da quell' invito. Camila non seppe che cosa rispondere, la situazione risultava essere abbastanza strana: rimanere al tavolo con il suo nuovo capo che appena conosceva.

"Non so, io devo lavorare ora..."
- rifiutò Camila titubante -

"Dai, un drink, non ti mangiamo. Lauren forse, sai è un po', fredda, anche se non è il termine esatto.."
- la prese in giro Keana mentre Lauren la guardò storta -

"No mai fai pure eh. Sempre detto di avere delle amiche indecenti.."
- Camila sorrise di fronte a quella divertente scenetta tra le due amiche -

"Magari ripasso dopo, quando ci sarà meno gente, se ancora sarete qui.."
- disse Camila, non volendo creare una situazione ancora più in imbarazzante di quanto già fosse -

"Ti aspettiamo!" - Keana le schiacciò l'occhiolino e Lauren le tirò un calcio sotto al tavolo - "ahi! Ma sei scema?"
- imprecò, massaggiandosi la caviglia -

"Ci puoi portare un vodka lemon ed vodka tonic per favore?" - tagliò corto Lauren mentre Camila andò al bancone -

"Ma sei scema? Ma cosa ti viene in mente? È una mia specializzanda!"
- si arrabbiò Lauren -

"Ma che ho fatto? Un semplice invito. Ma perdonami, l'hai vista?" - Keana indicò Camila, impegnata a dei tavoli poco più in là -

"Smettila di segnare, quanti anni hai? Quattro?" - si lamentò Lauren, abbassandole il dito -

" Posso anche smettere, ma la bellezza di quella ragazza è evidente. Guarda che sedere!" - esclamò, rischiando di farsi sentire -

"Ma la pianti? Da domani lavorerà con me, non voglio situazioni imbarazzanti per colpa tua" - l'avvisó la corvina infastidita -

" Ma beata te che lavorerai con lei, nonostante sia etero, un pensierino ce lo farei sicuramente..."

Keana continuò a fissare con uno sguardo di desiderio la cubana mentre Lauren cercava di non dare retta alla sua amica, anche se il pensiero, ora era fisso su quell immagine. Camila aveva un corpo con tutte le sue forme al posto giusto. I vestiti che indossava erano così aderenti, da non far immaginare nulla. In ogni mossa che faceva, anche la più semplice, traspariva sensualità.

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