Capitolo 49

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Ed era arrivata. Inesorabile.

Come un fulmine a ciel sereno.

Era stata richiesta o meglio, desiderata, anche se è sempre un'incognita.

La fine.

Questa parola così strana e così diversa a seconda dei momenti vissuti.

La fine, un'arma a doppio taglio che può rendere felice o miserabile una persona.

Ed era arrivata, purtroppo o per fortuna, anche per le tre donne all' interno di quella stanza.

Tre donne molto diverse, con tre caratteri assolutamente opposti. Tre donne, la cui vita, si era intrecciata per motivi diversi e che ora, dopo quella sera, sarebbe stata legata per sempre.

Camila, la dolce ragazza proveniente dal "popolo" con il sogno di poter diventare un grande medico e salvare sua sorella, la persona più importante della sua vita. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di arrivare alla meta, eppure, quella notte, tutto, sarebbe potuto svanire in pochi istanti.

Lauren, la giovane donna dallo spirito di acciaio. Era uno dei più grandi chirurghi al mondo, aveva salvato centinaia di vite e nonostante ciò, mirava sempre a fare di meglio. I pazienti, che lei non aveva mai chiamato lavoro, erano la sua vita. Non avrebbe mai mollato una diagnosi, finché la persona davanti a lei, non fosse guarita. Anche per lei, quella notte, tutto avrebbe potuto dissolversi in un attimo.

Clarissa, la bambina abbandonata da tutti, colei che non ha mai ricevuto un gesto d'affetto, quello vero. Sin da piccola abbandonata da coloro che avrebbero dovuto amarla per sempre ed incondizionatamente, i suoi genitori. Imprenditrice di successo che non si è mai fermata davanti a niente, gli ostacoli li aveva sempre abbattuti, nel bene o nel male.

Le vite di queste tre donne, si trovavano sull'orlo di un baratro, chi sarebbe caduta dentro?

All' improvviso, il silenzio, fu interrotto dal rumore di uno sparo che taglió l'aria. Tutti i presenti nella stanza rimasero immobili, come in attesa di vedere chi era stata a sparare.
Gli occhi di Camila, raggiunsero subito la sorella, che sembrava non aver alcun danno. Poi girò subito il volto verso la donna che amava, anche lei aveva scampato il proiettile. Infine, guardò sè stessa anche se non sentiva alcun dolore, forse proprio a causa dell' adrenalina. Poggió lentamente una mano sul corpo, cercando il foro del proiettile, ma nulla. Perfettamente intatta. Tirò un sospiro di sollievo perché tutte e tre erano salve.

"Muoviti, vai da tua sorella, io vado da Lauren!"

La voce di una ragazza, colse Camila di sorpresa, spaventandola a morte. Subito si girò verso l ingresso, dove vide Natalia, immobile, con una pistola in mano.

"Ma che cos.." - esclamò Camila esterefatta - "che ci fai tu qui?"

" Vuoi salvare tutte e due o stiamo qui a chiacchierare? Abbiamo venti secondi!" - disse Natalia correndo verso la corvina -

Camila fece lo stesso, però verso Sofia che era terrorizzata dal ticchettio del timer che scalava secondi. Poco più distante vide Clarissa a terra, con tanto sangue intorno a lei. Impugnava ancora la pistola da un lato ed il telecomando dall' altro. Non sembrava muoversi, ma la cubana non aveva il tempo per andare ad accertarsene.

Il meccanismo con cui era collegata la pistola che puntava alla testa di Sofia, non era molto complicato, Camila comunque si mosse con la più grande calma, per non rischiare di toccare qualcosa, che avrebbe fatto attivare tutto ed ucciso così sua sorella.

"Cazzo cazzo cazzo, queste cinghie sono troppo dure da togliere a mano!"
- urlò in panico Natalia -

"Tieni prova questo!" - la cubana le lanciò un bisturi che tirò fuori dalla tasca dei pantaloni -

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