CAPITOLO 4: LAVORO

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KARINE

Dormire abbracciata a Tessa è come dormire con un peluche. Sembra essersi adattata molto velocemente.

Questa mattina splende il sole, quindi decido di mettere il bikini e andare ad abbronzarmi.
Mi seiedo su una sdraio, mentre Tessa posa il suo musetto sulle mie gambe.
Nemmeno due minuti di relax che sento Tessa grugnire: apro gli occhi e vedo i ragazzi.

-Che succede?- chiedo infastidita.


-Tuo padre ci manda a perlustrare una vecchia rimessa- spiega Trevor guardando Tessa.

-Cazzo Karine: tu e il tuo cane avete lo stesso umore- aggiunge Mark.

-Allora smetti di rompere le palle.- Mi alzo e, seguita da Tessa, ci avviamo verso la porta d'ingresso. Salgo nella mia stanza per cambiarmi: opto per dei pantaloni scuri, una maglietta grigia a strisce e una giacca nera. Lego i capelli, e torno al piano terra.

-Sono pronta- annuncio, entrando in soggiorno. Tessa piagnucola.
-Ehi bella, oggi non puoi venire con me. Resta qui e comportati bene- le dico, mentre accarezzo il suo morbido pelo. Le do un bacio sulla testa e corre in giardino.

-Dovresti dedicarti all'addestraramento di cani- scherza Trevor.

-Lo farò! Non appena finirò di allenarvi.- Sfodero un sorriso ed esco di casa senza voltarmi: vorrei tanto vedere le loro facce.

Saliamo in macchina, una z28 nera.
Ammetto che è una bellezza, dato che corre come nessun'altra auto. Per questo la usiamo: per scappare facilmente se qualcuno dovesse mai seguirci.
In una ventina di minuti arriviamo alla rimessa abbandonata e parcheggiamo l'auto dietro ad un enorme cassonetto, in modo da tenerla nascosta.

-Bene, ci divideremo in squadre da due. Mark, tu vai con tuo fratello al lato destro, Trevor e io andremo al lato sinistro.
Mark, quando sarete usciti fuori, chiamami, così saprò che state bene. Ora tutti al lavoro!- esclamo in tono autoritario.

Trevor e io andiamo a sinistra. La rimessa è piena di marjiuana: rischi di sballarti solo con l'odore.

Tirai fuori dalla mia tasca un fazzoletto e me lo porto al naso. Ne passo un'altro anche a Trevor, che mi imita.

Vedo una scalinata, così faccio cenno a Trevor di seguirmi. Saliamo lentamente i gradini e vedo i gemelli. Tiro un sospiro di sollievo: in questo lavoro, la gente muore facilmente.

Ad un tratto sentiamo degli spari: io e Trevor ci guardaimo un attimo e poi andiamo a nasconderci dietro una porta. Non smettono di sparare, così decido di chiamare Mark.

-Bella, sono un po' occupato in questo momento-, disse con il respiro affannoso.
-Hai cinque minuti per uscire da qui.-
-Bene, ci vediamo fuori- chiude la chiamata e rimetto il telefono in tasca.
Dico a Trevor che i gemelli stanno bene, poi sento qualcuno afferrarmi da dietro.

-Ti ho presa bambola.- L'uomo mi tappa la bocca e rapidamente, valuto il da farsi. Gli pesto un piede, poi sferro un calcio alle costole: l'uomo cade a terra tramortito.

Prendo la pistola, caricandola. Con la coda dell'occhio, vedo l'uomo alzarsi da terra.

Pensa Karine, pensa.

Da lontano vedo Mac che litiga con uomo: sparo dei colpi a quel bastardo, e per mia fortuna, cade per le scale.

-Dov'è tuo fratello?- chiedo, avvicinandomi a Mac.
-Era qui un momento fa- risponde mentre riprende fiato.
-Andiamo, dobbiamo trovarlo.-

Scendiamo e vediamo a terra alcuni uomini: devo terminare il pianopiano. Ad un tratto, le luci si spengono. Poi si riaccendono di nuovo.
Sento delle voci: alcuni uomini hanno preso Trevor e Mark. Hanno delle pistole puntate alla testa.

-Questi posto non è adatto a te, principessa- dice un uomo ghignando.
-Metti giù l'arma- minaccia un altro uomo: ha assunto della droga, ha gli occhi iniettati di sangue. Butto la pistola e torno a guardarlo.

-Che ne dici di una lotta tra me e te?- dico, cercando di sembrare minacciosa, ma i suoi amici ridono.
-Ho molte idee che mi ronzano in testa: con te mi piacerebbe utilizzare una posizione orizzontale- dice l'uomo mentre sorride beffardo.

-Dovrai obbligarmi a stare in quella posizione.-
-Non volevo farlo in maniera dura, ma non ho altra scelta- dice l'uomo e poi sferra il primo colpo.

Troppo drogato.

-Mi piace giocare sporco.- Gli sferro un calcio allo stomaco: barcolla, ma si ricompone subito. Prese il mio polso: lo stringe, come se volesse spezzarmi le ossa.

Almeno sono incazzata.

Con il pugno chiuso, sferro un colpo alla sua faccia e, con le mie mani prendonla sua faccia e la metto tra le ginocchia. L'uomo grida dal dolore e cade a terra, mentre si tiene il naso. Devo trovare il suo punto debole.

Il gomito.

Prendo il suo braccio e, facendo pressione con le dita, sento il gomito scricchiolare. Mi alzo e guardo gli altri: ho lasciato tutti a bocca aperta. Approfitto del momento per prendere dalla mia gamba dei coltelli, scagliandoli verso gli uomini.

-Siete dei maledetti idioti. Non vi ho insegnato a come disarmare una persona con un solo tocco?!- sbraito nervosa. I ragazzi si scusano e mi calmo un pò.

-Dammi la granata.- Mark me la porge e imposto il timer ad un minuto. -Andiamo!- esclamo. Tutti cominciamo a correre verso l'uscita.

Quando arriviamo alla macchina, la rimessa esplode.

****

Quando arriviamo a casa, nessuno osa aprire bocca. Sono troppo incazzata per sentire le loro scuse.

-Karine...- Mac prova ad avvicinarmi, ma lo schivo oltrepassandolo.


-Stavamo aspettando un maledetto segnale! Loro sapevano che ci avrebbero trovati lì!- dice Trevor a voce alta.

-Non me ne frega un cazzo se ci stavano aspettando o no! Sapete come dovete comportarvi!- grido. Poi, vedo mio padre entrare in soggiorno.

-Karine, che succede?- chiede preoccupato.

-Niente. La rimessa è esplosa- rispondo con un sospiro. Poi torno a guardare i ragazzi.
-Vi voglio in palestra domani mattina alle 8.- Annuiscono e salgo le scale

Salì le scale e entrai nella mia stanza. Vedo Tessa, seduta sul bordo del letto: quando mi vede comincia a scodinzolare.

-Ciao amica, è stata una giornata terribile. Aspettami, vado a farmi una doccia.-

Al ritorno in camera, decido di buttarmi sul letto. Sprofondo in un sogno senza sogni.

Amor ProhibidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora