CAPITOLO 33: NON ME NE PENTO.

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LUCAS.
Tutto passò velocemente. Quando stavo per premere il grilletto, le luci si spensero e sentì uno sparo. Ma non ero stato io.

Le braccia di mia madre furono le prime ad avvolgermi. La sentì singhiozzare sul mio petto. La strinsi forte e la consolai.

-Mamma, sto bene- sussurrai al suo orecchio. Lei annuì e si staccò da me.

Il secondo che mi abbracciò fu mio padre.

-Sei uno stupido, come ti è saltato in mente?- mi rimproverò, cercando di mostrarsi il più duro possibile, senza riuscirci.

-Avresti fatto lo stesso- risposi con un sorriso.

Mi guardai intorno e non vidi Karine. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, come se volesse esplodere.

-Dov'è Karine?- chiedo guardando tutti.

I suoi genitori cominciarono a cercare per tutta la stanza. Non trovandola, mi rivolsero un'occhiata piena di terrore.

Io e i nostri genitori uscimmo dalla stanza e davanti a noi si presentò un lungo corridoio. Non sapevo dove portasse, ma ciò non mi importava, dovevo trovare Karine, a tutti i costi.

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Dopo qualche metro di corsa, vidi una porta aperta. Ci avvicinammo all'uscita e vidi Cardona con Karine. Stavano per salire su un'auto.

Presi la pistola e sparai al giovane che stava aprendo la portiera della vettura.

Cardona si voltò verso di noi e quando ci vide, impedì a Karine di voltarsi.

-È finita Cardona!- esordì mio padre.

-Se lasci andare mia figlia, non ti uccideremo- aggiunse Brian. Cardona piegò la testa.

-Ho tra le mani la cosa più preziosa per voi. Cosa ti fa pensare che accetterò?- risponde Cardona ridendo.

Un brivido percorse tutto il mio corpo al solo pensiero di non rivedere più Karine.

-Tu accetterai, altrimenti ti faccio saltare la testa in aria bastardo- grido minaccioso.

Vidi come Karine reagì quando sentì la mia voce. Diede un calcio negli stinchi a Cardona e finalmente i suoi marroni incontrarono i miei.

-Karine!- strillò sua madre camminando verso di lei, ma si fermò quando Cardona le puntò la pistola in testa.

Presi l'arma e sparai del colpi sulla gamba di Cardona, facendolo cadere a terra.

Mio padre, Brian ed io ci avvicinammo verso di lui con passo deciso. Mi posizionai di fronte a lui mentre gli altri due ai lati di Cardona.

-Questo è per aver tentato di uccidere Melany- dice Brian alzando la pistola.

-Questo è per aver cercato di uccidere Elena- aggiunge mio padre facendo lo stesso gesto di Brian.

-E questo, brutto stronzo, è per ciò che hai fatto a Karine e ai nostri genitori.- Senza pensarci, tutti e tre prememmo il grilletto.

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-È svenuta per la stanchezza- disse mia madre. Guardo la mia ragazza. Non avrei mai immaginato di ridurla così.

-Dobbiamo portarla in ospedale- dissi prendendola in braccio e dandole un bacio in fronte.

Dopo venti minuti di cammino, arrivammo in una casa abbastanza grande. Sarà qualche casa di cura privata.

Entrammo e c'erano due infermiere abbastanza giovani ad attenderci.

-Loro si occuperanno di te e Karine- disse mio padre indicando le due ragazze.

L'infermiera mi fece segno di seguirla e ci portò in una stanza molto accogliente.

-Posala pure sul letto- disse l'infermiera. La posai e l'infermiera si avvicinò a me.

-Potresti togliere la camicia?- chiese con gentilezza. Annuì e prese un paio di garze per medicare la ferita.

-La ragazza sta bene, ha bisogno solo di riposo. Si sveglierà presto- disse la ragazza con un sorriso per poi uscire dalla stanza.

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Un gemito di dolore mi risvegliò dal sonno. Vidi Karine agitarsi nel letto, ma senza aprire gli occhi.

-Kar, svegliati piccola- dicevo avvicinandomi a lei. -Piccola tranquilla, sono qui- le sussurrai. In quel momento, aprì gli occhi.

-Lucas- rispose con poca voce che feci fatica a sentirla.

-Sono qui- continuai a sussurrare. Le sue lacrime non tardarono ad arrivare.

-Credevo... credevo che..- comincia a dire ma posai le mie labbra sulle sue. Un bacio violento, triste, ma pieno di amore.

-Lo so, ma non me ne pento della scelta che avevo preso- dissi con il respiro affannoso per via del bacio.

-Zitto e baciami- disse per poi tuffarsi sulle mie labbra. Un bacio con la stessa necessità di quello precedente. Ma prima che potessimo sfogare tutta la nostra passione, bussarono alla porta.

Ci staccano subito ed entrarono Melany, Brian e i miei genitori.

-Come state?- chiese la madre di Karine. Sorrisi.

-Stiamo bene- risposi guardando tutti.

-C'è qualcosa che i vostri papà vogliono dirvi- dice mia madre dando una leggera spallata a mio padre.

-Vogliano dirvi che ci dispiace- esordì mio padre guardando per terra, leggermente imbarazzato.

-Siamo stati cattivi ed egoisti nell'impedirvi di frequentarvi e vedervi- continua Brian.

-Per favore, perdonateci- dicono Brian e mio padre contemporaneamente.

-Questi significa che possiamo stare insieme?!- chiese Kar emozionata.

-Si tesoro, potete stare insieme- rispose suo padre sorridendo.

Karine era così emozionata che una lacrima rigò la sua guancia.

-Bene, è ora di riposare. Abbiamo trascorso una notte orribile- disse mia madre con un sorriso.

Tutti uscimmo dalla stanza e andammo nelle nostre camere.

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Karine si stava facendo la doccia mentre io stavo cercando i pantaloni della tuta.

Quando la mia ragazza uscì dal bagno con il pigiama, posò la sua testa sulla mia spalla.

-Che succede piccola?- chiedo preoccupato.

-Nulla..- rispose con un sorriso falso.

-Kar..- la rimproverai. Sospirò e alzò la testa per guardarmi negli occhi.

-Non posso smettere di pensare al dolore che ho provato quando ho sentito lo sparo. Credevo di averti perso- confessa con occhi tristi.

-Amore mio, mi dispiace di averti fatto passare un brutto momento. Ma ora sono qui- la consolai.

-Puoi vedermi?- chiesi.

-Si- rispose con un sorriso.

-Puoi sentirmi?- chiedo, dandole un bacio sul collo.

-Si- rispose con un gemito.

-Allora non preoccuparti- dissi guardandola negli occhi.

-Ti amo- disse all'improvviso.

-E io amo te- risposi abbracciandola.

Non avrei mai pensato di trovare l'amore. Non avrei mai pensato di incontrare qualcuno che avrebbe dato senso e luce alla mia vita. Ma finalmente ho trovato qualcuno da amare e con cui passare il resto della mia vita: KARINE GARIBALDI.

FINE.

Amor ProhibidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora