KARINE
Sono scioccata, Lucas è davanti a me, è la cosa peggiore, e che è un Bronx. Stiamo uscendo da tre mesi, e non gli ho mai chiesto il suo cognome. Anche se ora lo rivedo, il mio cuore si è spezzato in mille pezzi, ho voglia di piangere, voglio correre via di qui.
-Metti giù l'arma- mi maledico, dato che il tono di voce non era quello che speravo.
-Non pensarci nemmeno- risponde lui con freddezza. Ora il mio stato sentimentale è collassato.
Il suo piede colpisce la mia mano e la mia arma cade a terra. Lo guardo con disprezzo e, dopo, prendo entrambe le braccia e gli faccio saltare l'arma. Quando entrambi siamo disarmati, cominciamo a litigare, però noto che la forza dei colpi di Lucas, diminuiscono quando hanno impatto su di me.
-Sei un bugiardo!- grido quando stiamo ancora litigando. Il mio gomito colpisce il suo stomaco, ma lui, si butta sopra di me, prende le mia mani, e le mette sopra la testa.
-Nemmeno tu sei un'angelo dopotutto- mi sussurra all'orecchio. I nostri padri stanno parlando, sono occupati. Le mie gambe fanno una chiave facendo sì che io mi metta sopra di lui. Abbiamo il respiro affannoso. Il mio sguardo cade su di lui. Siamo entrambi confusi.
La mia presa sulle sue mani si allenta e Lucas realizza. Per me è impossibile fargli del male, non lo farei mai, ma mio padre è qui. Mi alzo con agilità come fa lui.
In un momento, Lucas è distratto e io approfitto di prendere il mio coltello dal piccolo marsupio attaccato ai miei pantaloncini e metterlo sul suo collo. Siamo così vicini, che non riesco a staccare lo sguardo dalle sue labbra cosa che lui ha notato. Sento dei passi lontani e prendo un'altra arma.
-Non ti muovere- minaccio con il coltello puntato sul collo di Lucas.
-Regola numero uno: non ti deconcentrare- dice Lucas, e mette la sua arma sul mio costato. Abbasso lo sguardo e guardo l'arma. Poi torno a guardarlo negli occhi.
Lucas è più alto di me, però i nostri sguardo erano alti, s'incontrano velocemente. E li, c'è quella connessione che ci stravolse il primo giorno che ci siamo visti.
-Vattene- sussurra al mio orecchio così che nessuno ci possa sentire. -Karine, vattene da qui- ripete di nuovo in tono duro e freddo.
Il mio sguardo va a mio padre e ai nostri uomini. La porta non è molto lontana dalla nostra posizione. Guardo di nuovo Lucas, nei suoi occhi c'era supplica. Prendo la pistola e sparo alle lampadine in modo da farci rimanere allo scuro. Vado da mio padre e lo prendo per il braccio, sento degli spari, però io continuo a correre.
Quando usciamo dal negozio, manca solo Hexer. Guardo intorno a me, però è impossibile che fosse vivo in questo momento. I ragazzi entrano in macchina e io salgo sulla moto. La mia testa è confusa, il mio cuore, spezzato. Quando arriviamo tutti a casa sono le otto passate.
-Dove lo hai conosciuto?- chiede mio padre appena entriamo in casa.
-L'ho incontrato un paio di volte, niente di che- rispondo indifferente.
-Niente di che, sa il tuo nome Karine, è questo è già abbastanza- dice mio padre arrabbiato.
-Non trattarmi come una bambina, se non ricordi, ho salvato il culo a te e ai tuoi uomini- grido furiosa. Sento una mano che mi sferra un forte colpo sulla guancia.
La mia faccia si volta automaticamente a destra. Porto la mia mano alle labbra e una piccola goccia di sangue si posa sul mio dito. Tutto sono impressionati per ciò che è successo.
Negli occhi di mio padre c'è pentimento, però sono così arrabbiata che giro sui tacchi e esco sbattendo la porta. Salgo in moto e vado verso il parco. Ho bisogno di respirare.
Sulla punta della collina c'è un grande albero, tutto circondato da cespugli.
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Amor Prohibido
Romance[COMPLETA ➪ IN REVISIONE] Lei troppo normale, occhi belli, capelli da modella, corpo invidiabile, personalità pazzesca e molto temeraria. Lui è alto, con occhi profondi, sexy quando vuole, tratti duri, con un corpo scolpito dagli dei e con una folle...