CAPITOLO 3: TESSA

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Karine.

Mi alzo presto perché ho molta fame. Scendo le scale e vado direttamente in cucina e chiedo a Lucero di prepararmi una ricca colazione.

-Karine!-grida mio padre.

Almeno ho finito di fare colazione prima di litigare.

-Cosa c'è?- rispondo uscendo dalla cucina.

-Ho pensato a quello che mi hai detto ieri e hai ragione.- La mia bocca si spalanca dallo stupore dopo l'affermazione di mio padre. Forse sto sognando.

-Mi lascerai uscire?- chiedo speranzosa.

-No, però ti ho fatto un regalo- dice guardando la porta, che si apre dal nulla e usce un enorme palla di pelo bianca.

-Mi hai comprato un cane?!- strepito incredula.

-Mi hai detto che volevi un buon amico. Il cane è il miglior amico dell'uomo- risponde mentre accarezza la testa al nuovo arrivato.

Mi mordo il labbro inferiore per cercare di non scatenare un putiferio.

-Sei impossibile- grido rabbiosa

-Vuoi che lo restituisca? È stata legata a un tubo per un mese e beveva acqua solo quando pioveva. L'ho salvata, perché nessuno la voleva- commenta mio padre: questa frase mi ha spezzato il cuore.

Mi inginocchio e chiamo con le dita la grande palla di pelo che, obbediente, si avvicina e mi guarda con occhi tristi. L'abbraccio e accarezzo il suo morbido pelo, sembra un orso. Guardo mio padre di sottecchi e vedo che sorride vittorioso.

-Non credere che ti ringrazierò- rispondo fredda. Salgo le scale, ma mi accorgo che il mio cane non mi segue: -Vieni cagnolina.- Scatta in piedi e insieme, entriamo nella mia stanza.

Come posso chiamarla?

-Ti chiamerò Tessa, ti piace?- domando e lei comincia a scodinzolare. Lo prenderò come un si.

-Andiamo Tessa.- Scendendo le scale, vedo mia madre e mio padre in preda agli ormoni.

Così, per attirare la loro attenzione, mi metto a tossire.

-Come l'hai chiamata?- chiede mio padre.

-Tessa- rispondo.

-Bene, mi piace il nome- commenta con un sorriso.

Mia madre si alza per accarezzarla e il cane si lascia coccolare.

-Esco- annuncio in tono deciso, ma mio padre scuote la testa.

-Vado a comprare dei croccantini per Tessa, una spazzola per pettinarla e cose del genere- rispondo gesticolando.

Mia madre prova a non ridere per la faccia che ha mio padre in questo momento.

-Va bene- risponde mio padre rassegnato. -Chiama se ci sono problemi. E non tornare tardi, o manderò i ragazzi a cercarti- aggiunge cercando di sembrare minaccioso.

Annuisco e prendo le chiavi della macchina.
Metto Tessa in auto e guido fino al Weehawken Avenue, dove c'è un enorme negozio di animali.

Parcheggio, scendo dall'auto e vado a prendere Tessa, che si trova nel sedile posteriore. Camminamo fino all'entrata del negozio, entriamo e prendo un cestino per mettere le varie cose.
Per prima cosa, prendo una busta di croccantini, dopo andiamo a fare il collare con il suo nome.

-Di che colore il collare?- chiede l'uomo dietro il bancone.

-Nero e di pelle- rispondo.
-Vuole anche la catena?- chiede il negoziante, mostrandomi una catena d'argento.

Tessa piegò la testa e fece marcia indietro: guardo la catena e capisco.

-No grazie- dico in tono fermo.

-Prometto che non ti farò del male, mai- dico, mentre le accarezzo la schiena.

Dopo aver ricevuto il collare, andiamo a cercare lo shampoo e una spazzola.

Quando finisco di prendere tutto l'occorrente, vado alla cassa per pagare.

Mentre porgo i soldi alla cassiera, sento il mio telefono vibrare. Un messaggio da mio padre.

*Sto bene*
*Perché ci metti così tanto?*
*Ci hanno messo troppo tempo a fare il collare, rilassati*
*Mi rilasserò quando sarai tornata a casa*
*Sarò di ritorno tra un quarto d'ora*
*15 minuti Karine, non un minuto di più*
Sbuffo e spengo il telefono

Durante il tragitto per tornare a casa, passo davanti ad una pasticcerai per comprare dei dolci.

Quando arrivo a casa, vedo mio padre sulla soglia di casa.

-Sono arrivata in orario, 15 minuti- dico orgogliosa.

-16 minuti a dire il vero- mi corregge mentre entra in casa.

-Che porti li?- chiede Trevor vedendo la scatola di dolci che ho in mano.

-Dolci per tutti: ma ve li darò solo se tu e i gemelli mi aiuterete a scendere le buste che sono rimaste in auto.- I gemelli e Trevor annuiscono

Così, Trevor e i gemelli andarono a prendere le buste.

-Mammaaaa!- grido.

-Sono qui- dice, entrando dalla porta laterale che conduce al giardino.

-Prendi la tua torta al cioccolato- dico mentre le apro la scatola.

-Merda, questo pesa- dice Trevor mentre trasporta la busta dei croccantini di Tessa.

-Oooh come siete piagnucoloni- affermo ridendo: mi guadagno un bel dito medio dai tre ragazzi.

-Allora, che ci hai portato?- dicono contemporaneamente i gemelli.

-Torta al limone per Mac, mousse al cioccolato per Mark e tortino di frutta per Trevor.- Do a ciascuno di loro i vari dolci e tutti mi sorridono

-E per me niente dolce?- chiede mio padre dal divano.

Mi avvicino a lui e lo guardo dritto negli occhi: -Avrei impiegato altro tempo se avessi preso qualcosa anche per te.-

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