CAPITOLO 22: SQUALLORE

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KARINE

Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.

I giorni passano velocemente, sono tre mesi che non vedo Lucas. Il dolore non passa, rimane sempre lì, ad uccidermi lentamente.

Il primo mese pensavo che fosse tutto uno scherzo e che poi, lui sarebbe tornato e mi avrebbe stretta a se.

Il secondo mese lo odiavo: i suoi baci, i suoi abbracci erano tutte bugie e io sono stata una stupida a credere a ciò che mi diceva.

Questo mese sento solo dolore, dentro e fuori. Non sento più niente, voglio solo dormire e dimenticare tutto quello che mi ha fatto.

Ho perso un po' di peso, però non si nota. Mia madre mi obbliga a mangiare a colazione, pranzo e cena.

-Karine- mi chiama Mac mentre entra nella mia stanza. -Vieni in palestra oggi?- chiede guardandomi. Ho lasciato anche la palestra.

-Non ho voglia di venire Mac- rispondo a voce bassa.

-Non m'importa, verrai con noi- dice Trevor camminando verso il mio letto. -Vieni con noi, punto e basta- ordina.

-Sul serio ragazzi, lasciatemi in pace- dico girandomi verso il muro. Tessa è accanto a me, se fosse in grado di parlare, mi direbbe che anche lei è preoccupata per me.

-Bene, dato che non collabori... chi la sveste?- chiede Trevor ai ragazzi. Mi giro di scatto e li guardo.

-Non vi avvicinate- minaccio. Trevor cammina verso l'armadio e tira fuori un paio di pantaloncini corti con una maglietta e si avvicina.

-Vuoi provarci?- chiede Mac con malizia.

-Uff, d'accordo, aspettatemi giù- annuncio scocciata. Sempre loro devono vincere.

Ultimamente i ragazzi sono sempre attaccati a me. Si sono comportati come fratelli maggiori, sono contenta di averlo come amici. Finisco di cambiarmi e scendo le scale.

-Andiamo- dico avviandomi verso la porta.

Durante il tragitto, i ragazzi si divertono a fare battute stupide, mi fanno sorridere. Beh, non sempre, ma fingo per non farli rimanere male.

Quando entriamo in palestra, tutti mi guardano. Odio quando succede. Sono passata dal venire tutti i giorni, a una volta al mese.

-Abbiamo portato la regina!- annuncia Trevor con un sorriso. Sono imbarazzata in questo momento. Guardo mio padre da lontano.

Le cose con lui non si sono aggiustate, non lo perdono. Ha minacciato di uccidere Lucas se non l'avessi lasciato. Ma tanto la sua minaccia è stata inutile, mi ha lasciata lui.

Mi metto i guantoni: se sono qui, devo pure far qualcosa. Colpisci con pugni e calci il sacco da boxe, in modo da far sparire la rabbia e la frustrazione.

Quando finisco, ho il respiro affannoso e sono sudata. Comincio a credere che non sia stata una buona idea, ma in qualche modo, dovevo pur sfogare la rabbia.

-Cazzo Karine, sei incazzata come non mai eh?- ironizza Mac sedendosi accanto a me.

-Mi trascineresti fino alla panca?- chiedo stanca.

-No, ti aiuto ad alzarti- disse porgendomi le sue mani.

-Non riesci ad alzarti- grido Trevor divertito, gli feci il dito medio e presi le mano di Mac.

-Grazie- dissi in piedi, camminai fino alle panche.

- Andiamo non essere pigra- disse Trevor tirandomi dalle braccia.

-Non posso- mi staccai.

-Sono solo tre mesi che stai a letto e gia non puoi fare dei semplici esercizi- rispose Mark divertito dalla situazione.

- Posso ancora prendervi a calci in culo- risposi guardandoli.

-Vediamo- insistette Trevor, disposta a prendergli a calci il culo mi alzai.

- Dopo di questo me ne andrò a casa- dissi e loro sentirono

Mac si sedette , mentre Mark e Trevor si posizionano per combattere con me, li guardai entrambi con un sorriso malizioso,  scrocchiai le dita e il primo ad attaccare fu Trevor, lo bloccai immediatamente, Mark lanciò un colpo dietro di me, lo schiavo e finì per tirarlo a Trevor, sentii Mac ridacchiare.

I ragazzi si ripresero e tornarono all'attacco,  feci scontrare il mio piede contro le costole di Mark, mentre presi la mano di Trevor per farla scontrare contro di lui, lo strinsi e cadde al suolo, Mark era ancora in piedi , coai colpii il suo stomaco e diedi un colpo alla sua mandibola.

- È  stato facile- dissi quando i due erano per terra doloranti.

-Va bene, hai vinto- disse Trevor divertito.

- Ora possiamo andare a casa?- chiesi guardando Mac che era seduto.

- Si tutti in doccia- disse Mac e i ragazzi lo seguirono.

Io anche mi andai a lavare, mi misi dei jeans neri e una camicia senza maniche, quando uscii i ragazzi mi stavano aspettando, quando tornammo a casa , me ne andai in camera.

Tessa mi aspettava sdraiata, andai al suo fianco guardando il tetto, chiusi gli occhi un secondo e il suo sorriso fu il primo che apparve, dopo i suoi occhi cioccolato che mi fanno diventare pazza,quando aprii gli occhi una lacrima mi cadde dal viso.

Mi disse che lo dovevo dimenticare e giuro che ci sto provando, ma non funziona, per questo non sono andata più al parco, perché non voglio ricordare tutto quello che c'è  stato, questi momenti di passione dove adorava il mio corpo, le sue parole, Dio come lo volevo!. Ma quello che mi ha detto in ospedale furono come delle frecce che trafiggevano il mio cuore,  a volte le ricordo quando dormo e sento più dolore. Il rumore della porta mi riscosse dai miei pensieri.

- Ciao tesoro- disse mia mamma con un vassoio tra le mani, guardai l'orologio sul comodino ed erano le sette di sera.

-Non ho fame mamma- risposi.

-Te lo mangerai lo stesso- disse con fermezza.

-Daccordo- risposi alzando gli occhi al cielo.

-Karine, tesoro non puoi continuare così- disse mia madre sedendosi sul aletto al mio fianco.

-Sto come sempre- dissi.

-Per favore amore, stai mentendo a te stessa-  mi rispose mia madre.

-Fa male- dissi con la voce incrinata.

-Oh la mia piccola, lo so a volte l'amore fa male- disse mia madre stringendomi in un abbraccio.

-Lo amo ancora- dissi mentre lei mi accarezzava i capelli.

-Lo so piccola mia e lo continuerai ad amare per molto tempo, fino a quando il tuo cuore non deciderà di dimenticare il dolore- spiegò lei voltandomi tra le sue braccia.

-E quanto ci metterà? -chiesi sentendo le sue carezze.

-Non lo so, ma le cicatrici curano il cuore- disse dandomi un bacio sulla fronte e alzandosi dal letto.

-Grazie per la cena- dissi guardandola, lei sorrise e aprì la porta per uscire però rimase un momento.

-Presto sarà il tuo compleanno,  dovresti pensare quale regalo vorresti- disse sorridendo.

Il mio compleanno sembra una cosa inutile per me in questo momento, voglio solo due cose : dimenticarmi di Lucas per sempre, o tornare a vederlo e baciarlo finché non manca l'aria.

Finii di mangiare, mi feci una doccia rilassante, mi misi il pigiama e me mi si a dormire, perché oggi è  stato un giorno pesante.

Amor ProhibidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora