CAPITOLO 11: LA CONVERSAZIONE

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KARINE
Oggi devo fare il bagno a Tessa. Mi hanno detto che la manderanno in un posto speciale per i cani, ma ho paura che possa mordere a qualcuno.

-Tessa- chiamo dal giardino. Come sempre, obbedisce e arriva fino a me.
-È ora del bagno- dico con il tubo dell'acqua in mano.

La bagno un po', però poi comincia a correre fino ad arrivare al giardino laterale. Mi alzo e la seguo, inutilmente, dato che lei è più veloce.

-Trevor, Mark e Mac- chiamo i ragazzi e aspetto.

-Che succede?- chiede Trevor quando arriva insieme ai gemelli.

-Aiutami a fare il bagno a Tessa- chiedo seria.

-Sei pazza? Può staccarmi un braccio- risponde Mac scuotendo la testa.

-Non vi sara nulla, non siate delle ragazzine- li richiamo, accettano non avendo altre opzioni.

Ci abbiamo messo un'ora a lavare Tessa, tra shampoo e robe simili. Ora dorme in camera mia.

-La prossima volta, la lancio in piscina- dice Trevor accasciato al suolo.

Con grande sforzo, ci alziamo da terra. Oggi non vado in palestra, ma i ragazzi si, quindi ho tutta la casa per me.

Dopo essermi fatta una doccia, scendo in salotto e mi butto sul divano. Accendo la televisione e faccio zapping con il telecomando. Lascio su un canale, c'è un film romantico.

"Da quando vedo film romantici?"

-È un film romantico?- La voce di mia madre mi fa sussultare.

-Dio mamma, mi hai spaventata- rispondo, mettendo una mano sul cuore.

-Mi dispiace tesoro, ma sono sorpresa- dice mia madre sedendosi accanto a me.

-Non c'è niente di meglio- rispondo.

-Chiaro. Sai come si chiama il film?- chiede mia madre, io faccio cenno di no con la testa.

-Mille anni senza te- risponde lei.

-Bene- rispondo senza dare importanza al nome. Che brutto.

-Ora dimmi, c'è qualcuno nel tuo cuore?- chiede mia mamma con un sorriso.

-Chissà- rispondo guardandola, lei inizia ad applaudire e ad emettere strilletti alquanto imbarazzanti.

-Chi è? Come si chiama? Dove vi siete conosciuti? È carino?- chiede mia madre senza prendere nemmeno un po' di fiato.

-Mamma, smettila- rispondo, cercando di tranquillizzarla. -Si chiama Lucas, ci siamo conosciuti nel parco quando avevo portato Tessa, e non ricordo cosa mi hai chiesto- dico ridendo.

-È carino?- chiede guardandomi.

-Dio se è bello, è un figo- rispondo con la testa da un'altra parte, me lo stavo di nuovo immaginando. Mia madre mi sorride.

-Voglio conoscerlo- dice felice.

-No!- grido rapidamente. -Mamma, se papà lo venisse a sapere, si arrabbierebbe tantissimo, non voglio perdere Lucas- rispondo triste.

-Tuo padre deve capire che non sei più una bambina- risponde seria.

-Si, però mamma, non dirgli niente- la supplico.

-Va bene tesoro, però prima o poi, dovrai dirglielo- risponde guardandomi.

-Lo so- dico rassegnata.

-Bene, è ora della conversazione- dice seria. Alzo un sopracciglio.

-Conversazione?- chiedo confusa.

-Non voglio nessun bambino che corra per casa, non adesso almeno- dice guardandomi come se fosse sotto shock.

"Oh Dio, aiutami"

-No, no, no, non mi piace questo tipo di conversazione- dico scuotendo la testa.

-Se farai sesso, usa le protezioni- mi raccomanda.

-Basta, basta- supplico.

-E quando perderai la verginità, non lo dire a tuo padre- dice puntando il dito.

-Maaaai- rispondo quasi gridando.

-Possiamo andare dal ginecologo, così prendo le pastiglie anticoncezionali- commenta, scoppio a ridere. La situazione è davvero bizzarra.

-Mamma, sto bene. La 'conversazione' finisce qui- rispondo ridendo.

-No aspetta! Mi mancano le malattie sessuali!- risponde guardandomi.

-No, per favore. Lo so, tranquilla- dico tranquillizzandola.

-E sai anche le posizioni migliori? Tuo papà e io, usavamo...- comincia a dire e io le metto una mano sulla bocca.

-Nooooooooo- grido alzandomi dal divano. -Non m'interessa che posizione usavate per fare sesso!- rispondo traumatizzata.

-D'accordo, d'accordo. Ti raccomando...- metto la mano in alto per porre fine a questa conversazione.

-Non voglio saperne più niente di questa conversazione- dico avviandomi in cucina.

Cerco nel frigo e prendo un insalata di frutta che aveva fatto Lucero prima di andarsene.

Il pomeriggio passa normale. Ho visto un paio di film con mia madre e, grazie a Dio, non abbiamo più toccato quegli argomenti disgustosi. Ad un certo punto, la porta di casa si apre e entrano i ragazzi.

-Karine, ti sei persa l'allenamento di un nuovo combattente- dice Trevor emozionato.

-È stato molto violento- dice Mark, io faccio una smorfia.

Molti pensano che mi piaccia la violenza, dato che ammazzo o litigo sempre con qualcuno. Ma credetemi, non mi piace la violenza e mai mi piacerà. L'unica cosa che posso fare è studiare il corpo umano, sapere la collocazione di ciascun muscolo, ciascun tendine.

Preferisco disarmare le persone, piuttosto che ucciderle.

-Karine, vieni un'attimo?- chiede mio padre, riportandomi alla realtà. Annuisco e mi alzo dal divano.

-Domani andremo al capannone- ordina e io annuisco. -Porterò cinque uomini, tu vuoi portare i tuoi?- chiede guardandomi.

-No, li lascio a casa- rispondo con noncuranza.

-Bene, porterò Tomas, Hexer, Enrique, Xavier e Ronaldo- commenta, chiedendo la mia approvazione.

-Ho lavorato con loro e sono bravi, combattono tutti molto bene. Non tanto come i miei ragazzi, però- rispondo, offrendo la mia opinione.

-Sono grandi, Karine, devi lasciarli andare alle loro missioni- dice mio padre.

-Lo so, però a questa no. Non voglio che lo sappiano ma, mi preoccupo per loro- confesso.

-Anch'io mi preoccupo per i miei uomini, però mi fido di loro- dice e io annuisco.

-La prossima volta, papà- rispondo sicura. Lui sorride.

-Va bene tesoro, andremo domani mattina alle cinque- mi avvisa e io annuisco.

Mi avvicino a lui, gli do un bacio sulla guancia ed esco dalla sua officina. Vado in camera mia e prendo il telefono. Chiamo Lucas, ma per tre volte di fila, parte la segreteria.

Scendo di sotto e vado a sedermi sulla poltrona. È vicina alla finestra: potevo vedere le stelle. Rimasi li fino alle 10:30, quando mi alzo e vado a dormire.

Amor ProhibidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora