Jason È Strano. Mi Piace!

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Al momento sono nel bar accanto alla scuola, aspettando che scocchino le 14:00, ovvero l'orario che la prof ci ha detto. In pratica io e Jason possiamo girare per la scuola senza problemi a partire da quell'ora fino alle 17:00, ma più precisamente sto perdendo tempo a guardare il ragazzo seduto davanti a me, tutto intento ad osservare il suo panino, come se non sapesse se mangiarlo o meno

«Tutto okay?» gli domando.

Jason non mi risponde, ma inizia a dondolare le gambe avanti e indietro, osservando sempre quel panino. Eppure ha ordinato le mie stesse cose e non sono velenose!

«Davvero, ti senti bene?»

Continua ad ignorarmi.
Certo che io proprio non lo capisco: In classe faceva di tutto per attirare la mia attenzione, mentre ora mi ignora?! Valli a capire i maschi...

Alzo gli occhi al cielo e inizio a frugare nella mia cartella, estraendo il mio piccolo tesoro per i casi di emergenza: Cioccolata!
Apro la confezione, sprigionando nell'aria il profumo di questo dolce delizioso, e facendo alzare di scatto lo sguardo dell' Americano, improvvisamente ri-interessato alla sottoscritta

«Quella è...?»

«Cioccolata, esatto»

«Oh no, non normale cioccolata! È cioccolata fondente 78%, ripiena di una crema al cioccolato trattata nelle Dolomiti e con un retrogusto di menta... La più deliziosa in questa regione, nonché comunemente ritrattata con altro cioccolato per fare del gelato cui alcune leggende dicono sia il cibo degli dei!... Deliziosa»

«... E hai capito tutto questo dal profumo?»

Lui annuisce, incantato ora a guardare la barretta che tengo tra le mani. I suo occhi sembrano luccicare più del solito, mentre la bocca semiaperta continua a socchiudersi in piccoli sussurri.

Ah, ho capito...
È un tipo strano. Mi piace!

Divido la tavoletta a metà, porgendogli un pezzo a lui

«Tieni, da come parli la apprezzi molto più di me»

«Oh... Wow... Grazie. Grazie, grazie infinite!» sussurra alzando sempre di più il tono di voce e prendendo il dolce come se fosse un tesoro prezioso.

Lui inizia a mangiucchiare il suo cibo preferito, ma io lo avverto che è ora di andare, così ci alziamo da tavola e, pagato il tutto, ricominciamo ad avvisarci verso scuola; anche se non riesco a togliergli lo sguardo di dosso.
Tiene con entrambi le mani quel pezzetto di cioccolato, mordendolo appena e sorridendo sempre di più ad ogni passo, con gli occhi che sembrano più grandi e luminosi, un po'come un bambino a Natale

Eppure, anche con questo faccino e questo atteggiamento troppo dolce, c'è qualcosa in lui che non mi quadra.
Non so... È come se le risposte le avessi già, ma fossero frastagliate e sparse nella mia testa come tasselli di un puzzle che, per quanto mi sforzi, non riesco a riassemblare.

«Senti Jason... Che ne dici se durante la visita mi racconti un po' di te?»

«Dipende»

«Da cosa?»

«Da te.» divora l'ultimo pezzetto e poi si volta a guardarmi «Tu mi parlerai di te?»

Evito di rispondere e mi sforzo di spostare lo sguardo via da lui, anche se la cosa mi sembra più difficile del previsto

«Scusa, comunque» Sussurra lui «Sono sicuro che tu non avevi alcuna voglia di passare un pomeriggio con uno sconosciuto, e la professoressa ti ha costretto... Per colpa mia. Mi dispiace»

«No, tu non c'entri nulla» rispondo, negando leggermente con la testa «Quella lì ce l'ha sempre avuta con me... Fin dal primo giorno. È convinta che io faccia molto schifo nella sua materia, così cerca ogni anno di farmi restare a scuola per gli sportelli...»

MONDI PARALLELI 2~ la distruzione dei fandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora