A Testa Alta, Senza Alcuna Vergogna

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«Giuliaaaa, muoviti o farai tardi al tuo primo giorno di scuola!»

«Sto andando mamma!» grido dal piano di sopra

Scendo le scale di fretta, facendo due scalini alla volta e rischiando di ammazzarmi nel tentativo di mettermi la cartella sulle spalle. Finalmente, l'ultimo corridoio!
Corro verso la porta, ma appena sfioro la maniglia una presenza alle mie spalle mi blocca.

«Che c'è adesso?» sbuffo voltandomi, ma non potendo fare a meno di sorridere nel vedere la scena. Mattias è in piedi sull'ultimo scalino, con addosso ancora il suo pigiama blu e azzurro e a coprirgli il volto la sua amata maschera di Iron Man. Luca è sullo scalino subito dietro, che mi fissa con i suoi grandi occhioni

«Dichiara che stai facendo o diventerai un bacon fumante!» dice il primo, puntandomi la mano come se stesse indossando l'armatura del suo eroe preferito

«Volevi andare senza neanche salutare?» finisce l'altro, mordicchiandosi il labbro

«Ragazzi, sono in ritardo... per favore...»

Mattias si alza la "visiera", fissandomi con gli occhi tristi

«Oh andiamo, non parto mica per la guerra! Rogers, che accadrebbe se prendessi una nota il primo giorno?»

Luca sorride all'istante, appena sente il suo soprannome, facendo nel contempo qualche passo indietro

«E... Stark, non vorrai mica che prendo un'insufficienza?!»

«Sì... sappiamo già chi è il vero campione qui, non serve che mi faciliti le cose» risponde con il suo solito sorrisetto e, successivamente, abbassando la maschera

Aspetto che entrambi tornino in cucina e, finalmente, esco di casa e raggiungo la fermata appena in tempo.

Il problema delle corriere? Salire e riuscire a trovare posto. Beh, se non altro la mia è una delle prime fermate per cui problema è solo il secondo. Faccio il primo passo nel mezzo, e già sento tutti gli occhi puntati addosso

"sì sempre te stessa, senza vergognarti di nulla"
Steve. Le ultime parole che mi ha detto.
Non so se era solo un sogno o meno, ma ho deciso di seguire quei consigli.
Cammino a testa alta alla ricerca di un posto per sedermi, non vergognandomi della collana con lo scudo di Cap. che mi sono costruita giusto ieri o dello zaino decorato con i "simboli fandomiani" disegnati con l'indelebile. L'aria si fa gelida e appena passo accanto a qualcuno questo inizia a mormorare, ma non importa. Sono stata presa in giro fin troppe volte, ora voglio solo essere me stessa!

Bene, ora torniamo al mio posto: occupato, occupato, occupato... Ah ecco, questo deve essere libero!

Faccio per sedermi, ma il ragazzo che fino a un decimo di secondo prima avevo ignorato si volta di scatto e mette una mano per impedirmi di sedermi vicino a lui. Punto il mio sguardo sul tizio, ma appena lo riconosco la mia determinazione vacilla: Mark. Mannaggia... lui no!

«Trovati un altro posto, sfigata. Sia mai che mi contamini con la tua pazzia»

Sento delle risate provenire dagli altri posti, mentre il soggetto qui presente sfoggia uno dei suoi sorrisetti da vincitore

"fai vedere a quei teppisti del tuo mondo chi comanda"
Nat. E sia Romanoff, non mi farò più mettere i piedi in testa.

«Sfigata lo vai a dire a tua sorella, prima di tutto. E comunque meglio pazzi che esseri come te»

«Come m-»

«Sì, come te: spregevoli mortali che pensano solo loro aspetto fisico e disprezzano ogni forma di vita troppo superiore a loro»

«... Ammetti che sono affascinante, però»

«No, affatto. Sei molto sotto la media in realtà. Sarebbe più emozionante sposarsi con un poster che passare un solo giorno con te»

Lui prova a sfidarmi con lo sguardo, visto che è rimasto praticamente senza parole, ma io me la cavo ancora meglio.
La corriera fa una svolta improvvisa e praticamente tutti qui dentro corrono il rischio di ammazzarsi, ma io resto ferma come un palo, ignorando anche le cartelle che cadono dai sedili e le imprecazioni. Mark incrocia le braccia al petto e cambia espressione, guardandomi dall'alto al basso

«Sei forte, sfigata; ma non metterti contro di me... o te ne pentirai»

«Con "contro di me" intendi  contro la tua banda di babbani senza sale in zucca o contro l'elemento 38 che ho davanti?»

«Il che?!»

«Stronzio» dice una voce femminile dal posto davanti «Elemento 38 della tavola periodica»

Provo a guardare il volto della ragazza misteriosa, ma quest'ultima cerca di nascondersi con delle ciocche di capelli e approfittando della posizione a me sfavorevole. Ah, ho capito... intelligente timida.

«Seh, comunque...» la voce di Mark mi riporta alla realtà «Questo posto è occupato»

Gli rispondo con un semplice "okay", come se niente fosse successo, e vado a cercare un posto per sedermi

«S-se vuoi è libero» dice la ragazza di prima, tentando di richiamare la mia attenzione e spostando la cartella per farmi spazio

Mi volto verso di lei, vedendo finalmente il suo volto. Ha i lineamenti molto dolci, così come i suoi occhi marroni, e i capelli castano-chiaro sono raccolti in una coda alta

«Grazie, ma preferisco sedermi lì» rispondo, indicando un posto che si era liberato durante la mia "chiacchierata"

La verità è che non me la sento di conoscere nuove persone o fare amicizia, non ancora almeno. Non lo so... Probabilmente era solo un sogno, ma a me è sembrato così reale...

E poi ho appena visto Avengers: Infinity War e Endgame! Come si può pretendere di essere felici?!
Anche se... Sì insomma, quei due film sono la conferma che le mie "avventure" erano solo dei normali sogni e... AH! SONO COSÌ CONFUSA...

~in classe ~
Quest'anno la mia aula è al secondo piano, vicino a quella dei professori e non molto distante da quella del preside. Poco male, così almeno i miei compagni staranno un po' più tranquilli.

Arrivo in classe molto più in fretta di quanto mi aspettassi, sorprendendomi di quanto sia diventata veloce. Voglio dire... Quand'è che mi sono allenata? Boh ora non ha importanza.
Mi siedo al mio solito posto, ovvero quello in prima fila e proprio davanti alla cattedra. Non so bene il motivo, ma credo di essere l'unica ragazza sulla faccia della terra ad amare la prima fila!
Sedendomi al centro ho esattamente un posto libero alla mia sinistra e uno alla mia destra... Spero solo che non venga nessuno...
Nah, ma di che mi preoccupo?! Ci sono sempre stati dei banchi in più e chi vuoi che venga davanti alla cattedra?!

Per tranquillizzarmi mi volto verso i compagni che iniziano ad arrivare, seguendoli uno ad uno finché non si siedono, ma il rumore di uno zaino che si appoggia mi fa sussultare.
Mi volto verso la mia destra, a cui prima stavo dando le spalle, giusto per vedere una ragazza sedersi accanto a me.
Okay, qui la cosa sta andando male.

Però... Questa tipa ha qualcosa di famigliare e-

«Buongiorno ragazzi» l'arrivo della prof di inglese mi impedisce di continuare i miei ragionamenti, così li accanto per dopo e provo ad ascoltare cosa vuole questa qui «Quest'anno avremmo un nuovo compagno di classe! Arriverà tra pochi istanti, ma ci tengo a presentarvelo io stessa!»

Bah, sai che novità...
Comunque non è un mio problema, tanto...
Un attimo.
Guardo alle mie spalle, accorgendomi che l'unico posto libero è rimasto quello alla mia sinistra.
Come non detto: Ora sì che è un mio problema!

MONDI PARALLELI 2~ la distruzione dei fandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora