Fuga - Quarta Parte

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Jason's pov
Osservo il gesto disperato compiuto da Nico, sentendomi impotente e del tutto fuori luogo, come se la mia stessa presenza equivalesse ad un errore nel calcolo di un'equazione, rendendola impossibile quando vi erano almeno due risultati reali.

Il sangue del semidio scorre lentamente lungo il suo giubbetto da aviatore, scendendo poi a terra e togliendogli il respiro, spingendo la mia mente e formulare un piano ma al contempo bloccandomi per via del dolore che inconsapevolmente provano le fangirl e i fanboy, percependo tutto quanto in un mix mortale.

Inconsciamente mi porto una mano al petto, percependo le gemme che risplendono dentro di me iniziare a scaldarsi e spingermi a bloccare il correre del tempo, fermando ogni cosa intorno a me e restando l'unico a potersi muovere in questo spazio. Lascio andare un sospiro di sollievo, rilassando i muscoli e andando verso Giulia, sfiorando la sua fronte così da poterle permettere di essere nel mio stesso stato fisico, per poi dirigermi verso Barry e fare lo stesso

«Jason...» mormora lei, scrollando le spalle per togliersi quello stato di "formicolio" che si prova in queste condizioni «Che hai fatto?»

«Ho fermato il tempo» rispondo, mentre anche Allen la imita e mi guarda dubbioso

«Fermato il tempo?» chiede, scricchiolano le dita per risvegliarsi del tutto «Ma allora perché noi possiamo muoverci? E perché io non l'ho sentito? Insomma, vado più veloce degli altri e avrò dovuto notare se tu-»

«Eravate tutti concentrati su Nicuccio» mi giustifico semplicemente «E avevo bisogno di tempo per pensare ad una soluzione a questa situazione, ma da solo mi deconcentro quindi ho bisogno di qualcuno che sappia muoversi in questo "posto", ovvero te, Bartholomew Henry, e della mia fangirl preferita»

«Okay, basta che ła smetti di chiamarmi in quel modo. Sai che lo detesto» brontola lui, avvicinandosi comunque a me e guardandosi attorno

«J, comunque,» riprende Giulia «DOVE DIAVOLO SEI STATO FINO AD ADESSO?!»

«HO PORTATO A PASSEGGIO IL CANE! ANCHE IL PICCOLO E COCCOLOSO FENRIR MERITA UN PO' D'ATTENZIONE!»

«NOI STAVAMO RISCHIANDO DI MORIRE!»

«POI VI FACCIO RISORGERE, SUVVIA»

«J, NON SIAMO IN UNA DELLE TUE STORIE! QUESTA È LA MIA TERRA, QUI È TUTTO DEFINITIVO!»

"Non siamo in una delle tue storie"

Questa frase mi arriva come una pugnalata, togliendomi il sorriso dal volto e spegnendo tutte quelle voci che ho nella testa, permettendomi di ragionare.

"Non siamo in una delle tue storie"

È vero. Non è una delle mie storie.
Lì sono io a comandare, a decidere chi fa cosa e perché, ad avere in mano la vita di tutti.
Non è una delle mie storie, ma perchè non farla diventare la mia storia?

Guardo la ragazza negli occhi, prendendole il volto tra le mani e poi scoccandole un rapido bacio sulla fronte, lasciandola senza parola e confondendo anche Barry

«Giulia, sei un genio!» esclamo, prendendo il taccuino che ho in tasca e sbrigandomi a sistemare tutto «È vero, non siamo in una delle terre che posso controllare, ma loro sono pur sempre i personaggi dei miei libri e dei miei film! Posso ancora fare qualcosa per salvare la situazione! Mi basterà scrivere il nome di Nico qui e lui si salverà, dopodiché abbatterò ogni singola parete di questo posto, in modo che non ci siano barriere a separarci dai presunti criminali»

«Okay, ma dopo?» chiede Allen, anche se io preferisco non rispondere

Io e Drake avevamo un patto, overo di iniziare dopo il concerto, ma lui ha osato infrangere il regolamento e questa cosa non mi piace. Non avrebbe dovuto pensare una mossa del genere, e ora dovrà vedersela con me.
Non mi importa del giuramento, né se soffrirò o ne pagherò le conseguenze.

MONDI PARALLELI 2~ la distruzione dei fandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora