11. Gelosia ed altri rimedi

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Alex's pov, il giorno dopo, Empire State Building
Sto aspettando Piper sotto all'Empire State Building perché il suo servizio fotografico sarà al 98esimo piano di questo grattacielo e, se avessi deciso di aspettarla direttamente nel set che hanno adibito per noi, sicuramente si sarebbe persa.

Mi trovo, dunque, vicino all'entrata del grattacielo più famoso della città, seduta su una panchina a smanettare col cellulare, in attesa che la mia modella preferita, arrivasse, ovviamente in ritardo, come suo solito.

«ciao»

Dopo qualche minuto in cui sono davvero presa nel cercare di risolvere un rompicapo sul mio cellulare, la voce di Piper mi fa distrarre e mi induce ad alzare lo sguardo proprio davanti a me, e trovandomela lì, con un cappellino di lana sulla testa e la sciarpa annodata al collo, dandole un'aria davvero molto tenera.

Ha un'espressione preoccupata in viso, forse ha paura che la sgridi per il ritardo.

«ciao» le rispondo però io, regalandole un sorriso sincero e tranquillo, per poi tornare immediatamente ad essere seria, ad alzarmi dalla panchina e ad avviarmi, insieme a lei, verso l'entrata del grattacielo, in totale silenzio.

In pochi secondi raggiungiamo anche l'ascensore che subito apre le sue porte davanti a noi per poterci accompagnare fino al 98esimo piano.

Stranamente nessun altro è entrato con noi in ascensore e, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, ci ritroviamo da sole e lontane da tutti per i prossimi quindici minuti, fino a quando non arriveremo al 98esimo piano.

Poco dopo
Sembra passata un'eternità, mentre invece alzo lo sguardo verso il quadro generale e vedo che stiamo soltanto al 12esimo piano.
La cosa positiva è che questo ascensore è panoramico e quindi possiamo godere di un meraviglioso panorama, salendo progressivamente verso l'alto; la cosa potrebbe distrarmi dal pensiero di essere da sola con Piper, ma purtroppo non è così.

«cazzo» sussurro infatti, alzando gli occhi al soffitto e sbuffando nervosamente proprio perché sembra che l'ascensore stia salendo con la moviola.

Piper se ne accorge e immediatamente mi guarda, assumendo un'espressione come a voler dire "qual è il problema?"

Io rispondo allo sguardo, per poi allungare una mano e aggiustarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio, facendole l'occhiolino.

Mi piace prendermi cura di lei.

«va tutto bene, tranquilla»
«soffri di vertigini?» mi chiede lei con ingenuità, pensando che il mio problema fosse l'altezza e la cosa mi fa anche sorridere leggermente

«hai dimenticato a che piano si trova il mio ufficio?» le chiedo sorridendo e facendole capire che è impossibile che soffra di vertigini «e poi il mio appartamento sta al 40esimo piano, a Midtown»

Mentre siamo già abbastanza in alto, io guardo l'immenso panorama che si presenta davanti a noi e subito punto il dito verso una zona in particolare

«lì vivi tu» le dico infatti, indicando il Queens in lontananza e portando una mano sulle spalle di Piper per poterla stringere a me «pazzesco, vero?»

Non sentendo alcuna risposta, incuriosita mi giro verso di lei e noto che sta fissando me e non il panorama.

È completamente incantata.

«così mi fai passare per una stupida che parla da sola, però» ironizzo io, inducendo lei a sorridere a sua volta, per poi cogliermi di sorpresa e lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.

«e quello cos'era?» le chiedo però insoddisfatta, lanciandole un'occhiata divertita e al tempo stesso inappagata, mentre mi porto una mano proprio sulla guancia baciata
«accontentati» mi risponde Piper sorridendo maliziosamente, incrociando le braccia e non volendo sentire alcun tipo di protesta

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