19. Ti amo, ma ti lascio qui

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Alex's pov, il giorno dopo
«come va?» chiede mia madre, offrendomi un bel bicchiere di latte per far passare il mal di testa e i postumi della sbronza, mentre mi fa coricare sul suo letto, sedendosi accanto a me «ma come devo fare con te?» chiede ancora in un sussurro, scuotendo il capo ma sorridendo dolcemente, mentre mi accarezza le gambe, all'altezza del ginocchio

«va male» rispondo io con occhi socchiusi e sorseggiando il latte, mentre appoggio un cuscino alle mie spalle, per non sentire la durezza dello schienale del letto, che mi fa aumentare ancor di più il mal di testa «me lo merito» aggiungo ancora, abbassando lo sguardo, forse per la troppa vergogna che ho di guardare mia madre negli occhi

«non capisco perché tu lo abbia fatto» afferma ancora mia madre «ci sta una serata tra amiche, te lo concedo, ma non dovevi mentire così a Piper»
«non avrei dovuto nemmeno tentare di baciare quella ragazza, ma l'ho fatto»
«ero convinta che Piper ti avesse cambiata» insiste mia madre seriamente «ma non può fare miracoli quella povera ragazza»

«mamma, io la amo»
«no invece, tesoro» risponde calma lei «non la ami se le racconti bugie e provi attrazione per altre persone»
«non ho provato nessuna attrazione!» ribatto io frustrata, non è possibile che anche mia mamma mi sta abbandonando in questo momento; non ci credo che nemmeno lei riesce a perdonare ciò che ho fatto.

Insomma, l'ha sempre fatto.
Ha sempre sorvolato, proprio perché è mia madre.

Non può mollare adesso.
Non ora che sono distrutta.

«è meglio, adesso, che tu non la cerchi» insiste lei, alzandosi dal letto «non farlo perché le faresti ancora di più del male»
«io ho bisogno di lei»

«ma lei non ha bisogno di questa Alex!» sbotta improvvisamente lei, alzando la voce e facendomi bloccare di colpo.

Non ricordavo mia madre così nervosa da anni ormai.
L'ho proprio delusa.

Ho deluso tutti.

Dopo che lei ha urlato, io mi limito semplicemente ad annuire, mentre vedo che esce dalla camera da letto, per poi appoggiare nuovamente la testa sul cuscino alle mie spalle e tornare a bere il latte, con mille pensieri che, ovviamente, non aiutano il mio mal di testa.

Piper's pov
«devi trovare una soluzione» sbotta improvvisamente Nell, mentre siamo sedute sul divano di casa mia, circondate da un'atmosfera non certo gradevole «dovete pur sempre lavorare insieme, che vuoi fare?»

«senti, non lo so che voglio fare!» rispondo io scontrosamente alla mia migliore amica e alzando la voce «non assillarmi, cazzo!» aggiungo ancora, notando come lei abbia spalancato leggermente gli occhi e alzato le mani, come a volermi calmare un po'.

Io sbuffo, mi rendo conto di non essere stata molto gentile e tiro la testa all'indietro, appoggiandola sullo schienale del divano
«scusa...» dico infatti, mentre Nell rimane ancora in silenzio «sono arrabbiata, ferita, delusa, rotta e distrutta» aggiungo ancora, iniziando a cedere e finendo col riempirmi gli occhi di lacrime «...è solo che non ce la faccio senza di lei» concludo infine, non riuscendo più a trattenere le lacrime ed iniziando a piangere, portandomi le ginocchia al petto e appoggiando il mento su di esse.

Nell si avvicina ulteriormente a me e mi accarezza le spalle, chiudendomi in una sorta di abbraccio, mentre le lacrime continuano a scendermi copiosamente dagli occhi, senza dare cenno di fermarsi

«credevo mi amasse» dico ancora singhiozzando «ma a quanto pare non è così» dico ancora, cercando di calmarmi e asciugandomi le lacrime con la manica della maglia «chissà quante corna ho» aggiungo poi, più riflessiva e meno emotiva, portandomi una mano sulla fronte e alzando leggermente la voce «chissà cosa faceva quando non stavamo insieme»

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