17. Come un calmante esotico

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Alex's pov, due settimane dopo
«come va con la tua ragazza?» mi chiede Nicky, mentre stiamo entrambe nel mio studio, dopo qualche minuto di pausa tra una foto e l'altra di Emma, che devo editare «non pensavo avessi retto per quasi due mesi»

«non lo pensavo nemmeno io ad esserti sincera» rispondo io alzandomi gli occhiali sulla testa e tirando la testa all'indietro, appoggiandola sullo schienale del divano «e sono felice di essermi innamorata proprio di lei» aggiungo ancora sorridendo

«la cosa strana è che lei non ti abbia ancora mandato a fanculo per il tuo carattere di merda» risponde la mia migliore amica ridacchiando «ha una pazienza da record»

«con lei non ho mai un pessimo carattere»
«quindi non litigate mai?»

Mentre sono intenta a rispondere a Nicky, la porta del mio ufficio si spalanca improvvisamente, ed entra la mia ragazza, col fiatone, la mano sul cuore e i capelli scombinati, facendoci capire che ha corso fino allo sfinimento per arrivare qui

«cazzo, Piper, allora vuoi davvero lavorare oggi?» sbotto io sarcastica, alzandomi dal divano «sai, dopo un'ora che non ti fai viva, uno pensa che ti è passata la voglia»

«la metro ha fatto tardi, che vuoi da me» risponde lei col fiatone
«smettila di sparare stronzate ogni volta!»

«come non detto» sussurra Nicky alle mie spalle, ricordando come pochi secondi fa io le abbia detto che non sono mai scontrosa con la mia ragazza e non litighiamo mai

«e tu smettila di urlarmi contro!» ribatte lei nervosa «è frustrante, e io non ti reggo già dalla mattina!»

«non ho mai sentito della metro fare tardi, piuttosto ammetti che hai perso la corsa precedente, e hai preso quella successiva»

«bhe...i-io...n-non...» balbetta la mia ragazza, metaforicamente con le spalle al muro e non sapendo cosa rispondere «oh insomma, Alex, vogliamo lavorare o no?!» risponde infatti, agitata e nervosa, non volendo ammettere di aver fatto tardi, come suo solito
«bhe se la principessa non vuole tardare di un'altra ora e mezza, possiamo anche iniziare» sbotto io sarcastica, ma allo stesso tempo nervosa, mentre Nicky ridacchia dietro di me, facendomi aumentare ancora di più il nervosismo.

Poco dopo
«perché devi sempre urlare contro di me?» chiede Piper, prendendo i vestiti che servono per il servizio odierno, dal solito armadio qui in studio, mentre io, lontana da lei, sto montando tutta l'attrezzatura «nemmeno il buongiorno mi hai dato» continua lei, leggermente malinconica, per poi chiudersi nello spogliatoio per cambiarsi.

Perché questa ragazzina deve farmi salire i sensi di colpa per qualunque cosa io faccia?

È banale dire "ma io sono fatta così", però è vero, non me ne rendo conto e pensavo che Piper avesse imparato ad accettare tutti i miei difetti, ma a quanto pare le risulta molto difficile, e se non faccio qualcosa, potrei rischiare di perderla.

Mi avvicino allora allo spogliatoio e apro delicatamente la porta, trovando Piper in reggiseno, mentre sta cercando di capire come indossare una maglia, che ammetto è un po' particolare e strana, inducendomi a sorridere divertita

«mi aiuti?» chiede infatti, dandomi in mano questa maglia «vorrei tanto sapere chi è il vostro stilista»

«io ce la metto tutta» rispondo abbastanza seria, ignorando le lamentele di Piper sul nostro stilista «non pensare che per me non sei importante»

«bhe, spesso...» risponde lei abbassando lo sguardo «molto spesso, anzi, inizio a farmi qualche domanda»
«che vuoi dire?»
«che io non voglio questo in una relazione» risponde Piper, mentre finalmente riesce a mettersi la maglia grazie a me «mi fa stare male che appena ci vediamo tu mi urli contro» insiste lei «non te ne rendi conto, forse, ma sono cose che segnano e feriscono»

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