29. Piccoli brividi

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Piper's pov, ore 21:00
«Piper, sei pronta?» mi urla annoiata Alex dall'altra parte della cabina, mentre io mi sto ancora truccando in bagno

«è la quinta volta che mi chiami nel giro di due minuti» rispondo io sbuffando e sbagliando anche la linea nera dell'eyeliner sul mio occhio sinistro, a causa, appunto, del nervosismo «mi rallenti solo» le urlo ancora, mentre lei si decide a raggiungermi proprio nel bagno, aprendo ulteriormente la porta che avevo socchiuso

«guarda che il film inizia senza di noi» mi dice divertita e appoggiandosi sull'uscio della porta, per poi incrociare le braccia al petto e guardarmi
«avviati» le rispondo io semplicemente, rimettendomi l'eyeliner e facendo anche una bella linea diritta.

Brava Piper, sono fiera di te.

«che ne dici, eh? Perfetta» dico poi, girandomi entusiasta verso Alex e facendole vedere il mio bellissimo trucco

«mai perfetta quanto la mia però» risponde Alex vantandosi, cosa che mi fa salire i nervi a fior di pelle.

Quando dico che non la sopporto, dico davvero poco.
Molto poco.

«possiamo andare adesso, principessa?» chiede ancora lei, prendendomi in giro, mentre io annuisco semplicemente, per poi farle una leggera smorfia, uscire dal bagno, prendere la mia borsa e uscire dalla cabina, seguita da Alex che intanto se la sta ridendo alle mie spalle.

Come sempre, d'altronde.

Questa sera abbiamo deciso di andare al cinema perché trasmettono un film la cui trama è piaciuta immediatamente ad Alex e quando le ho chiesto di cosa si trattasse, lei non mi ha risposto, o meglio mi ha risposto dicendomi che l'avrei saputo soltanto la sera della proiezione.

So benissimo che se mi ha detto una cosa del genere, è perché sa perfettamente che non è il tipo di genere che piace a me, quindi potrei aspettarmi di tutto, tranne qualcosa che mi piace.

Poco dopo
Arrivate nell'immensa sala cinema di questa lussuosa nave da crociera, io resto semplicemente immobile, con la bocca spalancata, senza riuscire a credere a cosa ho di fronte.

È tutto così meraviglioso, sembra di essere a Broadway ed infatti se io non sapessi che mi trovo su una nave da crociera nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, penserei che al di là di quelle enormi porte di uscita, ci sia la movida di New York, a due passi da Times Square, e se penso a ciò, mi sento anche leggermente a casa.

«allora, vediamo un po'» dico poi, dopo che ci siamo sedute ai posti a noi riservati ed iniziando a leggere l'opuscolo del film «genere horror» continuo a leggere, mentre posso sentire chiaramente Alex, che sta seduta sulla mia destra, sghignazzare divertita «stronza» aggiungo infatti poi, scuotendo il capo «comunque, genere horror-psicologico, titolo, Room 1408, già ho l'ansia»

«e questo è niente» mi dice ancora lei ridacchiando divertita «preparati»
«scusa ma già l'hai visto?» chiedo io, notando come Alex parli di questo film con quella sicurezza che ha soltanto chi già l'ha visto

«no, ho letto la trama, semplice» risponde lei con ovvietà «praticamente c'è questo tizio che va a fare un soggiorno sperimentale in una camera d'hotel a New York, famosa per provocare allucinazioni e turbamenti agli inquilini che vi pernottano» mi dice ancora lei, facendomi immediatamente venire la pelle d'oca «è una prigione della mente e se non ho capito male, altre persone prima del protagonista, ci sono morte in quella camera»

«giuro che non ti perdonerò mai per avermi portata qui» ribatto io nervosa, iniziando già a sudare
«ci sono abituata»
«stanotte ti sveglierò ogni poco»

Nonostante Alex mi abbia messo fretta prima di arrivare qui, posso constatare che mancano ancora parecchi minuti all'inizio del film, infatti vedo ancora molte persone arrivare e tanti altri posti vuoti, sapendo che c'è il tutto esaurito e che prima o poi dovranno essere occupati per forza.

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