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Niccolò guardò confuso la ragazza, non capiva cosa ci faceva lì.

"Non farti strane idee, sono qui per la relazione"

Lui se ne era completamente dimenticato dopo la loro litigata.

"Oh si, certo"

Giusy entrò in casa sua e cominciarono a studiare, dato che domani avevano l'interrogazione.
Niccolò non é un ragazzo molto studioso, difatti é stato bocciato l'anno scorso e adesso sta rifacendo il 4° anno, però a questo progetto ci teneva particolarmente.
Giusy invece ci teneva ad andare bene a scuola, non voleva deludere sua madre, e soprattutto se stessa.
•••
"Io faccio una pausa"

Disse la ragazza, per poi prendere il cellulare tra le mani.
Niccolò fece lo stesso, ed entrambi cominciarono a chattare su instagram, ma nessuno dei due sapeva che quella persona con cui stavano parlando c'é l'avessero  davanti.
In quella stanza dominava il silenzio, il silenzio assoluto.
Niccolò si spostò sul divano, posando il telefono e lo fece anche lei.

"Scusa per prima"

"Non ho bisogno delle tue scuse"

A lui dispiaceva davvero tanto aver messo di mezzo suo padre e sapeva che era ancora offesa.

"Sei proprio arrogante"

Sputò acido il ragazzo.

"E tu sei proprio stronzo"

Ribatté la ragazza.
In quel momento a nessuno dei due andava a genio il comportamento dell'altro.
Giusy guardo l'orologio al suo polso, e quasi non le venne un colpo.

"Oh cazzo!"

Urlo lei, per poi alzarsi di scatto dalla sedia.

"Sono fottutamente in ritardo!"

Giusy tutta agitata, prende velocemente tutte le sue cose e si avvicina alla porta.

"E la relazione?"

Urla Niccolò dal divano.

"Imparala stasera"

"Non posso, ho un appuntamento"

Dice alzando le spalle.

"Anche io, perciò ciao"

Dice per poi chiudere la porta, sbattendola rumorosamente.
•••
Giusy si era fatta carina per quest'appuntamento anche se non era del tutto convinta, lo faceva solo per sua mamma che aveva invitato a cena l'uomo con cui si stava frequentando.
A Giusy non piaceva, lei voleva che l'unico uomo della sua vita fosse suo padre, ma a quanto pare lei non la pensava così. Anna, sua mamma, diceva che bisogna andare avanti nella vita e mai fermarsi ai primi ostacoli.

"Sei pronta?"

La mamma entrò in camera sua e trovò la figlia che si guardava allo specchio.

"Stai benissimo"

Disse lei, sorridendole.
La ragazza aveva indossato un vestito nero che risaltava tutte le sue forme, tacchi dello stesso colore, capelli sciolti e un rossetto rosso fuoco.
Entrambe andarono un cucina, quando improvvisamente il campanello suonò.

"Giusy, vai tu?"

La ragazza annui e andò ad aprire la porta.
Appena lo fece, rimase sorpresa.

Il ballo delle incertezze||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora