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Dalila lo guardò da lontano, scoppiò a piangere e poi scappò via. Non aveva avuto il coraggio di parlargli, era più forte di se. Intanto lui la seguì, fino ad arrivare a lei, prendendole il polso e facendola girare verso di lui.

"Dalila..."

Disse per poi asciugarle una lacrime. Mise una mano sulla sua guancia, e poi le accarezzò il viso.

"Cosa ti prende?"

Lei continuava a piangere e non riusciva a parlare.

"Dimmi cos'hai"

Disse lui accarezzandole la guancia.

"Sono incinta e tu sei il padre, Adriano"

Lui tolse lentamente la mano dal suo volto, e poi rimase fermo e immobile, era quasi paralizzato.
C'era un silenzio molto imbarazzante in quel momento, Dalila non resistette a quell'attimo di disagio e scappò via, ma questa volta Adriano non la seguì.
Andò anche lui via, e nel mentre chiamò Niccolò. Il telefono squillava e squillava, ma con nessuna risposta. Decise di andare a casa di Giusy, dato che sapeva che lui si trovava sicuramente lì.
Non sapeva cosa fare o dire, era confuso. Diventare padre a quest'età era una delle ultima cosa a cui non avrebbe mai pensato. Dalila non si aspettava da parte i salti di gioia per la notizia, ma almeno una risposta concreta.
Arrivò a casa di Giusy, che intanto stava guardando la televisione insieme a Niccolò con la testa appoggiata al suo petto.
Quando sentirono il campanello, si guardarono entrambi molto spaventati. Pensarono subito che potesse essere nuovamente suo padre, ed ebbero un pò di timore ad aprire la porta.
Niccolò si avvicinò lui per primo alla porta, Giusy era troppo spaventata per farlo. Vide nello spioncino e fece un sospiro di sollievo quando vide che era il suo migliore amico.

"É solo Adriano"

Disse lui alla ragazza, che si sentì decisamente meglio e si avvicinò alla porta anche lei, dopo che lui la aprì.

"Ciao Adriano!"

Lo salutarono i due ragazzi, ed intanto lui si avvicinò pericolosamente a Giusy.

"Tu lo sapevi?!"

Disse puntandole il dito contro.

"Sapevo cosa?"

"Che Dalila é incinta!"

Niccolò spalancò gli occhi.

"Cosa?!"

Aggiunse lui confuso.

"Perché non me l'hai detto?!"

"Non era mio dovere dirtelo"

Si giustificò lei.
Niccolò si mise in mezzo ai due, mettendosi di fronte Adriano e dietro di sé Giusy, come se la proteggesse.

"Basta litigare!"

Giusy si fece coraggio e decise di affrontarlo. Si mise davanti al ragazzo e si avvicinò a lui.

"Invece di prendertela con me, perché non fai l'uomo e ti prendi le tue cazzo responsabilità?!"

Urlò lei, mettendo il dito contro il suo petto.
Lui non seppe cosa dire, e intanto lei prese il telefono e le chiavi, mettendole nella tasca del suo pantalone.

"Adesso dove vai?"

Chiese Niccolò.

"Se volete scusarmi, vado dalla mia migliore amica"

Il ballo delle incertezze||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora