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Giusy scese velocemente dal letto, avvicinandosi alla finestra e nascondendosi dietro alla tenda.
L'ombra misteriosa si avvicinò all'interruttore e accese la luce, vedendo la ragazza impaurita che si nascondeva.

"Oddio scusa, non volevo spaventarti"

Disse lui ridendo alla visione di quella scena, per lui divertente ma per la ragazza un pò meno. 
Scostò la tenda dal suo volto e quando vide chi era si sentì più sollevata, ma allo stesso tempo era ancora arrabbiata.

"Cazzo, Niccolò!"

Uscì da dietro alla tenda, mise una mano sul petto e fece un lungo respiro, essendosi spaventata molto poco prima.
Il ragazzo si avvicinò a lei, per poi mettere una mano sulla sua guancia e avvicinandosi alle sue labbra, ma lei lo spinse via.

"Davvero pensi di ritornare così, come se nulla fosse, e risolvere le cose?"

Disse lei, molto arrabbiata.
Non lo dava a vedere, ma da una parte era contenta che lui fosse venuto, ma dall'altra parte era ancora arrabbiata e delusa dal suo comportamento.

"Mi dispiace di averti dato buca così, ma avevo davvero da fare"

Si giustificò lui, molto sincero.
Lei lo sapeva che era occupato col lavoro, sapeva quanto lavorava sodo, d'altronde era stata lei a farlo entrare nel mondo della musica, ma ciò non giustificava il suo menefreghismo.

"Come posso farmi perdonare?"

Giusy apprezzava il fatto che fosse lì con lei, non appena lo aveva visto la rabbia verso di lui le era già passata.

"Dai vieni qui"

Disse la ragazza per poi aprire le braccia, aspettando un abbraccio del ragazzo.
Si buttò tra le sue braccia, mettendo la testa nell'incavo del collo di Giusy, e cominciò a sniffare il suo profumo che tanto amava.

"Mi sei mancata tanto"

Disse per poi lasciarle un bacio sul collo.
In fondo anche lei aveva sentito la sua mancanza, ormai le sue braccia erano diventate una specie di casa per lei.
•••
In quel momento tra i tre ragazzi c'era molto imbarazzo: tutti e tre stesi sul letto matrimoniale, Adriano al centro e le due ragazze ai lati, che fissavano il soffitto.
La camera a tre posti era occupata attualmente da Giusy, ed a loro dispiaceva svegliarla.
A migliorare la situazione fu Alessandra, che si alzò di scatto dal letto e poi infilò le scarpe.

"Vado al bar a prendere da mangiare, volete qualcosa?"

Chiese per poi aprire la porta, ed aspettare una loro risposta.

"No, grazie"

Risposero all'unisono, e sorrisero imbarazzati.
La loro amicizia era completamente cambiata dal giorno in cui scoprirono della gravidanza di Dalila. Non c'era mai stato imbarazzo tra di loro prima d'ora, era strano per loro.
La ragazza uscì, lasciando soli i due ragazzi.

"Allora?"

Chiese Dalila mettendosi seduta sul letto, con un sorrisetto.

"Allora cosa?"

Chiese lui confuso, mettendosi nella sua stessa posizione.

"Devi dirmi qualcosa?"

Continuò lei con lo stesso tono.

"No?"

Rispose lui con un tono confuso, anche se forse aveva capito dove voleva arrivare.

Il ballo delle incertezze||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora