25

1.1K 62 64
                                    

Arrivarono in ospedale e misero la ragazza su una barella, e i medici la portarono in una stanza, facendo aspettare Niccolò il signore.
Lui stava davvero morendo d'ansia, era in un certo senso colpa sua se era successo ciò e si stava maledendo mentalmente per non aver ascoltato le sue parole.
Le aveva rovinato il giorno del suo diciottesimo compleanno e si odiava a morte per questo.
•••
Passò più o meno mezz'ora, e finalmente il medico uscì e lui si alzò di scatto dalla sedia avvicinandosi a lui.

"Nulla di grave, la ragazza sta bene. Ha preso solo una forte botta, perdendo i sensi"

Prese un pò di fiato e continuò a parlare.

"Lei é il suo ragazzo?"

Aggiunse indicando il ragazzo e lui annuì, un pò incerto.

"Adesso la ragazza sta riposando, ma se vuole entrare"

Si fece da parte indicando la porta e lui si precipitò nella stanza.
Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò al lettino, sedendosi sul bordo del letto e prendendole la mano.

"Ti amo Giusy, mi dispiace, é stata tutta colpa mia"

Pensava stesse dormendo e quindi non poteva sentirlo, ma così non fu.

"Dovevano quasi uccidermi per sentirmi dire queste parole?"

Aveva ancora gli occhi chiuse, e solo dopo li aprì e sorrise.

"Giusy, come stai?!"

Chiese lui vedendola finalmente sveglia, mettendo una mano sulla sua guancia.

"Ho solo un pò di mal di testa, ma sto bene"

Rispose lei sorridendo.

"Mi dispiace averti rovinato questo giorno, non volevo"

Anche lei mise una mano sulla sua guancia e sorrise.

"Ma scherzi? É stato tutto fantastico, davvero"

Disse accarezzandogli il viso.

"E poi non é stata colpa tua, il cavallo ha fatto i capricci"

Alzò le spalle e sorrise.
Niccolò si avvicinò a lei e le diede un dolce bacio sulle labbra.
Intanto entrò il medico e comunicò che la ragazza domani pomeriggio poteva già uscire.
•••
Era ormai sera, e lei stava morendo di noia. Niccolò l'aveva lasciata sola da ormai quasi un'ora, e non sapeva cosa fare.
Dopo vari minuti, la porta si aprì lentamente ed entrarono Dalila, Adriano e Niccolò.

"Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Giusy, tanti auguri a te!"

Dissero tutti e tre, all'unisono.
Indossavano dei cappellini da festa, e Adriano aveva in mano una torta.
Giusy intanto scoppiò a ridere e mise una mano sul viso.

"Siete buffi con quei cappellini"

Disse lei indicandoli e ridendo.

"Auguri amica!"

Dalila si fiondò su di lei e la abbracciò.

"Auguri!"

Disse Adriano, per poi accendere le candeline sulla torta ed avvicinarla a lei.

"Dai su, soffia"

Il ballo delle incertezze||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora