+1

1.3K 46 32
                                    

6 anni dopo...
Quella notte Niccolò aveva fatto un sogno.
Aveva sognato che erano insieme e che lo teneva stretto tra le sue braccia.
Gli sussurrava che tutto sarebbe andato bene e che non sarebbe più andata via.
Nonostante fossero passati molti anni, alcune notti gli capitava di sognarla.
Poi... Poi si svegliò e lei non c'era.
Invece al suo posto c'era un'altra ragazza, di nome Sara, che in quel momento dormiva affianco a lui.
L'aveva conosciuta negli studi dell'Honiro, lavorava come modella.
Non stavano ufficialmente insieme, però tra i due c'era molta attrazione fisica, soprattutto da parte di Niccolò.
Fisicamente era identica a Giusy: capelli lunghi e castani, occhi marroni, bassina e bella.
Era proprio per questo che aveva attirato subito la sua attenzione, gli ricordava troppo Giusy.
Lei invece andava oltre l'attrazione fisica, lo amava. Si conoscevano da quasi due anni, era innamorato di lui dal primo giorno che mise piede nell'Honiro

"Buongiorno"

Disse lei sorridendo, per poi dargli un bacio sulla fronte.
Ed era così strano per lui, si sentiva in colpa senza un fottuto motivo.
Si sentiva come se stesse tradendo nuovamente Giusy, e per questo non riusciva a vivere bene la sua vita.
Ogni volta che faceva l'amore con Sara, vedeva al suo posto il volto di Giusy. Era una cosa abbastanza inquietante e strana da dire, ma purtroppo era così.
Era stato davvero un trauma per lui vivere in prima persona l'incidente, non riusciva proprio a farsene una ragione.
Era ancora sotto mille treni per lei, dopo quasi sette anni non era ancora riuscita a dimenticarla.
La cosa era anche un pò difficile, dato che la maggiorparte delle sue canzoni erano dedicate a lei e ogni volta che si guardava allo specchio, vedeva il suo volto tatuato sul suo braccio.
Insomma, era un'impresa dimenticarsi di lei.
Niccolò meritava un amore tanto forte quanto tutto il dolore
che aveva provato, e per fortuna aveva trovato lei. Non poteva ancora dire con certezza di amarla, e per fortuna lei capiva la sua situazione e gli dava del tempo per capire i suoi sentimenti.
Sara era una ragazza davvero speciale, era riuscito a comprenderlo in un modo esagerato rispetto alle altre persone. Lo aveva aiutato molto, ed era molto grato con lei per questo.
A volte sentiva solo di avere bisogno di qualcuno che lo accettava per come era e che non gli chiedeva di cambiare in niente perché era perfetto così.
Aveva continui sbalzi d'umore, si comportava in modo strano.
Dopo quell'incidente, avendolo vissuto in prima persona, aveva avuto un vero e proprio trauma.
Nonostante ciò, Sara riusciva a sopportare tutto di lui, e non esitava niente da lui. A volte lui dubitava di questa cosa, pensava sopportasse tutto ciò per la fama e i soldi che aveva, ma lei riusciva  sempre a dimostrargli il contrario.
Lei era davvero pazza di lui, e quindi avrebbe aspettato fino alla morte pur di ricevere un "ti amo" da parte sua.
Dopo essere stati un pò di tempo a fissarsi nel letto, e dopo essersi lavati e vestiti, decisero di andare in cucina a fare colazione.
Sara si comportava in un modo abbastanza strano, quasi non sembrava lei.

"Cos'hai?"

Chiese lui, mettendo la tazza sporca nel lavandino.

"Niente"

Rispose lei senza guardarlo, alzando le spalle.

"Non ti credo"

Disse avvicinandosi a lei, che si alzò di scatto dalla sedia, allontanandosi da lui.

"Sara, che ti prende?"

Si avvicinò a lei abbracciandola da dietro, dandole un bacio sul collo. Si girò tra le sue braccia, e stava piangendo.

Il ballo delle incertezze||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora