Era arrivato il giorno del funerale di Giusy.
Erano presenti Dalila, Adriano, Alessandra, sua madre e altri suoi parenti.
C'erano tutti, tutti tranne Niccolò.
Non c'é la faceva, non avrebbe retto un ennesimo funerale, e ovviamente questo non voleva dire che lui non teneva a Giusy.
Anzi, sarebbe rimasta per sempre nel suo cuore.
Ormai Niccolò si era trasferito a casa di Giusy, oramai vuota, dato che la madre si era trasferita fuori Roma.
Non faceva altro che indossare le sue felpe, emanavano il suo buon odore che tanto gli mancava.
Dormiva anche sul suo letto, precisamente dal suo lato per sentire ancora il suo profumo.
Quel giorno a fargli compagnia c'era Lorenzo, il figlio di Adriano e Dalila, dato che doveva badare a lui nel frattempo che i genitori erano al funerale.
Si trovavano nella camera da letto e Lorenzo stava giocando con i suoi pupazzetti, seduto sul pavimento, mentre Niccolò era steso sul letto a fissare il soffitto.
Era da giorni in quello stato, stava davvero male anche se non voleva farlo notare agli altri.
Aveva il volto pallido e sciupato, aveva perso qualche kilo, sembrava quasi un vampiro."Zio Niccolò..."
Disse il bambino richiamando la sua attenzione, e lui abbassò lo sguardo verso di lui.
"Dimmi Lore"
Disse abbozzando un sorriso.
"Ma la zia Giusy?"
Niccolò chiuse gli occhi e poi li riaprì sorridendo debolmente.
"É partita"
Aveva solo cinque anni, non voleva fargli sapere l'amara e triste verità.
Il piccolo si era affezionato tanto a Giusy, e viceversa, per lui era una seconda mamma e per lei era come un figlio."Per dove?"
Chiese lui con un tono innocente.
"In un posto lontano, molto lontano"
"E quando torna?"
"Non lo so Lore, ma magari un giorno lontano le andremo a fare visita"
Avrebbe fatto di tutto per vederla per l'ultima volta, solo una...
"Seeee!"
Urlò il bambino felice, per poi avvicinarsi al letto e Nic lo prese in braccio, e lo strinse a se.
Intanto quella mattina stessa Adriano, Alessandra e Dalila si trovavano alla processione per il funerale di Giusy.
Ci tenevano molto a partecipare, nonostante il dolore che aveva provocato la sua perdita.
La messa finì dopo circa un'oretta, e poi si recarono tutti verso il cimitero.
Nel mentre seppellivano il cadavere della ragazza, Dalila appoggiò la testa sulla spalla di sua sorella. Le faceva male vedere quella scena, il dolore che stava provando era qualcosa di indescrivibile.
Nonostante ciò, decise di scrivere una piccola dedica in suo ricordo.
Dopo fatto tutto, Adriano cercò di richiamare l'attenzione di tutti i presenti."Volevo spendere due parole per la mia migliore amica"
Disse Dalila mettendosi al centro dell'attenzione.
Prese un foglietto che aveva nella tasca del pantalone, lo prese tra le sue mani tremanti e quasi non riusciva a leggere dato che aveva gli occhi appannati dalle lacrime."Se n'é andata così senza far rumore, lasciandoci increduli e con un vuoto ed un dolore immenso. Sappiate che ora sarà un angelo che veglierà su tutti noi, asciugando le nostre lacrime"
Serrò le labbra e chiuse gli occhi, per poi scoppiare a piangere tra le braccia di Adriano.
Partì un caloroso applauso, con i vari sottofondi di pianti.
•••
La mamma di Giusy, dopo il terribile lutto, decise di trasferirsi fuori Roma e lasciò casa sua nelle mani di Niccolò.
Erano passati molti mesi da quel giorno, ma lui era sempre lo stesso, stava sempre uno schifo.
Prima aveva il terrore di scordarsi il suono della sua risata, cercava di ricordarla ogni sera prima di dormire...
Invece in quel periodo aveva dimenticato quel suono della sua voce che tanto amava, e si aggrappava a delle fotografie per convincersi che lei in qualche modo fosse ancora lì con lui.
Dicono che il tempo guarisca le ferite, e lui non credeva fosse vero.
Anzi, con il tempo il dolore dell'assenza diventa abitudine, non diminuisce, forse aumenta, semplicemente però trovava il modo per convivere con esso, semplicemente diventava consapevole che non si sarebbe svegliato più con quel messaggio, che non avrebbe più litigato con lei, che la vita continua...
E lui doveva andare avanti con il cuore che le aveva lasciato.
Dicono anche che con il tempo passa il dolore di una perdita, in realtà ti provi ad abituare, provi a conviverti no?
Provi a fare la vita di tutti i giorni accantonando il dolore, la mancanza, la realtà che qualcuno di così importante non faccia più parte della tua vita, ci provi a volte, per qualche squarcio di tempo, ci riesci anche...
Poi riaffiora quel vuoto incolmabile, succede, è così che va.
Questo era quello che Niccolò pensava ogni singolo giorno della sua vita, ogni singolo giorno pensava a Giusy che non c'era più.
Entrò nella sua camera, come sempre, e cominciò ad aprire dei cassetti a caso, nella speranza di trovare qualcosa.
C'erano libri, quaderni, fotografie che aveva consumato talmente dalle tante volte che le aveva viste, ma una cosa gli sfuggì.
Sotto a quelle foto, c'era una lettera, a cui non aveva mai fatto caso.
La prese tra le mani e la aprì, ed era proprio la scrittura della sua amata:
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Il ballo delle incertezze||Ultimo
Fanfiction"Che per stare in pace con te stesso e col resto puoi provare a volare lasciando a terra te stesso" #3-last 19/07/19 #17-ultimo 05/08/19 #6-ultimo 09/10/19 #3-ultimo 17/10/19 #4-ultimo 19/10/19 #2-ultimo 20/10/19 #5-ultimo 24/10/19 #1-ultimo 27/10/1...