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Niccolò si svegliò a causa del suo telefono che continuava a squillare, e si accorse che non si trovava nel suo comodissimo letto, bensì aveva dormito tutta la notte su quella scomoda sedia.
Prese il telefono e vide più di cinque chiamate da parte di Giusy e così, con molta poca voglia, decise di prepararsi ed andare a scuola.
Prese tutto quello che si trovava sul tavolo e mise tutto nello zaino.
•••
Ormai Giusy non ci sperava più, pensava le avesse dato buca. Ormai toccava a loro due, ed era costretta a presentarsi alla cattedra completamente da sola.

"Se vuoi possiamo passare noi avanti, così magari aspetti Niccolò"

Bisbigliò Dalila.

"Grazie, mi fareste un gran favore"

Così i due si alzarono e andarono dalla professoressa, presentando il loro lavoro.
Intanto Niccolò arrivò a scuola, ed entrò in classe con l'affanno.

"Buongiorno, scusate il ritardo"

Disse lui con le mani appoggiate alla ginocchia, e la testa calata.

"Alla buon'ora"

Disse la professoressa.
Lui le fece una smorfia, mentre non lo guardava, e poi andò a sedersi affianco a Giusy.

"Pensavo mi avresti abbandonata"

Disse lei sorridendo malinconicamente.

"Non lo farei mai"

Disse per poi accarezzarle la guancia.
Prese il quaderno e poi si ricordò che non aveva finito i suoi compiti, e già sapeva che questa volta non la passava liscia e sarebbe stato bocciato al 100%.

"Oh cazzo"

Esordì lui.
Aprì il quaderno e, con sua sorpresa, vide il lavoro completo.
Fece una faccia confusa.
Eppure il giorno prima non aveva finito di scrivere e adesso magicamente si era trovato tutto già fatto.
Si voltò vero Giusy, che intanto guardava la scena divertita.
Era ancora mezzo addormentato, e non aveva collegato il fatto che era stata proprio lei a finire il lavoro, con un motivo ben preciso.

"Moriconi e Greco, tocca a voi"

I due si alzarono e andarono verso la cattedra.
La professoressa, come sempre, non si aspettava molto da Niccolò e già sapeva come sarebbe andata a finire. Cominciarono a leggere quello che avevano scritto, e lei si soffermò sulle parole del ragazzo. Era scritto bene e molto dettagliato, quasi non sembrava scritto da lui -in effetti era così, ma nessuno lo saprà mai- ed era molto meravigliata.

"Molto bene ragazzi"

Disse lei guardando i due ragazzi, per poi prendere la penna dalla sua borsa.

"Per Greco é un bel otto, mentre per Moriconi é un sette e mezzo"

Disse lei mentre scriveva i voti sulla sua agenda.
Niccolò stava letteralmente esplodendo dentro, ma non lo fece notare molto. 
Tornarono ai loro posti, e Niccolò alzò il braccio come esultanza.

"Sei felice noto"

Esordì Giusy, ridendo.
Lui le prese la testa, la avvicinò a lui e le diede un bacio sulle labbra.

"Grazie"

Disse sulle sue labbra.
Era molto contenta per lui, anche se il merito era solo della ragazza, ma era bello vederlo così felice.
•••
Arrivò, con sfortuna per Niccolò, la settimana dove doveva recuperare ben quasi dieci materie e doveva darsi molto da fare.
Era domenica, il giorno prima della verifica di matematica, italiano e storia, e lui se ne stava lì in camera sua a cazzeggiare col telefono.
•••
Passarono un paio di ore, quando improvvisamente ricevette un messaggio.

Il ballo delle incertezze||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora