Capitolo 22

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Mi guardava fisso negli occhi da cui trapelava la più totale serietà e sincerità. Sentii mancarmi il fiato per qualche secondo dopo aver udito le sue parole. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Non avrei mai immaginato di sentirmi dire determinate parole, che potevano sembrare scontate o sciocche, ma che per me avevano già acquisito un valore inestimabile. Sorprendentemente riuscii a muovermi così mi avvicinai a lui piano. Compii circa tre passi e mi ritrovai di fronte a lui. Aveva un'espressione seria e i suoi occhi brillavano come sempre. Con le labbra socchiuse lo osservavo cercando di respirare più ossigeno possibile.

-"Niccolò"- lo chiamai in sussurro.

-"Dimmi"- parló piano anche lui. Pareva che non volessimo farci sentire da nessuno,nonostante nella stanza ci fossimo solo noi.

-"Sei sicuro di quello che dici?"- domandai cercando di capire se quello che avevo sentito fosse giusto. Mi guardò dritto negli occhi e poi si portó una mano tra i capelli. Li scompiglió un po' ed io osservai ogni suo movimento attenta.

-"Sicurissimo, Aurora"- deglutii mentre cominciava ad avvicinarsi pericolosamente a me. Bastò un solo passo per porre fine alla nostra distanza.

-"Cosa ti rende convinto di ciò?"- indagai con un sopracciglio alzato. Cercavo in tutti i modi di rimanere lucida di mente e di sembrare il più  tranquilla possibile. Ma ogni mio tentativo fu vano a causa della nostra vicinanza.

-"Mi basta guardarti per convincermi che mi piaci"- proseguì mentre poggiava delicatamente una mano sul mio fianco destro. Continuai a deglutire quando mi ritrovai attaccata al suo corpo.

-"Non ho niente di speciale, Niccolò"- ammisi scuotendo un po' la testa. Lui roteó gli occhi al cielo ed accennó un sorriso.

-"Dovresti smettere di pensare a certe cose"- disse premendo ancora di più la sua mano sul fianco. Il mio petto ormai combaciava col suo e i nostri visi erano vicinissimi. Con l'altra mano cominció a sfiorare la pelle del mio braccio provocandomi degli enormi brividi. Mi sentì fremere sotto il suo tocco e tiró fuori un sorriso compiaciuto.

-"E dovresti smettere anche di cercare di nascondere i tuoi sentimenti"- pronunció ad un palmo dalle mie labbra. I nostri volti erano talmente vicini che potevo percepire il suo fiato sul mio collo. Ciò fu capace solo di procurare altri brividi.

-"Io non provo sentimenti.. "- dissi a bassa voce mentre osservavo le sue labbra con desiderio. Erano troppo vicine e temevo che quella volta non c'è l'avrei fatta. Le desideravo e le bramavo più di qualsiasi altra cosa. Erano così carnose e rosee che mi tentavano maledettamente ogni qual volta che mi erano vicine. Strinsi il labbro inferiore tra i denti e lui lo notò.

-"E allora perché ti mordi le labbra?"-

-"È un vizio"- mentii.

-"Sai cos'altro potrebbe diventare un vizio?"- domandó continuando a stringere il mio corpo e premerlo contro il suo. Fummo talmente vicini che non potetti far altro che poggiare le mie mani sul suo petto. Non avevo la forza mentale e fisica per poterlo allontanare ed ero sicura che fosse l'ultima cosa che amavo fare in quel momento. Per nulla al mondo lo avrei fermato. Non avevo più voglia di andare contro i desideri di me stessa.

-"No. Cosa?"- chiesi in un fil di voce.

-"Baciare le tue labbra"- ammise per poi posare gli occhi su di esse. Continuó ad avvicinarsi ancora fino a poggiare la sua fronte sulla mia. Il respiro sembró quasi mancarmi nel tenerlo così vicino a me. Tra noi regnava il più totale silenzio.

-"Ti prego Aurora fammelo fare.."- mi imploró a voce flebile. Portai una mano sotto il suo mento e lo costrinsi a guardarmi negli occhi. Ci lessi il suo desiderio e lui riuscì a fare lo stesso con i miei. Lucchicavano fortemente ed il colore castano brillava di luce propria. Lo osservai in silenzio mentre portai l'altra mano dietro la sua testa per accarezzargli i capelli. Sospirò pesantemente quando lo feci. Senza dire nulla cominciai ad avvicinarmi ancora a lui. Ormai non controllavo più le mie azioni e me ne fregai altamente. Era ciò che volevo e non avrei permesso a niente e nessuno di portarmi via quel momento. Gli guardai di nuovo la bocca e sorrisi debolmente. Fece lo stesso e poi strinse di più il mio corpo facendomi completamente mancare il fiato. Susseguendosi una serie di sguardi e di parole, dette solo attraverso gli occhi, passarono i secondi più lunghi della mia vita. Non resistendo qualche altro minuto di più chiusi gli occhi aspettando il contatto tanto atteso. Contatto che arrivó non molto tardi, tanto che sentii le sue morbide labbra sulle mie. Finalmente le sentivo. Finalmente le toccavo. Erano calde ed il mio respiro si fermó di colpo quando le percepii sulle mie. Il cuore sembró esplodermi nel petto quando portò anche l'altro braccio dietro la mia schiena stringendomi fortemente a lui. D'istinto poggiai una delle mie mani sul suo volto cominciando ad accarezzargli la guancia, mentre l'altra giocherellava con i suoi capelli morbidi. Le sue labbra cominciarono a muoversi decise sulle mie in modo lento ed elegante. Nessuna malignità o alcun tipo di castità. Solo tenerezza e dolcezza nei nostri movimenti. La mente smise di pensare a qualsiasi tipo di cosa mentre il mio cuore batteva all'impazzata. I miei polpastrelli toccavano con una dolcezza disarmante la sua palle liscia mentre assaporavo il sapore delle sue labbra. Le apprezzai fino all'ultimo e amai alla follia i suoi movimenti ed il suo corpo. I nostri respiri si mescolarono ed i nostri cuori battevano impazziti l'uno contro l'altro. Quando il fiato sembró mancare ad entrambi, più di quanto già non avesse fatto, ci separammo lentamente guardandoci dritti nelle iridi. Mi osservava con una nota di stupore ed io sembrai imitarlo. Osservai ogni suo minimo particolare e sorrisi leggermente. Quando realizzai, a mente lucida, cosa fosse successo senti le guance diventare spaventosamente bollenti. Ancora non riuscivo a credere che lo avessi baciato dopo tanto tempo.

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