Capitolo 35

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Decisa andai a farmi un giro in compagnia di Stefano. Non era bello dover rifiutare un invito di un amico, non ero riuscita a sentirmela. D'altronde non stavo facendo nulla di male se non passeggiare con lui, che aveva fatto parte della mia vita per tanto tempo. Era tenero, timido e sempre disponibile. Era difficile guardarlo negli occhi e dirgli di no.

-"Sai mi è arrivata una certa fame"- dissi interrompendo uno dei suoi soliti discorsi che parlavano di lavoro. Aveva il vizio di dilungarsi troppo fino a far annoiare e, se non lo si fermava, sarebbe stato capace di continuare fino all'alba.

-"Anche a me"- senza pensarci due volte lo presi per mano e lo portai a cataputalsi insieme a me in un piccolo, ma affollato, fast food. Il profumo di patatine fritte mi riempii le narici e non vidi l'ora di tenerle belle bollenti e croccanti tra le mie mani, per farle fuori ancor prima di metterle in vaschetta.

-"Qui?"- domandò leggermente confuso. Lo guardai interrogativa e con le braccia incrociate mentre attendevo il mio turno.

-"Certo!"- risposi sicura alzando gli occhi al cielo.

-"Oh..va bene allora"- ammise sorridendo e cominciando a guardare i cartelloni con i menù stampati sopra. Dopo aver preso le nostre amate patatine andammo a sederci su uno dei tavolini esposti fuori il locale. Presi una patatina e, dopo averla immersa in una marea di ketchup, me la portai alle labbra. Mi beai del suo meraviglioso sapore e poi tornai a guardare Stefano, che mi fissava divertito.

-"Che c'è?"- chiesi mentre mi ingozzavo di cibo facendolo solamente ridere di più.

-"Sei una golosa di prima categoria!"- esclamò continuando a ridere. Poco dopo però cominciò a mangiare anche lui.

-"Molto divertente!"- mi lamentai facendo un po' di sarcasmo. Mi guardai attorno e vidi la poca gente ormai rimasta attorno a noi.

-"È una bella serata"- dissi notando che non facesse poi così freddo, nonostante fossimo ancora in pieno inverno. Non era il solito gelo da entrarti nelle ossa ma non era nemmeno una calda giornata di primavera. Lui approvó subito mentre beveva un po' della sua cola. Ne avevo ordinata anche io una, nonostante avessi voglia di una bella birra, solo per fare compagnia a lui. Non volevo si sentisse escluso o altro.

-"Hai sentito Francesca?"- mi chiese improvvisamente. Lo guardai e sorrisi leggermente. Non mi aspettavo una domanda del genere da parte sua.

-"È strano che tu me lo chieda sai"- commentai mentre giocherellavo con la punta della cannuccia ed un cubetto di ghiaccio nel bicchiere di vetro.

-"Perché è strano?"- dimandó curioso.

-"Ho saputo che non vuoi vederla più"- a quella mia affermazione lo sentii sospirare pesantemente e mettere giù il bicchiere.

-"L'ultima volta che l'ho vista è stato di sfuggita mentre veniva al tuo bar. Ero lì con l'auto per andare a lavoro e quando l'ho vista mi si è distrutto il cuore. Ma se ripenso a quello che ha fatto a te non riesco a.. "-

-"Stefano"- lo interruppi mettendo una mano sulla sua.

-"Stai sbagliando"- dissi sicura guardandolo dritto negli occhi. Mi guardó confuso per un attimo cercando di capire dove volessi arrivare.

-"In cosa?"-

-"Non puoi rovinare un'amicizia per qualcosa del genere. Io ci ho fatto pace, proprio ieri"- ammisi lasciandolo di stucco. Evidentemente per davvero non sapeva nulla.

-"Io non credevo.."- sussurrò sorpreso. Sfilò la mano da sotto la mia e se la mise tra i capelli nervoso.

-"Hai visto Francesca come sta?"-

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