Capitolo 23

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Non appena andò via mi misi a lavoro dato che non ero assolutamente abituata a star ferma. Levai via un po' di disordine, creato da Niccolò, e sistemai il letto. Sapevo che prima o poi sarebbe passata la donna delle pulizie ma ne fregai altamente. Preferivo sistemare le cose da me. Erano passate a malapena due ore da quando Niccolò mi aveva lasciata sola lì. Guardavo distrattamente la televisione e nel frattempo ripensavo all'episodio della sera precedente. Non riuscivo a smettere di rimembrare quelle labbra morbide e quegli occhi che avrebbero potuto sciogliere perfino un iceberg. Mi stesi sul letto e guardai il soffitto sospirando. Passare del tempo da sola e con la costante mancanza di qualcuno non era semplice,così ringraziai mentalmente Riccardo quando giunse una sua chiamata.

-"Hey, stellina!"- mi salutó con quel suo solito tono di voce entusiasta.

-"Ciao, Riccardo"- lo salutai rimettendomi in piedi.

-"Come va lì? Non mi hai fatto sapere niente!"- si lamentó quasi come se volesse rimproverarmi.

-"Hey calmino! Non ho avuto molto tempo"-

-"Certo! Hai avuto troppo da fare con Niccolò"- ipotizzó ridendo. Anche se non potevo vederlo sapevo che avesse stampato in faccia uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi.

-"Sei uno scemo"- lo insultai mentre mi schiaffeggiavo la fronte al solo pensiero di poter commettere certe determinate azioni. Continuó a ridere e poi tornò serio.

-"Come stai, Aurora?"- mi chiese preoccupato. Riccardo era una di quelle poche persone a conoscenza di tutta la mia vita. A lui avevo raccontato di tutto e sapeva anche il motivo per cui fossi andata via. Si era allontanato da Francesca, ritenendola una pessima amica, e mi era rimasto accanto come aveva sempre fatto. Non mi aveva mai abbandonato ed io non avrei mai potuto ringraziarlo abbastanza. La sua compagnia era una di quelle che più gradivo e sarei stata disposta ad aiutarlo in ogni occasione.

-"Ora bene. Sto davvero bene qui"- risposi con un sorriso ripensando a come Niccolò mi avesse salvato, anche se per poco tempo, da quel casino chiamato 'vita'.

-"Ti fa stare bene, eh?"- domandó con un tono addolcito e pacato da cui sembrava trasparire la sua espressione con occhi sognanti. Lo conoscevo abbastanza perfino per capire cosa stesse provando attraverso un cellulare. Abbassai il volto e giocherellai con una ciocca scura di capelli.

-"Si vede così tanto?"-

-"La verità?"-

-"La verità, Riccardo."-

-"Si,si vede tanto."- dopo questa affermazione il silenzio cominciò ad essere protagonista della nostra telefonata. Sospirai pesantemente e poi continuó a parlare.

-"Va bene se vuoi possiamo cambiare argomento, magari ti dà fastid.."-

-"Ci siamo baciati."- lo interruppi. Qualche secondo di silenzio e poi una voce entusiasta che rischiava di rompermi i timpani.

-"Sul serio? Raccontami tutto!"-

-"È successo tutto all'improvviso ieri sera. Ma è stato solo un bacio, non voglio che tutto vada oltre"- farfugliai infilando una mano tra i capelli nervosa. A furia di stare in compagnia di Niccolò stavo acquisendo il suo stesso vizio.

-"Aurora"- ogni qual volta che mi chiamava per nome voleva star a significare che volesse parlarmi nella più totale serietà.

-"Dimmi"-

-"Sei sicura di ciò che stai facendo?"-

-"Che intendi?"- domandai confusa.

-"Sei andata via per un po' di giorni con Niccolò, non fai altro che sorridere ogni qual volta che parli di lui e ieri sera vi siete baciati. Hai davvero intenzione di rimanere ancora così distante dai tuoi sentimenti?"-

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