Rimasi col fiato sospeso e sembrò mancarmi l'aria per diversi secondi. Era lì, seduto ad un metro da me con un bicchiere di alcool rossastro davanti. Guardai i suoi vestiti e mi accorsi che indossava ancora quelli usati per l'ultima serata di Sanremo. Non indossava la giacca, ma solo la maglietta bianca e i pantaloni azzurri.
-"C-cosa ci fai tu qui?"- parlai dopo essere riuscita a ritrovare le parole. Non riuscivo a credere di averlo nuovamente incontrato.
-"Potrei chiederti lo stesso, è notte"- parló per poi sorseggiare la sua bevanda un po'. Ebbi l'occasione per osservarlo, mentre ingoiava lentamente l'alcool, e colsi di lui altri particolari. Aveva i capelli ancora più spettinati di come li teneva in tv e lo sguardo perso. Sospirai per poi afferrare anche il mio ennesimo drink, che finalmente era arrivato.
-"Sono venuta qui con amici. Solo che due di loro sono andati via a causa di una sbronza e adesso sono alla ricerca del mio amico per andar via"- lo informai. Lui annuì e posò lo sguardo su di me. Finalmente potetti notare i suoi occhi castani che ormai avevano perso completamente tutta la speranza per cui brillavano in precedenza. Erano spenti e accompagnati anche da delle occhiaie. Aveva l'aria di una persona stanca e con un grande sconforto addosso. Non credevo che stesse così male. Mi fissó per qualche altro secondo per poi picchiettare piano una mano sul bancone accanto a lui.
-"Vieni qui"- disse invitandomi a sedere. Annuii, presi il mio drink e mi avvicinai a lui. Mi sedetti sul comodo sgabello e bevvi la mia bevanda. Niccolò mi imitó e poi parló.
-"Chi non muore si rivede"- ironizzó scuotendo la testa e sorridendo debolmente.
-"Eh già"- sussurrai abbassando il capo. Nessuna parola da parte sua. Gli guardai le braccia tatuate che posavano comodamente sul bancone e le maniche della maglietta bianca con qualche risvolto. Era ancora più bello di come me lo ricordavo.
-"Tu perché sei qui?"- continuai a domandare. Lo sentii sbuffare e poi mise una mano fra i capelli scompigliandoli ancora di più.
-"Avevo bisogno de bere e de sta pé conto mio"- rispose alterato come se quella domanda lo avesse infastidito particolarmente.
-"Va bene scusami"- mi limitai a dire distaccata. Lui si rese conto di avermi risposto un po' sgarbatamente e subito sembró pentirsene.
-"No scusami tu. Non era mia intenzione risponderti in quella maniera. È che sto troppo nervoso, me devi scusà"- si giustificó coprendosi il volto con le mani per poi grattarsi la testa nervoso.
-"Che è successo?"- osai domandare sperando che non si alterasse nuovamente. Con mia gran sorpresa non lo fece e parló con me mantenendo il suo tono di voce calmo e pacato.
-"Hai visto il festival?"-
-"Praticamente tutto"- risposi. Lui scosse la testa arreso e ingerì tutto d'un fiato il liquido rimanente del suo bicchiere. Neanche il tempo di finirlo che ne ordinò un'altro.
-"Quindi hai anche visto la mia figura demmerda"- scossi la testa contrariata da quella affermazione.
-"Tu non hai fatto alcuna figura di merda, Niccolò! Io il festival l'ho seguito e, per quanto io non ti conosca, ho potuto osservare il tuo talento"- cercai di ribattere e fargli cambiare idea. Non volevo che una persona come lui arrivasse a pensare certe determinate cose.
-"Te non capisci. Io punto all'eccellente non al buono. Per me è una sconfitta personale essere arrivato secondo"- mi raccontó gesticolando. Poi con la mano destra anellata e tatuata afferrò nuovamente il bicchiere di alcool per bere ancora.
-"Niccolò"- lo chiamai. Lui smise di fare ciò che stava facendo e mi guardò negli occhi. Attendeva con ansia di sapere cosa stavo per dirgli e le mie parole non tardarono ad arrivare.
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La Mia Àncora⚓
RomanceUn incontro inaspettato durante un volo su un aereo aveva cambiato la vita di quei due ragazzi. Lei Aurora Ferrara, con un pessimo passato alle spalle e con la costante paura di amare, riesce a trovare qualcuno che è capace di farla uscire dai suoi...