Rivedere Song-i è stato davvero molto malinconico. Ci siamo divertite un mondo, ma né io e né lei siano più le bambine di una volta. Lei è immersa nel lavoro, single e felice. È diventata una donna molto bella ed affascinante, seria ed elegante. È stato molto bello rivederla. Abbiamo parlato del passato, della scuola e di tutti i nostri ricordi, ma.... Non abbiamo parlato di Jung-kook.... E nemmeno dell'incidente... Se n'è andata via subito, purtroppo.
Ancora una volta mi ritrovo insieme ai ragazzi. È mattina prestissimo, siamo stati convocati da Nam-joon. Siamo in una stanza di albergo, non molto lontano dal centro della città. Ho delle occhiaie che arrivano al pavimento...
Ho-seok, Tae-hyung ed io siamo seduti su un divano posto ad un lato della stanza.
"Cazzo ma perché adesso, Dio! È troppo presto non mi reggo in piedi" inizia Yoon-gi, ciondolando da una parte all'altra della stanza per non svenire.
"Calmati mentina, ascoltiamo quello che dice" lo ferma Hobi. Mentina... Ora lo chiamerò così. Rido sotto i baffi e quando la situazione si calma Nam-joon si mette seduto su una sedia, di fronte a noi, e incomincia a parlare.
"Sta sera ci sarà un party."
Lo dice così, freddo, come se niente fosse. Ci blocchiamo tutti, anche la mentina che, intanto, non aveva smesso di lamentarsi un secondo. C'è uno scambio di sguardi incerti.
"Come sta sera...?" Ho-seok impallidisce. Nessuna risposta da parte del castano, lo ignora completamente.
"Forza, dobbiamo elaborare un piano, prepararci e andare. L'invito è stato consegnato questa notte e ho già messo la vostra presenza. Per vostra fortuna non è necessario dare il vostro vero nome" ci informa il castano gesticolando.
"E...quali nomi ci avresti dato...?" chiede Tae-hyung, strofinandosi gli occhi. Nam-joon ignora anche lui e si alza, prendendo carta e penna. Inizia a fare degli scarabocchi su di esso, con un'espressione concentrata. Dopo nemmeno un minuto il suo "capolavoro" è concluso, dunque ce lo mostra."Questa è, grossomodo, la piantina della villa dove il party avrà luogo. Queste sono le varie entrate e le uscite" indica con la penna ogni punto da lui pronunciato "sono tutte controllate da guardie armate, ma tranquilli: se non date nell'occhio avrete l'accesso e l'uscita ogni volta che ne avrete voglia"
Fin qui sembra tutto semplice, la cosa mi turba parecchio.
"Dan-bi, la stanza di Jung-kook è all'ultimo piano, il terzo. È praticamente impossibile arrivare lì, a meno che non ci sia qualcuno di sua fiducia ad avvicinarsi a lui" spiega guardandomi.
"L'unico di cui si fida sei tu, no?" afferma Yoon-gi, un po' stressato e nervoso. Nam-joon annuisce.
"Per questo, Dan-bi, tu dovrai fare coppia con me"
Come scusa?
Tutti ci guardiamo in faccia ed io cado nell'imbarazzo. Tae-hyung, visibilmente irritato, lo guarda con occhi pungenti.
"Che sia solo una finta, razza di spilungone pervertito, perché se la tocchi anche solo con un dito io-" Ho-seok lo blocca subito, guardandolo come per dirgli di non iniziare scenate. Il castano, con sguardo saccente, ignora nuovamente il rosso. Non si piacciono proprio quei due.Tae-hyung è una persona molto sensitiva e se non si fida di Nam-joon... Forse qualcosa non va? O forse è solo geloso?
Guardo l'intesa tra i due ragazzi. Beh se fosse così pericoloso non mi aiuterebbe, no?
"Io penso ad ideare un modo per convincere Jung-kook a rimanere soli, senza guardie o puttane. Dan-bi, tu in teoria sei intoccabile, ma sarò comunque vicino a te" mi fa un sorriso particolare, sembra quasi dolce e protettivo. Non posso che fidarmi.
"Voi ragazzi dovete stare a disposizione, nel caso di pericolo, non dare nell'occhio e...per il resto beh... Divertitevi"
Tutti ci guardiamo insicuri.
"Ok, bene" alza le spalle Hobi "sfrutterò il momento" si sfrega le mani sorridendo.
Yoon-gi è serio. Guarda un punto indefinito della stanza, muovendo freneticamente le dita agili e sfilate. Sembra stia suonando una melodia al pianoforte. Le sue labbra si muovono, ma non emette alcun suono. È inquietante, ma allo stesso tempo vengo rapita dalla sua stranezza, è molto ipnotico e magnetico."Dan-bi, mi sento strano..." Tae-hyung mi riporta alla realtà. Mi giro verso di lui e noto una sorta di ansia nel suo sguardo.
"Che hai? Sei stanco?"
Il suo sguardo si abbassa.
"Non lo so... Sei sicura di volerlo fare?" mi chiede prendendomi per mano. Sorrido e annuisco.
"Non avere paura"Tae-hyung... Ho tanta paura.
Lancia un profondo sospiro, per poi stringere le labbra. Lo vedo tanto insicuro.
"Andate tutti a cambiarvi e ad acconciarvi come si deve, vi vengo a prendere ad ognuno per le 17, Busan non è vicinissima" ci avvisa Nam-joon. Quest'ultimo rimane all'Hotel, mentre noi altri andiamo, ancora stremati dal sonno, verso le nostre rispettive case.
Per tutto il tragitto Tae-hyung non ha fatto altro che tenermi stretta. Ha paura.Tornati a casa ci siamo subito ributtati a letto: non sono nemmeno le otto del mattino. Sono sdraiata a pancia in su, con Tae-hyung appoggiato al mio petto. Gli accarezzo i suoi capelli color rosso fuoco, morbidi e lisci come la seta. Il ragazzo mi stringe in un abbraccio i fianchi. Lo vedo più calmo e rilassato, chissà a cosa pensa. I suoi occhi sono incollati ai miei e il silenzio fa spazio al concerto dei nostri respiri. D'un tratto mi bacia, lentamente.
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Non sappiamo quanto durano le belle cose: un amore, un'amicizia, una vita. A volte non ci accorgiamo del tempo che scorre e, quando finisce, ci rimproveriamo per non averlo valorizzato abbastanza.
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𝙏𝙝𝙚 𝙥𝙡𝙖𝙮 𝙤𝙛 𝙢𝙮 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩|| 𝙠.𝙩.𝙝. || [𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙖✓]
FanfictionDan-bi è una ragazza di 15 anni e vive con la sua ricca famiglia nella capitale, Seoul. Un litigio e poi un brutto incidente cambieranno drasticamente la vita quotidiana della ragazza e di tutte le persone che la circondano. Ormai adulta, Dan-bi dov...