35: [𝘉𝘭𝘰𝘰𝘥𝘺 𝘯𝘪𝘨𝘩𝘵]

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Il chiasso proveniente dalla villa si sente a svariati metri di distanza

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Il chiasso proveniente dalla villa si sente a svariati metri di distanza. Siamo tutti quanti in macchina, parcheggiati poco lontani dal party. Siamo tutti vestiti a puntino, perfetti ed impeccabili. Namjoon, dopo un po' di esitazione, inizia a parlare.
"Ricordate cosa fare giusto?" sembra quasi più agitato di noi.
Un sì generale ed insicuro aumenta, per qualche strano motivo, la tensione.
Stringo le mani agitata, facendo profondi respiri.
"Andrà bene! Sei forte Dan-bi ce la farai" mi tranquillizza Hobi, scuotendomi una spalla. Il suo sorriso solare mi calma all'istante.
Ricordo la prima volta che ho incontrato i suoi occhi, a casa mia. C'era anche Jung-kook. Eri così innocente ed impacciato... Cosa ti è successo, Ho-seok?

Scendiamo dall'auto ed io e Tae-hyung camminiamo vicini. Non possiamo avere contatti, ma ci lanciamo alcuni sguardi, più forti di una stretta di mano. Ad alcuni metri dall'entrata ormai è impossibile non perdersi in mezzo alle svariate persone.
"Dopo ci ritroviamo qui, andrà bene. Ti amo" dice il ragazzo al mio orecchio. Lo guardo con un sorriso timido.
"Ti amo Tae-hyung, ci vediamo dopo"

Avrei voluto.

Ci dividiamo e ognuno prende strade diverse. Io sono a braccetto con Namjoon, che, come deciso, sarà il mio parter.
Entriamo senza problemi nella grande villa, ma solo grazie a un cenno della testa da parte del castano. Dentro... Il delirio.
Non credo di aver mai visto un posto simile prima d'ora, peggio di un circo, ma affascinante e magnetico: la luce è bassa e ovattata, color giallo senape. Le pareti sono a scacchi rossi e neri nella parte inferiore, invece la parte superiore e il soffitto sono completamente dorati, dando classe ed eleganza alla sala. Al centro del soffitto è presente un lampadario di cristalli e puttini argentati, che splende in tutta la sua maestosità. In contrasto al lusso della stanza, ci sono le persone: hanno tutti vestiti bizzarri, più di quelli che attualmente indossiamo noi. I loro capelli hanno colori sgargianti e capigliature estremamente ridicole. Molti hanno un trucco particolare, altri addirittura delle maschere.

"Questa è la sala principale" afferma sospirando Namjoon, guardandomi con un sorriso. Rimango sconvolta e rapita. Questo è quello che Jung-kook è capace di fare: lui ama l'arte e tutto ciò che umanamente è definito strano e contorto. Questo è Jeon Jung-kook, come nessuno aveva mai visto.
Intorno a noi ci sono molte persone, ma a volte intravedo i ragazzi nella mischia, che ci girano sempre intorno.
Cerchiamo di non dare nell'occhio e di ambientarci: andiamo verso ad un ricco banchetto, dove alcune persone chiacchierano e ridono. Sento mille occhi puntati addosso, quasi mi sento male dall'ansia.

Stringo il braccio di Namjoon, cercando sicurezza in quel gigante. Sento stringere il braccio in modo rassicurante.
"Ora dobbiamo salire, tutto quello che vedrai sarà forse troppo per te, cerca però di restere tranquilla ok?" mi sussurra all'orecchio il ragazzo. Molto esitante annuisco. Che tipo di cose dovrei vedere?
Rigorosamente mano nella mano, iniziamo a salire una lunga rampa di scale, arrivando al primo piano. Noto che dietro di noi Ho-seok e Yoongi ci seguono, ovviamente senza farsi notare troppo.

Corri, piccola, corri.

"Il primo piano è quello più soft. Qui la gente ne appofitta per conoscersi tra di loro. Non c'è nulla di che" mi spiega il castano. In effetti qui si sente solo il brusio delle persone e una musica lenta di sottofondo, come se il piano fosse isolato dalla casa.
Ci sono varie stanze, tutte più o meno arredate come la sala principale. Nei corridoio c'è davvero poca gente, praticamente solo noi.
Non posso fare a meno di guardare dentro ad ogni stanza: i presenti sembrano finti, fatti di cera. Non sono presenti banchetti o roba simile, ma solo un tavolino allestito per un the o una bella bottiglia di champagne.
Sembrano tutte persone pacifiche e tranquille. Mai giudicare un libro dalla copertina, no?

Durante il tragitto nessuno dice una parola. Non posso credere che tra poco potrò vedere mio fratello.
Guardo Namjoon con un grande sorriso, come per ringraziarlo. L'uomo mi guarda a sua volta.... Ma il suo sorriso è... Strano. Nei suoi occhi vedo una strana luce... Quasi maligna.
Scuoto la testa. Sicuramente è questa atmosfera tetra a farmi immaginare tutto.

Arrivati al secondo piano un odore acido rapisce le mie narici.
"Qui, Dan-bi, è quella che viene chiamata 'la stanza del brucaliffo' " dice Namjoon, lasciando di botto la mia mano. Non capisco il gesto. Il castano mi guarda in faccia, sembra quasi eccitato. Lo guardo confuso, ma appena la porta si apre... Capisco subito le sue intenzioni.

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Guardavo la gente intorno a me e tutti mi sembravano estrenei. Non li conoscevo, anche se sapevo il loro nome.
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𝙏𝙝𝙚 𝙥𝙡𝙖𝙮 𝙤𝙛 𝙢𝙮 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩|| 𝙠.𝙩.𝙝. || [𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙖✓] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora