[𝘌𝘱𝘪𝘭𝘰𝘨𝘰 2.0]

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[TAE-HYUNG]

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[TAE-HYUNG]

Non sarei dovuto andare avanti senza di lei. Sarei dovuto tornare indietro, accertarmi che non fosse un pericolo... È quello che mi ripeto da ormai 10 anni.
Non sono mai riuscito a farmi una nuova vita, la notte riesco ancora a sentire le sue mani e i suoi caldi abbracci.
E la sua voce dirmi timidamente "ti amo".
Le sue carezze fra i miei capelli.
Il profumo del suo balsamo.
I suoi occhi.
Lei.
Mi manca lei.

Guardo il pavimento di casa nostra e penso a come sarebbe potuta essere la mia vita. La nostra vita.
I medici dopo l'autopsia mi comunicarono che era incinta di 6 settimane. Non era ancora un feto vero e proprio... Ma c'era... Una vita.
C'era quella che poteva essere la mia principessa, o quello che avrebbe potuto essere l'eroe della sua mamma. Potevamo essere felici. Potevamo farcela.

Ma io...
Io non mi sono voltato quel giorno.
Ero così sicuro che fosse salva.
E l'ho persa.
Per sempre.

Ora che ci penso.. Non vedo Jung-kook da dopo il funerale. So che i genitori non gli rivolgono più la parola, credendolo responsabile della morte della figlia.
È partito, per l'occidente. Era caduto in depressione. Gli sono stato vicino, nonostante tutto, ma poi è impazzito e ha deciso di ritirarsi in qualche montagna sperduta per l'Asia.
Lui la amava, forse più di quanto la amassi io. Anche se non c'era nessun legame di sangue, per lui era e resterà per sempre la sua sorellina.
Credo di poterlo capire...

Sento bussare alla porta.
Vado ad aprire e mi si presenta una bambina con le guance paffute e uno sguardo birichino.
Mi spunta un sorriso.
"Ciao piccola, e papà?" appena finita la domanda, la risposta appare davanti ai miei occhi.
"Corri troppo!" si lamenta Ji-min, il padre di questa dolcissima bimba.
Faccio un risolino e lo saluto.
"Siamo venuti a chiederti se vuoi un gelato"
Dopo quel giorno, Ji-min ha deciso di porre fine alla sua carriera e di rifarsi una vita come si deve. Si è poi sposato e ora ha una bellissima figlia.

Guardo lui, poi la bambina e infine sorrido.
La vita va avanti, con o senza qualcuno per cui viverla. So che lei avrebbe voluto questo per me e va bene così.
Prima di uscire mi volto, guardando la nostra casa. Non ho cambiato nulla da quando se n'è andata.
Sorrido e chiudo la porta a chiave sorridendo.

"Papà, zio Tae, possiamo andare al parco di papà?" chiede supplicante la bimba. Ji-min mi guarda e sospira, per poi annuire.
Ci dirigiamo verso la nostra vecchia scuola superiore, la superiamo e andiamo in quello che sembra un parco abbandonato.
Ci sono tanti alberi di ciliegio che contornano un piccolo tempio senza pareti. L'edera ha ormai preso possesso delle poche panchine presenti.

"È un bel posto, non ci sono mai stato" affermo guardando la bellezza di questo magnifico luogo.
"Lo so" risponde "era il nostro rifugio segreto"
Non dico più nulla, ma mi dirigo verso il centro del prato tappezzato di petali delicati e mi sdraio a pancia in su, guardando il cielo.
I raggi del sole mi accarezzano dolcemente. È un posto davvero magico.

Allungo una mano verso il cielo e qualche lacrima cade leggera dai miei occhi. Lancio un sospiro, sbarrando le palpebre.
Il vento soffia, la piccola gioca spensierata con il padre ed io sono qui.
Io, Kim Tae-hyung, aspetto di tornare da lei, lei che per caso è diventata ed è ancora parte di me.

Un giorno, forse lontano, potrò rivederti.
Potrò darti mille baci ed ammirare il tuo magnifico sorriso.
Intanto... Aspettami.
Aspettami lassù...
Dan-bi...
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The end
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The end ______________________________________

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𝙏𝙝𝙚 𝙥𝙡𝙖𝙮 𝙤𝙛 𝙢𝙮 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩|| 𝙠.𝙩.𝙝. || [𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙖✓] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora