25: [𝘛𝘩𝘦 𝘭𝘪𝘵𝘦𝘳𝘢𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘵𝘦𝘢𝘤𝘩𝘦𝘳]

213 13 1
                                    

"Si cazzo!" esulto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Si cazzo!" esulto. Le persone nella sala d'attesa mi guardano di traverso. Abbasso la testa imbarazzata. Ho appena ricevuto il messaggio dell'attivazione del numero, quindi è già un passo avanti. Sono in ospedale per qualche controllo di accertamento, nulla di più. Il dottore che mi deve visitare ci sta mettendo troppo e mi sto annoiando a morte.
"Ciao Dan-bi!" vedo Seok-jin correre per i corridoi, probabilmente impegnato. Sapeva che sarei venuta, peccato sia occupato, mi sarebbe piaciuto chiacchierare un po'.

"Non metterti più nei guai, promettimelo..." 

Mentre aspetto, prendo il taccuino e scrivo il piccolo progresso del telefono. Bene, dopo la visita devo andare da Min-jung. Scrivo subito un messaggio a Tae-hyung e gli dico che staró qui in ospedale più del previsto. Lo so, è una bugia, ma... Jung-kook... Devo trovarlo.

***

Le visite sono andate a buon fine ed io risulto sana come un pesce. Corro fuori dall'ospedale e prendo immediatamente il bus. Per mia sfortuna, la fermata è vicino a casa mia, ciò significa che per andare verso la casa della ragazza devo fare un giro immenso per non farmi beccare. No... Non ne ho voglia... Basta solo che non mi faccia vedere dai miei, no?
Arrivo alla mia fermata e scendo. Inizio a camminare velocemente sul marciapiede opposto a quello di casa mia. Il senso di nostalgia mi pervade l'anima. Percorrevo questa strada tutti giorni con mio fratello: ridevamo e cantavamo...e andavamo a scuola anche se la voglia mancava...
D'un tratto mi fermo, vedendo una vecchia conoscenza.

Attraverso la strada.
"Min Yoongi!" mi ero dimenticata che abita vicino a me. Il ragazzo si gira confuso, ma poi mi riconosce.
"Cheol Dan-bi?!" sussurra sorpreso. Mi guarda dalla testa ai piedi quasi spaventato, o forse affascinato?
"Cheol ma tu non sei morta???"

Ah. Ho capito.
"Sono stata in coma per anni... Ma qualche mese fa mi sono svegliata..." gli spiego stringendo le labbra. Il ragazzo, in preda ad una risata strana, mi prende le mani.
"Cosa c'è dopo? Hai visto? Cos'è la morte?" sembra esaltato, in estasi.
È la cosa più inquietante che abbia mai visto in vita mia. Deglutisco a fatica e rispondo cose a caso per non deluderlo.
"È... Strano.. Non sono andata del tutto nell'aldilà... È come se fossi stata legata al letto... Ma intorno a me nebbia e persone che mi guardavano..." ma cosa sto dicendo, spero ci creda.

Il ragazzo con gli occhi illuminati mi guarda e sorride.
"Da quanto tempo! Ahah!" dice battendo le mani "Ora devo andare... Sai, sto diventando un professore di lettere!"
Lo guardo stupita. Sì, ricordo fosse nel club di letteratura, ma credevo fosse più portato per il pianoforte. Il ragazzo mi lascia il suo numero e corre via.
È diverso da come lo ricordassi, non tanto per l'aspetto, ma per il modo di comportarsi. Prima era introverso... Adesso sembra addirittura felice di vedermi. Quante cose mi sono persa...

E quante te ne perderai

Scuoto la testa e continuo il mio cammino. Le strade sono deserte e l'aria calda brucia sulle mie spalle. L'asfalto bollente si fa sentire fin sulle punta delle ginocchia, sto davvero prendendo fuoco. Finalmente vedo la casa di Min-jung.
Arrivo alla porta e busso con moderazione. Qui apre un uomo, non molto anziano, ma nemmeno giovane. Mi guarda di rado, come se provasse disprezzo.
"Salve, questa è la casa di Min-jung?" chiedi intimorita.
L'uomo si infuria.
"CHI SEI TU?! CHE COSA VUOI?! TI PIACE PER CASO SCHERZARE?!"
Non capisco la sua reazione, ma mi sento molto in imbarazzo.
"Caro, fermati... Lei è la sorella di quel ragazzo" una donna, forse la moglie, si mette accanto all'uomo, calmandolo. Non capisco quelle parole, ma forse mi conosce.
"Perdona il suo comportamento, lei è Cheol Dan-bi, non è così?" mi chiede con un caloroso sorriso e gli occhi malinconici. Annuisco sospirando.

La donna mi fa accomodare ad un tavolo, in salotto, mente il marito si siede di fronte a me. In casa non vedo nessun altro e, forse, ho capito la situazione.
"Dan-bi, mi hanno detto che ti sei svegliata già da un po'!" inizia la donna. La guardo confusa, ma lei come lo sa???
"Ah, che maleducata! Io sono Jung Su-jin, la mamma di Min-jung... Forse non lo sai, ma dopo quel brutto incidente la mia figliola è venuta a mancare..."
Il suo sguardo e rivolto verso il basso e il suo sorriso mostra compassione. Il marito guarda altrove.
"Mi dispiace moltissimo..." cazzo.
Min-jung è... Morta... Chissà come l'avrà passata Jung-kook e, dio, io non ero lì con lui....

D'un tratto si sente il rumore di una porta aprirsi, proveniente dal corridoio. Ci giriamo tutti e tre ed un ragazzo alto, con i capelli arruffati, fa irruzione nel salotto tutto assonnato.
"Mamma buo-" Ho-seok si congela all'istante, guardandomi. Vedo la mamma fare un espressione imbarazzata.
"H-Hobi! Non ti ho... Detto che Dan-bi si è svegliata dal coma?..." balbetta la donna gesticolando. Non gli aveva detto niente.
Hobi...?

Vedo il ragazzo arrabbiarsi e venirmi in contro. Si china e inizia a scusarsi.
"Mi dispiace Dan-bi, se avessi saputo sarei venuto a trovarti tutti i giorni" ammette. Perché questa scenata? Dopo aver detto ciò mi abbraccia forte, sotto gli occhi imbarazzati dei genitori.
"Andatevene" ordina il ragazzo. I due spariscono dietro il corridoio, immediatamente.

"Ho-seok.." lo guardo stringendo le labbra "non sapevo di tua sorella.. Mi dispiace"
Il ragazzo mi guarda, sorridendo.
"La vita va avanti, Dan-bi, non preoccuparti... Piuttosto.. So di tuo fratello..." dice grattandosi la testa. Bingo.
Lui sa, probabilmente, tutto quello che voglio sapere. Il problema è che non credo di essere pronta.
"Ho-seok.. Io non so nulla di mio fratello" inizio "ho trovato sul vecchio telefono dei messaggi, ma non lo vedo dal primo giorno del mio risveglio, quando mi ha detto addio... Che cosa è successo?"

Il ragazzo si congela e rimane zitto. Guarda altrove, come se avesse detto qualcosa di troppo. Non vuole parlare.
"Ho-seok, devo saperlo, oppure farò tutto da sola... Io devo trovarlo"
"Non puoi fare le cose da sola...." ammette prendendomi la mano "Tu aiuterò, ok? Ma se dovessi essere in pericolo, giuro che te lo faccio dimenticare!"

Ci guardiamo per istanti infiniti. Non so quanto mi convenga accettare il suo aiuto, è ovvio che finirò nei guai! Però è anche vero che o lui, o niente.

"Accetto"

*
**
***
Non mi pento di nulla, ma se potessi tornare indietro avrei fatto scelte diverse.
***
**
*
______________________________________

******______________________________________

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

______________________________________

𝙏𝙝𝙚 𝙥𝙡𝙖𝙮 𝙤𝙛 𝙢𝙮 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩|| 𝙠.𝙩.𝙝. || [𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙖✓] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora