Quando mi svegliai, notai con stupore che Tom era ancora lí, accanto a me, già sveglio a guardare lo schermo del suo telefono.
Era seduto e aveva la schiena appoggiata al cuscino che a sua volta era appoggiato sul muro. I suoi capelli erano scompigliati come al solito, e i suoi occhi color nocciola erano sempre stupendi.
Mi sarei aspettato di non trovarlo, e di sentirmi dire che se n'era andato da qualche parte chissà dove, invece era là, vicino a me.
"buongiorno principessa" mi disse sorridendo quando si accorse che ero sveglio.
"dai" gli dissi ricambiando il sorriso timidamente. Non mi dava davvero fastidio sentirmi chiamare in quel modo, se era lui, andava bene.
"sei adorabile quando dormi" ridacchió.
"da quanto mi stavi guardando?" gli chiesi arrossendo.
"non molto. Avevo intenzione di fare una cosa appena mi sarei svegliato"
"che cosa?"
"cercare qualche collana su internet, guarda"
Mi mostró il cellulare, dove sullo schermo apparivano varie collane e bracciali offerte dal sito di un negozio che si trovava in centro. Aveva degli articoli molto belli, ma anche notevolmente costosi.
"belli" commentai semplicemente.
"quale ti piace di piú?"
"mmh.... forse questa" gli risposi indicando la foto di una catenella con un ciondolo a forma di chiave.
"carina" disse lui "la terró in considerazione. Andiamo in cucina?"
"sí andiamo"
Ci alzammo e andammo nella cucina, dove vi trovammo Dakota e Ethan che bevevano una tazza di latte chiaccherando allegramente di qualcosa che non riuscii a capire, Alex che si sistemava la giacca sulle spalle e George, che teneva in una mano una tazzina di caffè e nell'altra il telefono che accese sbadigliando.
"giorno" ci disse seccato.
"giorno George" disse Tom.
"che hai?" gli domandai avvicinandomi a lui.
"stasera ci sarà il compleanno di un amico di Alex e hanno organizzato la festa a casa nostra" disse alzando gli occhi al cielo.
"e ce lo dice soltanto ora?" esclamò Tom, sgranando gli occhi.
"cosí pare" rispose il mio amico rassegnato bevendo un sorso della bevanda.
"che palle, un'altra festa qui Alex?" gli domandó alzando la voce affinchè dall'ingresso lui lo sentisse.
"sí" rispose "avevamo deciso di farla a casa di un'altro mio amico, ma per colpa della sua ragazza si fa qui"
"ok" disse Tom sospirando e alzando le spalle.
"Dakota e Ethan sono contenti, a loro piacciono i compleanni"
"quei due sono sempre fottutamente felici" disse, come se li stesse quasi disprezzando.
"hey, calmati"
"sono calmo. Vado a vestirmi, ho promesso a Lucy che oggi saremmo andati a scuola insieme" disse infine per poi andarsene in camera.
Sapevo che Lucy era una sua amica, e che avevano dormito una notte insieme, e che quel giorno si sarebbero visti.
A scuola.
Come dei semplici compagni di classe.
Tutto questo mi mandava in crisi. Forse ero.... beh ecco..... forse ero un po' geloso che Tom passasse del tempo con altre ragazze. Ma perchè lo ero? Mi aspettavo davvero che uno bello come lui non avesse molte amiche con cui uscire?
Ma che cosa mi era saltato in testa?! Mica poteva stare tutto il tempo a girarmi intorno, e poi aveva già saltato qualche giorno di lezioni, era anche meglio che ritornasse a studiare. George mi aveva detto che frequentava un istituto tecnico vicino al centro della città.
"a cosa stai pensando?"
Mi chiese, mentre sorseggiava tranquillamente il caffè dalla sua tazzina, riportandomi alla realtà.
"io? ehm... niente" balbettai.
"fissavi la mia tazzina di caffè"
"i-io stavo..... solo...." cercai di farmi venire in mente una scusa plausibile, ma alla fine non mi venne in mente nulla.
"se ne vuoi un po' la caffettiera è proprio lí" disse indicandomi la caffettiera appoggiata sul fornello.
"no no, grazie"
"mh, ok come vuoi"
Sentimmo Alex salutare Dakota e Ethan dal salotto per poi uscire sbattendo la porta.
"come mai oggi non sei venuto a buttarmi giù dal letto?" dissi sorridendogli.
"lo sai perchè" rispose facendo finta di essersi arrabbiato.
"no, non lo so" gli dissi con finta ingenuità. In realtà sapevo bene perchè non si era fatto vivo.
"cretino. Tom mi avrebbe ucciso, e lo sai"
Ridacchiai. "Sarebbe stata una scena piuttosto comica"
"Non è vero"
"Ma sí, tu che scappi da Tom in preda al panico mentre lui ti rincorre per tutta la casa tirandoti cuscinate"
"È perché dovrei essere io quello che scappa?"
"Perché sei tu"
"Cretino" mi disse lui, dandomi una leggera pacca sul braccio.
Ci preparammo e uscimmo per andare a scuola. Anche Tom uscí con noi, ma poi proseguí nella direzione opposta.
Rimasi deluso, anche se sapevo già che sarebbe andata a finire cosí. Speravo solo che facesse almeno un pezzo di strada con noi, ma le solite battute squallide di George bastarono a farmi tornare il buon umore.
"ne ho un'altra" mi disse mentre camminavamo lungo il vialetto fianco a fianco con gli zaini pesanti sulle spalle.
"ti prego non dirla" gli risposi alzando gli occhi al cielo.
"sai qual è il colmo per due scheletri?"
"no"
"essere amici per la pelle" rispose sorridendo come se avesse appena detto la cosa piú divertente al mondo.
"dopo questa puoi anche non considerarti piú il mio migliore amico"
"dai, faceva ridere"
"si certo, come no" gli dissi sarcastico.
Nel frattempo arrivammo davanti al cancello, dove vi erano già tutti i gruppetti di studenti che si formavano solitamente.
Fred era all'angolo da solo, e lo raggiungemmo subito.
"ciao Fred" lo salutó George.
"ciao" ci disse con un tono meno allegro del solito.
"come mai quella faccia?"
"Sally non mi calcola, e Alice mi evita"
"Sally non era la tipa che ti piaceva?"
"sí, è una grandissima stronza, si comporta come se non fossi alla sua altezza"
"lasciala stare, non ti perdi niente"
"Se lo dici tu"
"piuttosto, come mai Alice ti evita?"
"boh" rispose alzando le spalle.
"forse dovresti parlarle" gli suggerii io.
"perchè?"
"aspetta sicuramente che sia tu a fare il primo passo"
"che palle"
"Isak ha ragione" concordó George "stasera a casa mia c'è una festa, invitala e parlate lí, potrebbe essere un'occasione"
Fred sospiró.
"va bene, ci proveró" disse infine.
Alice e Fred erano sempre stati due opposti, litigavano spesso ma alla fine tornavano sempre buoni amici. Molto probabilmente erano destinati ad essere qualcosa di piú, ma la loro testardaggine li portava ad allontanarsi l'uno dall'altro.
La campanella suonó e noi entrammo a scuola. Per tutta la mattinata, non feci altro che pensare a Tom e a mia madre.
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PICCOLO TULIPANO🔐❤️
Short StoryLa madre di Isak, un ragazzo dai capelli biondo platino timido e introverso, subisce un incidente e lui è costretto a sistemarsi in una confraternita insieme al suo migliore amico George. Qui, divide la stanza con Tom, un ragazzo a modo suo misterio...