(Capitolo bozza, subirà importanti rivisitazioni)
Fiorenza (Firenze), 1488
La grotta dove Erdie riposava restò pressoché inviolata per quasi un millennio. La vampira attendeva solo del sangue fresco per essere svegliata.
Due uomini entrarono in quel luogo isolato, lottando tra loro per motivi che nessuno mai avrebbe scoperto; e uno di loro morì, velocemente, cadendo in ginocchio.
Quando l'assassinio fu compiuto, il sangue della vittima si sparse, penetrando sotto la roccia fino a gocciolare nell'antico lago scarlatto dimenticato.L'odore del sangue fresco la destò conducendo le sue dita sulla superficie del coperchio che tremò al suo tocco.
L'assassino si voltò al suono della grande pietra che strideva al centro della piccola grotta e la vide muoversi leggermente. Indietreggiò spaventato, ma ancora incapace di scappare. Quel grande coperchio tremò nuovamente spostandosi di lato e investendo il cadavere dell'uomo ucciso, triturandolo.
Dall'abisso appena riesumato uscì una mano completamente ricoperta di sangue, poi un braccio e infine la testa di Erdie coperta da uno spesso strato di sangue che la ricopriva come un sudario.
Tra le sue zanne i suoi primi respiri sibilavano spaventosamente. L'uomo restò pietrificato, incastrato nel potere strusciante della vampira che gli incatenò la mente spegnendo il suo controllo.
Come il mostro di una laguna, la vampira riemerse dalla sua tomba ancora ricolma di sangue, strisciò fuori dalla buca e si rimise in piedi barcollando.
L'uomo restò fermo finché la vampira con la sola forza del pensiero non lo costrinse a inginocchiarsi. Nonostante quella posizione lui sembrava poco più basso di lei. Non era abituata a uomini così alti, nell'epoca in cui lei si era addormentata l'umanità aveva una media d'altezza molto inferiore.
Presa dalla foga della fame Erdie, gli storse il collo mettendo in mostra la gola chiara e muscolosa. Senza pensarci ancora l'addentò, inebriata dal sangue che le veniva sparato in bocca.
Sangue fresco scendeva nella sua gola secca dopo un millennio e questo, lentamente, le restituì la sanità mentale.
Si staccò dal cadavere dopo alcuni minuti, lasciando l'uomo morto a terra e completamente dissanguato.
La luce della luna illuminava appena la caverna e il sentiero che portava ad essa. Cercò di capire in che epoca si fosse svegliata.
Ricordava che la voce scrosciante del fiume era udibile dalla piccola caverna dove lei si era rinchiusa per riposare, mentre in quel momento sembrava molto lontano. Il fiume doveva aver avuto moltissimo tempo per cambiare il suo corso.
L'uomo che aveva sotto di sé indossava degli abiti che lo ricoprivano interamente, dalle tonalità verdi e nere. Non ne aveva mai visti di simili nonostante avesse attraversato con suo padre quasi tutto il mondo.
Doveva aver dormito per molto tempo.
L'abito di lino bianco che indossava le aderiva al corpo come una seconda pelle irrigidita dal sangue raggrumato; doveva lavarsi.
Si trasformò in una colomba e volò via seguendo la voce del fiume lontano. Ormai non temeva più i corsi d'acqua.
Le acque inscurite della notte erano fresche e accoglienti e in poco tempo riuscì a togliersi tutto il sangue di dosso.
Aveva quasi finito quando dal cielo sparirono le stelle e il blu profondo della volta celeste iniziò a diventare indaco, segno che presto il sole sarebbe spuntato inesorabile, uccidendola.
Non credeva fosse così tardi, si guardò intorno e non vide che alberi e un agglomerato di mura e case lontane, come dei sassolini rettangolari attorno ad un'immensa cupola appuntita. Ed erano troppo lontane perché le raggiungesse in tempo.
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✵Fiore d'inverno, cristallo grezzo
VampireTratto dal libro: "La vista di tutto quel sangue lo sconvolse. Si inginocchiò all'altezza della ragazza, le scrutò gli occhi vuoti, le labbra aride dischiuse e immobili. Si accorse subito che davanti a sé vi era Erdie. «Dov'è Mine? » le domandò sper...