Daniele guardava incantato lo spirito che aveva di fronte.
La pelle eterica della ragazza era pallida, priva dei tratti egiziani della terra da cui doveva provenire.
E i capelli, dovevano essere stati morbidissimi, di un castano ramato che brillava di luce propria.«Dove mi trovo?» domandò lo spirito. Daniele fece caso solo in quel momento che la ragazza parlava in lingua atlantidea. Come poteva conoscerla pur trattandosi di qualcuno morto quattromila anni prima?
«Nel mio laboratorio... Mineptah» pronunciare quel nome lo fece sentire strano, catapultato improvvisamente in una situazione familiare.
Mineptah intanto si guardava attorno incuriosita, studiando quel mondo alieno così lontano dal suo. L'essere tornata sul piano umano le aveva provocato una strana pesantezza al cuore.
Era come essere tornata in vita, ma a metà.Tuttavia, ciò che lasciava sbigottito lo spirito, era la somiglianza che univa quel ragazzo pallido e dagli abiti strani a Lui.
Quel Lui che non ebbe neanche il tempo di salutare né in vita, né in morte.
La loro carnagione era diversa, anche il loro viso in realtà, eppure gli occhi erano gli stessi. Il modo di guardarla era lo stesso.«Hapy...» si lasciò sfuggire lei, in un piccolo sussurro di speranza.
«Prego? Non conosco questo termine...»
«Forse è solo la mia immaginazione, vi avevo scambiato per qualcuno... Non siamo più nella mia terra immagino. E neanche nel mio tempo» parlò l'altra con rammarico.
«Immagino di no, però questo diventerà il tuo nuovo mondo. Vostra sorella mi ha chiesto di dar vita ad un vampiro originario... Perdonatemi, forse non conoscere noi non morti...»Mineptah tacque fingendo di non sapere. Lasciò che il ragazzo, l'alchimista, le raccontasse ogni cosa.
Il mondo era completamente cambiato dall'ultima volta che lo aveva visto.
Eppure... Eppure era certa di qualcosa. Era sicura che quelle non potevano essere tutte coincidenze.«Capisco» disse lo spirito non appena Daniele ebbe terminato il suo racconto. «Perciò mia sorella si è fatta divorare dalla voglia di vendicarsi».
Mineptah sorrise. Nonostante sua sorella Erdie non poteva ricordare, ricordare nulla della verità, era giunta allo stesso finale. Voler uccidere Naram... Perché, a discapito di tutto. Quel mostro era ancora vivo e rispettato come un dio.
«Esattamente e non vede altro se non quello».
«E la sua vendetta non deve essere fermata. Erdie non deve sapere che io sono tornata o questo la farebbe desistere. Naram deve morire».Le parole dello spirito lasciarono perplesso il vampiro. «Perciò voi conoscete cose che...»
Mineptah si accorse troppo tardi di aver parlato senza riflettere. Solo con poche persone la sua guardia si abbassava, e tra queste persone c'era anche Lui.
Non poteva essere solo una sensazione infondata, il suo cuore, se pur eterico, non poteva sbagliarsi.«Conosco tante cose, scusa se ti ho ingannato. Ti chiedo perdono.
«Ora però, è importante che tu riesca a ridarmi un corpo fisico».Daniele era sempre più confuso. Non riusciva a comprendere bene le intenzioni di Mineptah, eppure... Sentiva perfettamente di potersi fidare. Averla vicino acquietava il suo cuore.
«Non so ancora come legare il tuo spirito al corpo, sto finendo di studiarne il modo».
La ragazza sorrise. Quell'alchimista aveva la sua stessa determinazione. Più lo osservava, più si assomigliavano.
***
Daniele si rimise subito al lavoro, nonostante la presenza di Mineptah lo distraesse.
Era stato accanto a molte donne, eppure nessuna gli aveva fatto lo stesso effetto di quella donna. Perfino Isabella gli aveva lasciato quel barlume di indecisione e di amaro in bocca.
Guardò per un attimo lo spirito di quella ragazza, elegantemente seduta su una sedia, rivolta verso l'unica finestra di quel laboratorio in penombra.
Era bellissima.Mineptah restò in silenzio a guardare la Luna. In quel mondo dove era stata confinata, quelle bellezze terrene le erano negate. Non che le importasse in quel momento, aveva ben più grandi rimpianti. E tra essi, Hapy.
Il suo Hapy.Nel cielo le stelle brillavano come quel giorno, erano le stesse che osservarono inermi l'ultima volta che si erano visti.
A quel ricordo le scese una lacrima.Era l'ultima notte di Heru-Renpet, o festeggiamenti che il popolo del Nilo dedicava al suo fiume sacro per inaugurare le fertili piene.
Lei, Erdie e suo padre Imhotep erano a capo del corteo a Za'Net come ogni anno.
Però, quell'anno era diverso. Terminati i doveri religiosi, c'era Hapy ad attenderla.Hapy, con quegli occhi simili ad un dio, il corpo possente e dorato...
Si erano visti al vecchio pozzo, si erano amati appena, lievemente, quasi per paura che un solo fiato rompesse quella concessione.E tutto questo finché suo padre Imhotep non li aveva trovati.
Un enorme disonore per la sua famiglia, così vicina alla grande maestà d'Egitto: la figlia del gran visir tra le braccia di un contadino.E tutto si era infranto.
Mineptah, con occhi ancora lucidi, guardò l'alchimista vampiro affaccendarsi fra fogli e pietre.
Che gli spiriti avessero ascoltato quel dolore?
Il suo cuore continuava a ripetersi che non poteva essere una coincidenza, perché nulla, da quando aveva memoria, era stata una coincidenza.Ma come fare per scoprirlo? L'alchimista non aveva memoria. E non poteva biasimarlo, la reincarnazione cancellava quasi totalmente il ricordo della vita passata.
Però il suo cuore avrebbe certamente ricordato con il tempo.~~~~~~Note autore~~~~
Probabilmente a qualcuno verrà in mente un quesito particolare: come poteva un'antica egiziana avere la pelle candida?
Leggendo il libro "scoperte archeologiche non autorizzate" di Marco Pizzuti, è illustrato come i Faraoni e le loro spose (quelle di cui è stato estratto il dna) possedessero il gruppo sanguigno A, tipico dell'etnia caucasica. A Londra è esposta perfino una mummia del 3300 a.C. dai capelli naturalmente rossi.
Senza contare poi vai dipinti antichi che ritraevano i re con occhi azzurri e capelli biondi.
Detto questo, un personaggio dai tratti caucasici non è assolutamente fuori contesto storico.Ok, magari non importava a nessuno, però mi piacerebbe conoscere la vostra idea!
STAI LEGGENDO
✵Fiore d'inverno, cristallo grezzo
WampiryTratto dal libro: "La vista di tutto quel sangue lo sconvolse. Si inginocchiò all'altezza della ragazza, le scrutò gli occhi vuoti, le labbra aride dischiuse e immobili. Si accorse subito che davanti a sé vi era Erdie. «Dov'è Mine? » le domandò sper...