12~°°°Come ama un vampiro°°°

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Repubblica di Firenze, 1488

Oltre la grande villa Monticelli infervorava una terribile tempesta, piogge focose di fine estate.
Daniele non si cibava dal giorno prima, ancora così estraneo alla sua nuova natura. Aveva chiesto che gli fosse portata la cena, cinghiale e verdure cotte, sperando che questo calmasse la sua sete di sangue.
«Non preferite mangiare nel salone, Daniele?» domandò la sua balia, con quella voce premurosa che in lui aveva sempre sortito poco effetto.
«No».
L'anziana era abituata alle risposte secche del ragazzo. Lo aveva cresciuto, nonostante Donna Matilde, la madre di Daniele, aveva avuto per lui un occhio di riguardo rispetto al gemello.
«Vi siete ripreso in fretta, ne sono felicissima...»
«Questa sera preferisco non intraprendere comizi, Maria».
La donna fu accompagnata alla porta e Daniele la chiuse con forza.

In silenzio il vampiro si avvicinò al tavolo, suo fratello era seduto sulla specchiera come un felino. Lo aveva avvertito, un corpo vampirico non ha altro nutrimento che non sia il sangue, ma non lo aveva ascoltato. Daniele, in quanto alchimista, era abituato a sperimentare ogni cosa. E il sangue come unico alimento gli sembrava un limite. Un orribile limite.

«Tra pochi secondi mi darai ragione. Non possiamo mangiare nulla che non sia sangue».

Matteo aveva ragione. Un corpo vampirico non riusciva ad ingurgitare nulla di solido: non appena Daniele provò a mettere in bocca un solo pezzo di cibo, gli spasmi dei conati lo sconvolsero.
«Sei testardo proprio come nostra madre».
Stringendo i pugni sul tavolo, Daniele guardò il fratello.
«Non è colpa mia se siamo fatti così ora. Però» gli disse saltando sul tavolo e sbattendo a terra i piatti «Questa natura ci da miliardi di altre possibilità. Cose che neanche puoi immaginare».

«Non lo metto in dubbio, ma io sono molto abitudinario» gli fece notare l'altro.
I due fratelli non si conoscevano, due riflessi identici che mai si erano incontrati. Ma Matteo era intenzionato a distruggere le loro differenze, voleva avere un fratello finalmente e la determinazione lo avrebbe accontentato.
«Ti farai nuove abitudini» sussurrò poggiando la testa sulla fronte dell'altro «E queste saranno meno noiose dei tuoi libri polverosi e pozioni sulfuree».
Il vampiro trascinò suo fratello verso la finestra, spalancandola. La tempesta ululava feroce, la pioggia cadeva come una cascata e il vento strapazzava le chiome dorate dei due uomini, bagnandoli senza riuscire a spaventarli.
«Sai dove si rifugiano gli uomini e le belle donne quando fuori il tempo è così? Nelle locande... e ti assicuro, fratello, che ci sono donne belle e dalle abilità straordinarie...»

Matteo era un uomo dalla vitalità pazzesca, qualcosa di strano per un qualcuno morto alcuni mesi prima. Daniele lo guardava rapito, ammaliato dal quel modo autorevole di comportarsi.
Portarlo in una locanda, fargli avere contatti profondi con delle donne... Mai aveva pensato che proposte simili lo avrebbero allettato.

I due vampiri indossarono dei mantelli ed uscirono. Pioggia e vento non sembravano sortire alcun effetto su Daniele, la cui agilità innaturale restava intatta. Non aveva mai sentito il suo corpo così resistente, così veloce e cosi pronto ad esaudire ogni movimento.
Saltavano da un ramo all'altro, correndo su muretti e su strade inondate di acqua.

«Siamo arrivati...».
La taverna era vicino il ponte principale di Firenze, era passato da lì chissà quante volte quando era umano, e non aveva mai notato quel posto.

Matteo aprì il portone zuppo di acqua che stridette ed entrò seguito da Daniele. La musica e la puzza di alcol appestavano il luogo, le candele e le lanterne tremavano per gli spifferi d'aria che entravano dalle finestre fatiscenti. Tuttavia non sembrava importare a nessuno, né del luogo precario dove la pioggia si stava abbattendo, né alle risse che scoppiavano e finivano come lampi. «Non è male come posto in realtà» lo rassicurò Matteo.
«Non pensavo che avrei mai varcato la soglia di un posto simile...».
«Dai, dai...».

✵Fiore d'inverno, cristallo grezzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora