Il primo giorno di scuola

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"Wendy, tesoro svegliati"
La madre la stava scrollando per le spalle, Wendy aprì gli occhi, era seduta sulle scale con la testa tra le ginocchia. Fece per alzarsi, ma Amy la spinse a terra, salendo gli scalini.
"Ehy, attenta" le urlò contro Wndy tirandosi in piedi
" Ops, c'era un sacco della spazzatura. Non l'ho proprio visto, scusami perdente!" commentò Amy andando in camera sua
"Lasciala perdere, fidati è meglio!" le consigliò la madre poggiandole una mano sulla spalla destra
"Come è andato il giro? Hai incontrato qualche ragazza?"
Wendy sorrise, pensando all'incontro con il bellissimo ragazzo biondo
"No nessuno, solo un mucchio di adulti noiosi indaffarati nel lavoro" mentì Wendy
La madre annuì, Wendy sorrise e salì al piano di sopra. Trovò finalmente la sua camera, era posizionata a destra del bagno e davanti c'era la camera di Amy. Vi entropia e ne rimase sbalordita. Era già stata tutta pulita da cima a fondo, le mitiche tendine rosa perlate decoravano le finestre, il pavimento di linoleum scricchiolava ai suoi passi, il letto a piazza era colmo di cuscini e il piccolo peluche di giraffa, la signora Matilda, sovrastava sopra un cuscino rosa.
"Che vuoi, pulce?" domandò Amh entrando nella camera
"Stavo solo guardando" commentò Wendy
Amy la fissò annoiata, la spinse via e chiuse la porta, Wendy sbuffò ed entrò nella sua stanza, si buttò sul letto e si addormentò: domani sarebbe stato il suo primo giorno di scuola, magari avrebbe rivisto il bellissimo ragazzo biondo!

"Ragazze svegliatevi, sono le sette e quaranta!"
L'urlo della madre svegliò Wendy che era assorta nei suoi pensieri. Si alzò, andò in bagno, poi scese in cucina; suo padre stava bevendo il caffè leggendo le notizie sul News, sua madre stava cucinando dei pancakes, mentre Amy inzuppava una brioche nel latte ancora addormentata. Si sedette affianco al padre e prese un bicchiere versando i poi il latte.
"Dormito bene tesoro?" le domandò allungandogli un buffetto
"Si grazie papà" rispose con gentilezza Wendy
"Ecco tesoro, tieni" la madre le porse il piatto con i due pancakes
Wendy lì divorò con voracità, poi si pulì il muso e prese lo zaino appoggiato sul divano.
"Buon primo giorno ragazze!" salutò la mamma salendo poi al piano di sopra con uno straccio in mano
Il padre chiuse e ripose il News, poi spinse Amy verso la porta e gli diede lo zaino, salutò le figlie e chiuse la porta.
"Che stress la scuola. Stavo dormendo così bene, prima che mamma mi svegliasse!" si lamentò Amy, strofinandosi gli occhi
Wendy annuì fissando il marciapiede colmo di foglie; l'autunno era oramai alle porte!
Arrivarono davanti alla scuola in pochi minuti, Wendy fece per entrare, ma Amy la bloccò.
"Stai attenta alle snob, sono ragazze perfide alle medie, e miraccomando fatti valere sorellina!" le consigliò la sorella mettendosi in bocca una gomma da masticare
"Posso avere una gomma da masticare?" domandò Wendy ignorando il suo consiglio
"Hai capito cosa ho detto, spazzatura?"
"Si,ho capito. Non devo farmi sottomettere dalle snob della scuola!"
"Bene"
"Ora mi dai una gomma?"
"Solo se dici che sono la creatura più fantastica del mondo!" disse Amy pavoneggiandosi con le mani
"D'accordo!" sbuffò Wendy "sei la più bella e fantastica del mondo"
"Oh grazie sorellina ma lo sapevo già"
"Ora posso una-"
"Devo proprio andare ora. Ciaoo"
Amy corse via con la gonna svolazzante. Emise una sonora, ma stridula risatina, poi entrò nel giardino delle superiori.
"Accidenti! Me l'ha fatta un'altra volta!"
Wendy abbozzò un sorriso, poi entrò nell edificio.

"Lei è Wendy Glassman, ragazzi. È arrivata a Derry proprio ieri pomeriggio, conosce ben poco della città, chi si offre a fargli un piccolo tour dopo la scuola?" domandò la signora Herriett, l'insegnante di lettere
I ragazzi in classe si scambiarono piccole occhiate sgomente, Wndy evitava di incrociare i loro sguardi, sebbene fosse molto attratta da due ragazzini che giocavano in ultima fila; uno portava gli occhiali, i lunghi capelli ricci sul viso, indossava una camicia a fiori, l'altro aveva capelli lisci e castani, grandi occhi color nocciola, indossava una maglietta rossa. Si tiravano gomitate e calci alle ginocchia. Wendy abbozzò un sorrisetto.
"Kaspbrack, Tozier!" li chiamò la Prof "dopo la scuola farete fare il tour alla signorina Glassman"
"Possiamo anche comprarle un gelato alla nocciola e fiordilatte?" domandò il ricciolino
"Lo faremo con piacere, signora Herriett" intervenne l'altro ragazzino tirando una gomitata all'amico allo stomaco.
La signora Herriett annuì, poi si sedette, lasciando Wendy in piedi davanti a tutti.
"Siediti pure, mia cara"
Wndy girò per la classe imbarazzata; in prima e seconda fila c'erano due posti liberi, ma vennero coperti dalle giacche, così la ragazza finì per sedersi in ultima fila, in un banco, sola soletta.
"La nuova ragazza mi fa abbastanza pena" disse Richie fissandola
"Oh andiamo Rich non fissarla così a lungo, oppure se ne accorgerà Miss Herriett" lo sgridò Eddie
"Ma se quella vecchia non ci vede a un palmo dal naso,Eds" commentò Richie
Poi prese una penna blu e un fogliettino, ci scrisse sopra una frase, appallottolò il foglio, poi lo lanciò a Wendy.
"Che cosa le hai scritto?" domandò Eddie curioso
"Qualcosa che la renderà felice" rispose semplicemente Richie con un sorriso

"I tuoi occhi sono come oceani immensi
rischio di annegarci dentro
Ciao sono Rich Tozier. Benvenuta :)"
Wendy sorrise alla vista di quella piccola poesiola. Si portò il foglio al petto, poi guardò il ragazzo con gli occhiali che le rivolse un mini inchino sotto lo sguardo del suo amico.
"Grazie!" sussurrò Wendy
"Prego" replicò Richie
"Signorino Tozier non le interessa la lezione forse?" domandò la signora Herriett incrociando le braccia
"Come scusi." chiese Richie perplesso
"Vada alla lavagna,Tozier"
"Ci posso andare io, prof?" domandò Wendy alzando una mano
La prof fissò prima lei, poi Richie, infine annuì. Wendy ammiccò l'occhio verso Richie, poi si mise davanti alla lavagna e spiegò la lezione appena raccontata dalla prof. Richie la ascoltò segnandosi gli appunti sul quaderno, mentre Eddie la fissava sognante; si accorse solo in quel momento di quanto belli e splendenti fossero i biondi capelli, gli occhi di un azzurro così intenso che sembrava una distesa di acqua. Emise un sospiro trasognato rimanendo a fissarla per tutta la lezione.

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