La droga

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Giorgia guardò il cugino duramente, poi si scostò da lui.

"Che c'è non ti sono mancato?" la innervosì avvicinandosi

"Non ti avvicinare" disse lei, indietreggiando

Per sua sfortuna Peter seguito da un altro ragazzo, la bloccarono, prendendola per i polsi. Si dimenò, ma niente da fare; avevano una stretta di ghiaccio. Moose a pochi centimetri da lei, allungò una mano, posandogliela sulla guancia, puntando poi i suoi occhi in quelli della cugina: aveva uno sguardo duro, ma sotto quel velo c'era uno sguardo impaurito. Giorgia conosceva Moose da tanto, per capire che l'avrebbe stuprata in ogni momento, contando anche quello.

"Non ti sono mancato" ripeté prendendole il mento

"nemmeno un po'" rispose lei sputandogli in un occhio

Indietreggiò, si asciugò il viso poi emise una risatina, per poi tornare con lo sguardo sulla cugina.

"Papà sarà felice di sapere che sei tornata"

Un'espressione preoccupata rimpiazzò quello precedente, la bocca si incurvò ai lati, gli occhi si aprirono del tutto, mostrando le fredde iridi grigie, il labbro inferiore tremolava leggermente.

"è l'unica casa che hai" le ricordò il cugino "tua madre oramai è passata a miglior vita!"

"Cosa?" domandò dimenandosi "no......non è possibile"

"Oh si invece" ridacchiò lui saltellando da un piede all'altro "qualche anno fa, un ictus, è stato indolore"

La ragazza cadde in ginocchio, i due ragazzi si affiancarono a Moose e la osservarono piangere.

"Andiamo ragazzi, devo dare la notizia a mio padre!"

Detto questo si incamminarono, spalleggiandosi tra di loro, Giorgia si rialzò, tirò su con il naso e li richiamò.

"Quell'uomo è malato, non resterò con lui!"

"è un ottimo padre e se fa quel che fa, lo fa per un motivo"

Detto questo corse via con gli amici, lasciando la ragazza ferma a riflettere

Wendy percorse Center Street, in cerca di Richie, dopo che Beverly gli aveva rifilato uno schiaffo in piena guancia era scappato e nessuno lo aveva visto.

"Potrebbe essere al Arcade" pensò, aumentando di velocità

Arrivata davanti all'edificio, mise una mano sulla maniglia antipanico e aprì; vide decine di ragazzi che giocavano ai vari giochi, imprecando e ridendo. D'un tratto si scontrò con qualcuno cadendo a terra.

"Scusa...non ti avevo vista" si scuso porgendole la mano

L'accettò e si alzò, guardò poi il ragazzo e sussultò; era il cugino di Henry, quello che aveva incontrato al club dei drogati.

"Tu!" disse spaventata

"Io!" rispose lui, porgendole nuovamente la mano "sono Connor"

"Wendy" rispose lei stringendola "hai per caso visto Richie?"

"Oggi non è venuto; è insolito viene ogni pomeriggio a fare una partita" rispose lui con un velo di tristezza negli occhi

"Siete amici?

"Io e Tozier?" fece una risatina nervosa "non sono amico delle checche" tirò un sospiro "anche se Henry dice che non è così male"

"Già! È forte!" confermò lei "torno a cercarlo, beh ci vediamo!"

Fece per andare, ma il ragazzo la richiamò.

"Posso aiutarti a cercarlo" chiese passandosi una mano tra i ricci

Misteri a DerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora