2.

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"Caffè vieni da papà"

Fred prese il suo cappuccino dalla macchinetta come un bambino felice e impaziente ne bevve un sorso, scottandosi ovviamente la lingua.
Anche Sam attendeva la sua dose quotidiana di caffeina quella mattina, ne aveva bisogno se voleva avere qualche speranza di sopravvivere alla giornata.
A differenza dell'amico che abitava a pochi passi dall'università, Samantha prendeva il treno da un paese ben più lontano, il che voleva dire sveglia alle 5 per la maggior parte dei giorni.
Un vero inferno, soprattutto d'inverno.
Spesso era ospitata dalla famiglia di Fred che era diventata un po' anche la sua. Poter dormire quelle due ore in più la mattina spesso faceva davvero la differenza.

I genitori di Fred non si erano mai interrogati sulla natura della loro relazione, ma essendo l'omosessualità del ragazzo ancora un segreto per loro, di sicuro potevano essere benissimo scambiati per una coppietta felice e questo li divertiva molto.

Imparando dagli errori di Fred, Samantha attese pazientemente che la bevanda si raffreddasse. Era bollente persino da tenere in mano, come aveva potuto l'amico buttarla giù e vantare ancora di avere un esofago?

Assonnata e immersa fra i suoi pensieri, Sam ruppe il silenzio.

"Hai terminato la tua parte per l'approfondimento di gruppo?" chiese dando per scontata la positività della risposta.

"Quale intendi?" Fred la guardò confuso, forse ancora troppo assonnato per connettere.

Sam sbiancò leggermente cercando di non darlo troppo a vedere. Fred amava prenderla in giro, sperò tanto questa fosse una di quelle volte in cui lui era troppo serio e lei troppo credulona.
Si schiarì leggermente la voce per soffocare quel piccolo senso di panico sul nascere. Sam era una secchiona, il suo bisogno di avere tutto sotto controllo spesso era troppo grande e non ne andava molto fiera.

"L'approfondimento...sulla schizofrenia" disse con tono che sottolineava l'ovvietà di quelle parole.

In tutta risposta Fred sgranò gli occhi e in quel momento Sam capì che non la stava prendendo in giro, se n'era completamente scordato.

"Ohhh..aah.. quell'...approfondimento.." ridacchiò lui, grattandosi la testa con fare colpevole.

Come aveva potuto dimenticarsene?? Sam gli aveva passato tanto di quel materiale su Dropbox da far invidia ad una laureando..

"Ok, non importa." Respirò per tranquillizzarsi e pensando ad un modo per arginare il problema.

"Fermiamoci in biblioteca, abbiamo un po' di tempo prima della lezione.." disse lei con aria seria, aveva tutta l'intenzione di presentare un compito ben fatto e niente glielo avrebbe impedito.

"Scusa Sam... non so come ho fatto a dimenticarmi." mugugnò il ragazzo sentendosi in colpa da morire. Trovò conforto negli occhi freddi ma dolci dell'amica. Quel blu avrebbe gelato chiunque, ma non lui, a lui avrebbero perdonato qualunque cosa.

"Non fa niente dai, mi offrirai una cena al sushi!" lo rassicurò lei

"Coraggio andiamo, la sua lezione è a mezzogiorno." Incoraggiò il ragazzo iniziando a raccogliere le sue cose.

Giusto...la sua lezione.

Erano passate già tre settimane da quando Jane Shawn era comparsa in quell' aula.
Aula che ora aveva un'aria diversa, un' essenza diversa si può dire. Sam era da sempre abituata a sedere in primo banco, nonostante le proteste di Fred lei doveva assistere alle lezioni attivamente e insomma, comportarsi da secchiona. Quando c'era Jane però, stare in primo banco non le riusciva, non le veniva naturale. L'insegnante era brava, forse anche troppo per la sua età, motivo in più per stare in primo banco ad ascoltare forse ma.. qualcosa non andava e Sam non riusciva a stare attenta durante le sue lezioni. Inutile dire che questo la infastidiva parecchio.
Jane incarnava alla perfezione il tipo di donna che sarebbe voluta diventare: capace, di successo, stramaledettamente intelligente. Tutta quella perfezione la metteva in forte soggezione, ecco perchè preferiva nascondersi fra le ultime file, ascoltando con massima discrezione, lontano da quegli occhi verdi e indagatori.

I due ragazzi si affrettarono a raccogliere le loro cose dalla sala relax per avviarsi verso la biblioteca. Sam stava già organizzando nei minimi dettagli le prossime due ore e mezzo al fine di preparare un lavoro ben fatto da presentare a lezione. Fortunatamente il lavoro che avrebbe dovuto fare Fred era abbastanza marginale, nulla che non sarebbe riuscita a recuperare in poco tempo. Immersa nelle sue macchinazioni per poco non colpì qualcosa o qualcuno, sbucato all'improvviso da dietro un angolo del corridoio. La figura riuscì prontamente a schivare lo scontro in uno scatto quasi di fortuna. Fu questione di pochi secondi, Jane superò a passo svelto i due ragazzi facendo risuonare il suono dei tacchi allontanandosi. Sam sentì il suo profumo sfiorarle la guancia e si voltò leggermente con la testa, un po' per accertarsi di non aver colpito nessuno, un po' per istinto. La seguì con lo sguardo, non riuscendo a fare il contrario e incrociò lo sguardo della donna che si era chiaramente accorta della presenza di qualcuno.

Samantha fu colta in fallo, palesemente rivolta nella sua direzione a fissare per nessun motivo valido. Si sentì in tremendo imbarazzo.
Gli occhi verdi di Jane la scrutarono per qualche istante. La ragazza colse un piccolo sorriso sulle sue labbra, arricciate in un movimento così incredibilmente seducente da lasciarla lì, immobile come un'ebete.

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora