13.

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Jane sfiorò le labbra di Sam con le sue, o forse fu il contrario. Delicati movimenti chiedevano il permesso reciproco in questa folle pazzia.

Molte volte Sam aveva immaginato questa scena nella sua testa, mille volte l'aveva sognata, e ora che la stava vivendo quasi non sapeva cosa fare, dove mettere le mani..letteralmente. Il sapore che tanto aveva immaginato chiedendosi come fosse, ora le stava invadendo la bocca prepotente e sicuro. Poco spazio ai pensieri per vagare, le mani di Jane che esploravano il suo corpo erano l'unica informazione sicura che le serviva in quel momento per avere il permesso di fare lo stesso.

Attraverso quella vestaglia Sam poteva sentire la pelle nuda della donna e arrossì scoprendo a poco a poco qualche centimetro di pelle sulle spalle.

Jane ovviamente notò quell'imbarazzo e fissando i suoi occhi verdi in quelli della ragazza le prese le mani.
Con delicatezza ne accompagnò i movimenti sul suo corpo, voleva essere toccata.

Quando le mani di entrambe raggiunsero il petto di Jane a Sam mancò per un attimo il respiro.
Non era certo il primo corpo di donna che toccava, eppure si sentiva una completa imbecille, una ragazzina alle prime armi che non sapeva dove mettere le mani.
Jane la guardava divertita e lusingata allo stesso tempo da quelle reazioni. Ringraziò se stessa per essere più abile nel mascherare le sue emozioni.
Nel luogo dove stavano andando non c'era strada per il ritorno e lei lo sapeva. Riflettè un secondo, voleva davvero andare fino in fondo? C'era così tanto in gioco..
Temporeggiò leggermente osservando la ragazza di fronte a lei in tutto il suo rossore, le labbra gonfie e umide dei suoi baci.

Sapeva, conosceva tutti i rischi.. non poteva dare la colpa all'alcol, non era poi così ubriaca.

Catturò nuovamente quelle labbra, e lasciò che le mani di Samantha vagassero sul suo corpo, ora più libere e sicure.

Sam poteva sentire i capezzoli di Jane indurirsi sotto la vestaglia che ancora la copriva malamente. Le loro labbra non riuscivano più ad incastrarsi per la troppa foga.
Bisognosa d'aria Sam si staccò per scendere a baciare il collo di Jane, i cui ansimi sembravano la chiave giusta per accenderla ed alimentarla. Le afferrò un seno con la mano e torturò per un attimo il capezzolo sotto i gemiti soffocati della più grande. Prima che riuscisse a raggiungerlo con la bocca, la donna si staccò da lei per alzarsi in piedi. Era leggermente in affanno, la vestaglia ormai la copriva solo per metà.

Sam la guardò confusa, perchè l'aveva interrotta? Aveva forse cambiato idea?

I suoi timori ebbero vita breve perchè Jane, ricomponendosi in un attimo le sorrise e la invitò a seguirla prendendole la mano.

"Vieni.."

Sam si perse per un istante in quel viso arrossato contornato di lentiggini perfette, gli occhi verdi luccicavano come diamanti di una luce nuova.

Tornò in sé quando Jane sparì dietro alla porta della sua camera da letto. Sam la seguì, temporeggiando sulla porta, non era mai entrata nella sua stanza, si era sempre domandata come potesse essere.

La donna la invitò ad entrare, nuovamente. La guardava intensamente, carica di desiderio e con movimenti lenti si lasciò cadere sul letto con quello sguardo che non ammetteva fraintendimenti.
Abbandonando l'insicurezza fuori dalla porta Sam la raggiunse salendo a carponi sul letto per portarsi con il corpo sopra a quello della donna e facendoli aderire piano. I loro respiri tornarono nuovamente pesanti.

Sam la baciò e Jane la lasciò fare. Si fece toccare nuovamente, ancora..e ancora.. si abbandonò completamente a quella ragazza, proprio a quella ragazza da cui doveva solo stare lontana.

Era abbandonata completamente all'estasi delle sensazioni che stava ricevendo, inspiegabilmente poi decise di ribaltare le posizioni, e con un balzo si portò sopra la ragazza in un attimo. La guardò intensamente, guardò quell'innocenza che volutamente stava sporcando.

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora