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Alcuni momenti furono sufficienti ad alleviare la tensione sul viso preoccupato di Fred, e di conseguenza, su quello di Jane. Sam, dall'altro lato del telefono aveva appena finito di scusarsi per quel terribile bidone. Non importava, stava bene ed era tutto quello che contava ora,

"Non fa niente Sam, dove sei ora?"
chiese il ragazzo lanciando uno sguardo complice a Jane, nella speranza di poterle essere di aiuto in qualche modo.

Sam non rispose subito, allarmando il ragazzo che percepi subito qualcosa di strano in quel silenzio.

"Sam?"

"Eva mi ha baciata."

Disse poi la ragazza, come a voler confessare un peso enorme, qualcosa che solo Fred poteva sentire, qualcosa che solo lui avrebbe capito e non giudicato.

Fred rimase immobile a metabolizzare l'informazione, scioccato e colto alla sprovvista dalla notizia. Guardò Jane con lieve imbarazzo, di certo non  si sarebbe aspettato una svolta di questo tipo. Rimase in silenzio senza sapere come comportarsi. Sam al telefono e Jane di fronte.
Jane aveva rilassato leggermente l'espressione, sembrava sollevata, liberata di qualcosa ma anche profondamente triste.
La donna appoggiò una mano sul braccio del ragazzo sorridendogli dolcemente per salutarlo, prima di voltarsi e andarsene.

In pochi attimi Fred lotto con la sua coscienza, cos'era giusto fare? Odiava essere messo in mezzo, ma forse se fosse stato zitto le cose sarebbero davvero andate a puttana stavolta? E se avesse solo aggravato la situazione?

"Fred? Ci sei?" chiese la ragazza avvertendo il nulla se non il silenzio dei pensieri dell'amico.

Il ragazzo tornò presente, osservando la figura di Jane svanire dietro la curva.

"Sam..ascolta.." disse serio e deciso, era chiaro cosa dovesse fare ormai.
"Jane è stata qui.."

Il silenzio rimase protagonista qualche istante.

"Voleva parlarti, sembrava importante.." continuò lui cercando di trasmetterle quello che aveva saputo da Jane, senza rivelare personalmente.

Sam si senti soffocare nelle sue lacrime. Lacrime infossate dentro ai suoi occhi che minacciavano di uscire, senza farlo. Pugni di persone invisibili le toglievano il respiro.
Fossero gli altri a ricordarglielo, fossero i suoi stessi pensieri, il confronto con altri, Jane era sempre lì e non la lasciava un attimo. Ricaccio indietro quelle lacrime, non poteva permettersi di vivere quel tipo di amore che l'avrebbe condotta solo all'autodistruzione. Era giusto così, doveva dimenticarsene. Doveva solo impegnarsi di più.

"È ancora li?" chiese

"No..se n'è andata..da poco"

Sam elaborò l'informazione velocemente, cercando di renderla sterile il più possibile, per quanto impossibile.

"Avrebbe potuto chiamare..."
sbuffò lei, senza ingannare Fred con il suo finto menefreghismo.

"Mi devi dire cos'è successo Sam..
Dove sei ora..?"

"Non oggi..sto tornando a casa"

(Due settimane dopo)

A vacanze finite, Jane era riuscita a concordare con la madre e con Gabriel la gestione di Will durante i suoi turni di lavoro. Per quanto non le piacesse ammetterlo, la presenza dell'ex marito era importante nella vita di Will, e sicuramente la aiutava con il lavoro. Da quella volta poi sembrava essersi dato una regolata.

A passo svelto, si dirigeva verso l'aula dove avrebbe tenuto la sua lezione. Era orrendamente in ritardo, Will aveva fatto qualche capriccio quella mattina, rifiutandosi di mangiare la sua porzione di frutta. Non faceva mai i capricci, eppure ultimamente qualcosa non quadrava. Questa faccenda della crescita la stava facendo uscire di testa.

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora