Fred fece ritorno con qualche indumento in più di come Jane lo ricordava e la fece accomodare dentro al caldo.
Will si era addormentato fra le sue braccia di sua madre così Fred le suggerì di sedersi sul divano per essere più comoda."Sì accomodi pure...scusi ancora... per prima.."
"Non si preoccupi Mills, era chiaro che non stesse aspettando la sua insegnante di psichiatria per il tè delle 5" disse Jane con sarcasmo per nascondere l'imbarazzo che la situazione le procurava.
Il ragazzo la guardava con sguardo indagatore, cercando di capire il motivo per il quale si trovasse lì. Era per via di Sam? E se lo era, fino a che punto era concesso a lui di sapere di quella situazione?
Maledetta Sam e al suo non rispondere ai messaggi.
La donna sembrò udire i turbamenti nella sua testa, e decise di fare un favore a tutti interrompendoli.
"Ti starai chiedendo il motivo per cui sono qui.." disse sforzandosi di non apparire a disagio.
Sì schiari la voce. Era davvero una situazione bizzarra quella.
Fred annuì arricciando la bocca con sguardo colpevole."Sì, veramente, anche se una parte di me potrebbe immaginare.." sorrise cercando di cogliere qualche reazione nel viso della donna.
Jane rispose al sorriso.
Bene, avevano chiarito il motivo, senza nemmeno nominarlo.Inspiro profondamente con il naso. Si sentiva un'idiota. Prima si era portata a letto una studentessa, ora era andata a casa del suo migliore amico per..cosa, esattamente? Forse non lo sapeva nemmeno lei.
"So che conosce la situazione signor Mills, non ho dubbi a riguardo."
"Mi dia del tu, per favore..vista la situazione forse è meno imbarazzante" ridacchiò lui
Jane attese un attimo, finendo con l'annuire, costretta a dargli ragione. Stava superando troppi limiti, non le piaceva.
"So che sai quello che è successo, anche se non so fino a che punto..
Ho bisogno del tuo aiuto per parlare con Sam. So per certo che se la contattassi io per telefono.. non mi risponderebbe, e mi preme farlo quanto prima."
"È successo qualcosa...?" chiese il ragazzo allarmato già con le mani sul suo telefono, pronto a chiamare l'amica.
Quelle parole lo preoccuparono, ricollegandole all'ultima volta in cui aveva sentito Sam al telefono un paio d'ore prima, quando gli aveva detto che sarebbe venuta lì. Ricordava di averla sentita turbata.
Jane sperava di evitare quella domanda, ma purtroppo aveva anche previsto che non avrebbe potuto.
Decise di fidarsi di quel ragazzo, nei cui modi riconosceva molto di Sam.Prese un altro bel respiro, per infondersi un po' di coraggio. Fred avvertì la sua preoccupazione e il suo disagio.
"Ad ogni modo, è fortunata...prima Sam mi ha chiamato, stava venendo qui, non rimane che aspettarla, così potrete parlare." disse provando a rassicurandola.
Allo stesso tempo però, la sua preoccupazione rimaneva, Sam aveva lasciato casa di Jane ore fa, non poteva averci messo così tanto, erano praticamente vicini di casa. E se Jane era qui, lei dov'era?
"Forse però è meglio se la chiamo, sento dov'è.."
Il ragazzo digitò il nome dell'amica nella ricerca contatti, e provò a chiamarla, sotto lo sguardo speranzoso di Jane. Se la ragazza era diretta proprio li, era un bel colpo di fortuna.
I secondi passarono, ancora nessuna risposta.
Il ragazzo iniziò a spazientirsi, finché non scattò la segreteria telefonica."Hey...! Ha chiuso la chiamata.."
Esclamò offeso guardando lo schermo, come se Sam potesse sentirlo.
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Teacher's secret
RomanceSam è una studentessa modello e Jane la sua nuova insegnante. Siamo davvero sicuri di essere felici? Quando il nostro ordinario viene scosso, le nostre convinzioni cedono e siamo costretti ad ammettere che quello a cui eravamo abituati non ci basta...