9.

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"Dà qua, tu non lo sai usare Tinder" sbuffò Samantha rubando il cellulare dalle mani dell'amico.

"Mmm bono questo.." continuò la bionda premendo su 'cuore' e scorrendo tutte le foto che l'applicazione proponeva.

"Non è colpa mia è più forte di me, queste cose non mi piacciono..sono finte.." Piagnucolò il ragazzo lasciando che l'amica amministrasse i suoi affari di cuore senza opporre resistenza.

"Lo so Fred, hai ragione!..vedilo solo come un modo per conoscere persone nuove.."

"Sai qual è il problema??" chiese lui diventando improvvisamente serio e ottenendo l'attenzione di Sam.

"I gay sono tutti uguali: non riesci ad averci delle conversazioni sensate tramite chat. Ti chiedono se sei attivo o passivo e ti mandano la dick-pick così dal nulla....CIOÈ... non ti dicono nemmeno ciao capisci???" sbuffò lui rovesciandosi sul tavolo in segno di resa.

"Dovevi nascere lesbica, saresti stata perfetta per me" rise lei solennemente convinta della verità sotto qualla battuta.

"Sì lo so, lo penso spesso.." ormai lo sconforto per il mondo gay aveva preso il sopravvento, spegnendo il sorriso instancabile di Fred.

"Hai bisogno di trovare qualcuno che sia come te, okay?

Il problema è che le persone come te sono rare, e sai come funziona no? È difficile trovare più di una figurina rara nello stesso mazzo."

Fred la guardò divertito, aveva colto il complimento.

"Rara e sbrilluccicosa, vorrai dire.." disse sistemandosi i ricci come suo solito.

"Rara, sbrilluccicosa e pure metallizzata" rispose Sam scoppiando con lui in una grossa risata.

Fred aveva avuto solo un ragazzo fin'ora. Si erano conosciuti per caso, innamorati follemente e poi lasciati all'improvviso. Ormai era acqua passata e lui l'aveva superata ma Sam sapeva quanto l'amico avesse sofferto, era come se in cuor suo si fosse rassegnato a trovare la sua anima gemella e avesse paura di soffrire nuovamente.

Inoltre, vedeva i suoi 'simili' troppo diversi da lui, e in effetti era così, lui non era come gli altri.

Dopo un paio d'ore passate a studiare e bere caffè, Samantha raccolse le sue cose accorgendosi dell'orario quasi per sbaglio.

"Devo andare.." salutò infilandosi il cappotto frettolosamente.

"Dove stai andan.......AHHHHH" Fred la guardò con un ghigno che parlava per lui.

"...salutami la tua bella".

Sam scomparì velocemente non volendo apparire imbarazzata.

Erano passate già due settimane da quando Sam aveva messo piede in casa di Jane. Almeno due o tre volte a settimana dopo le lezioni andava in quella casa per lavorare alla sua tesi. In quella casa, dove c'erano solo lei, Jane e Will. Inutile dire che si era già affezionata al bimbo, che dopo la timidezza iniziale la supplicava di giocare ogni volta che poteva. Se non fosse stato per Jane, che manteneva un regime super severo di studio, la ragazza non avrebbe saputo resistere a quei riccioli d'oro. Il bimbo era così bello che era impossibile resistergli. Spesso si chiedeva se assomigliasse più a Jane o al padre, finendo inevitabilmente a pensare a che tipo fosse e quali erano i gusti di Jane in fatto di uomini.. insomma cose a cui non avrebbe dovuto pensare in ogni caso.

Sam si chiudeva nella libreria della casa la maggior parte del tempo a cercare materiale e a sognare tra quei libri meravigliosi. Di tanto in tanto Jane le faceva compagnia e le due erano solite intrattenersi in discorsi che per Sam erano estremamente d'ispirazione. La donna la aiutava volentieri nelle ricerche quando poteva, offriva spunti ed idee e insieme ci lavoravano.

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora